di GIACOMO PITZALIS
Joe Tamponi, nome d’arte di Giovanni Tamponi, è un illustratore cagliaritano di 33 anni che, grazie al proprio talento, è riuscito ad affermarsi non solo nella realtà isolana, ma anche negli Stati Uniti, invadendo il paese a stelle e strisce con un tratto carico di influenze punk-rock e di skateboard art californiana. «Ho riniziato a disegnare in un periodo tostissimo della mia vita – racconta Joe – nel lontano 2011. Non avevo né un euro né un lavoro. I primi pezzi erano influenzati dal tatuaggio tradizionale americano che mi conquistò di brutto. Disegnavo solo fari e ancorette, chiaramente malissimo. Poi ho preso a pasticciare con pennarelli ad acqua, alcool e qualche acquerello.»
Ma è solo nel 2018, dopo svariati lavori (fotografo, noleggiatore di macchine e insegnante di grafica), che Joe si dedica all’illustrazione full-time, rendendo la sua passione un lavoro a tutti gli effetti. «Durante quell’anno c’è stato un momento in cui ho buttato giù numerose cose che rispecchiavano alla grande i miei sogni e le mie passioni. Tecnicamente non erano fantastici, ma erano fatti di getto e, vedendoli oggi, li trovo super spontanei.»
Come anticipato, moltissime sono le influenze che lo guidano nel processo creativo, per esempio le grafiche della Zero Skateboards dei primi anni 2000, composte da teschi e scheletri, una totale assenza di colore e pochissimi dettagli in rosso. Ma non solo. «Tra i miei punti di riferimento, su tutti, ci sono Jim Phillips e il figlio Jimbo, dalle loro grafiche motociclistiche per la Tracy’s Fiberglass, passando per i loghi dei locali e le locandine delle punk band. Sono certo che non esistano onde disegnate meglio se non da un Phillips. A loro aggiungo poi Ed Roth, Rat Fink e, uscendo dal genere, gli illustratori della controcultura Wes Wilson e Stanley Mouse.»
Commistioni che lo hanno formato e portato all’attenzione di grandi nomi dell’intrattenimento internazionale, come l’attrice statunitense Drew Barrymore, per cui Joe ha realizzato un logo utilizzato all’interno del suo show di Stand-up Comedy. «Quest’anno, invece, la commessa più divertente è stata sicuramente quella del birrificio Grains of Virtue, di Oakdale, in California. Per loro ho disegnato un bel po’ di birrette in lattina. Mi piace disegnare il packaging, il prodotto finito dà un sacco di soddisfazione.»
Tanti i traguardi conseguiti, ma altrettanti i nuovi progetti che si prospettano all’orizzonte, come lui stesso afferma. «C’è in cantiere un piccolo fumetto che si chiama Smelly Rob. Parla di un topo surfista, molto più forte di me, che surfa nelle fogne ma sogna le swell dell’oceano. È un mischione tra sogni, esperienze vere e cose che semplicemente mi fanno ridere. Per il resto sto recuperando delle vecchie tavole da skate, che svernicio e disegno da capo con un po’ di marker. Mi piacerebbe disegnare un action figure o un peluche, magari basato su qualche mostro bavoso o roba simile. Spettacolo.»