IL RICAMO DELLE JANAS: LA FEDE SARDA E LA LEGGENDA DELL’INTRECCIO FATATO

di CINZIA MEREU

La fedina sarda è uno tra i gioielli più diffusi e apprezzati della tradizione isolana, ma in pochi conoscono l’origine magica attribuita al caratteristico anello in filigrana che impreziosisce le mani di tante donne sarde e non.
Secondo un’antica leggenda, ambientata in epoca nuragica, a fabbricare le fedi erano le Janas, le mitiche fate o streghe sarde che abitavano nelle Domus de Janas. Erano creature minuscole e meravigliose, che uscivano dalle loro grotte soltanto la notte, per timore che il sole bruciasse la loro delicatissima pelle. Popolavano i boschi della Sardegna e indossavano abiti rosso porpora assieme a scialli ricamati con fili d’oro. Si riteneva che avessero un particolare legame con la terra. Inoltre erano abilissime tessitrici, tant’è che ancora oggi si narra che durante la notte, in prossimità delle loro dimore si senta il rumore dei telai.

Era proprio nelle loro case scavate nella pietra che, secondo la leggenda, le fatine intessevano metalli preziosi come fossero tessuti. Ricamavano e intrecciavano fili d’oro e d’argento e incastonavano in essi le pietre preziose. Dai loro abili lavori nascevano is prendas, ossia i gioielli sardi.

Così come erano abilissime nell’intrecciare i metalli preziosi, si riteneva che le Janas fossero anche in grado di intrecciare tra loro i destini degli uomini, per questo motivo si narra che molti di loro si rivolgessero a esse per mettere in atto un incantesimo d’amore.

Le fatine, con le loro abili mani, si impegnavano nella creazione di un anello che, una volta indossato dalla donna amata all’anulare sinistro, dove secondo la credenza popolare passerebbe la vena collegata direttamente al cuore, la vena amoris, avrebbe legato in maniera indissolubile il destino dei due amanti.
Questa e altre leggende ruotano attorno a questo gioiello, antichissimo e meraviglioso, caratteristico della tradizione sarda, che con la sua peculiare lavorazione continua ad affascinare anche al di fuori della nostra isola.

Aggiungi ai preferiti : Permalink.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *