di LUCIA BECCHERE
Quando l’avvocato Martino Salis coordinatore del convegno sul libro dedicato a Luigi Oggiano – tenutosi il 17 dicembre 2021 – alla Biblioteca Satta di Nuoro gli dà la parola, l’ingegnere Sebastiano Maccioni, anni 103, raggiunge il tavolo dei relatori a passo sostenuto e in piedi davanti ai microfoni domina tutta la platea. Con voce chiara e decisa ricorda i suoi trascorsi con Luigi Oggiano uomo, politico, avvocato e amministratore, durante le elezioni del consiglio comunale di Nuoro che li ha visti entrambi candidati nelle file del Psd’Az. Straordinaria figura Bustianu, oggi unico testimone vivente tra coloro che hanno combattuto le battaglie politiche sardiste di quel periodo.
«Ho avuto il piacere e l’onore di conoscere il senatore Oggiano subito dopo la caduta del fascismo quando si sono costituiti i partiti politici soppressi dal regime. Aderii al Psd’Az per tradizione familiare e perché ammiravo il programma rivoluzionario. Nel frequentare assiduamente la sezione come tanti altri giovani, ho conosciuto i capi storici del partito cioè il senatore Mastino e il senatore Oggiano che mi hanno onorato della loro amicizia. Conclusi gli studi universitari nel ’47, dedicai grande impegno alle elezioni politiche del ’48 nelle quali Oggiano, nostro candidato al collegio di Nuoro, fu eletto senatore della Repubblica.
Non parlerò della vita politica di Oggiano senatore, mi limiterò all’esperienza eccezionale vissuta con lui come amministratore nel comune di Nuoro. Nel ’52/’56 la giunta monocolore democristiana era guidata dal sindaco Atzeni coi sardisti all’opposizione rappresentati da 4 consiglieri.
Nelle successive elezioni il Psd’Az si presentò con due capolista: Mastino e Oggiano figure eccezionali e capi storici del partito che espresse 8 consiglieri. Il merito di questo grande successo era dovuto soprattutto alla presenza di Mastino e Oggiano ciascuno dei quali superò largamente le mille preferenze mentre io fui il terzo degli eletti. (per Maccioni si trattava della 2a legislatura ndr).
Non avendo la democrazia cristiana la maggioranza assoluta, il consiglio comunale doveva procedere alla formazione di una giunta di coalizione Dc e Psd’Az.
Dinanzi alle due delegazioni riunite, il senatore Oggiano che presiedeva la nostra, dopo i convenevoli di rito e raggiunto l’accordo sul programma, prese subito la parola ponendo sul tavolo delle trattative il problema principale: “Noi del partito sardo – disse – siamo disponibili a far parte di questa giunta purché il sindaco sia il senatore Mastino”.
Questa tempestiva dichiarazione di Oggiano colse di sorpresa la delegazione democristiana guidata dal senatore Mannironi (aveva fatto il tirocinio nello studio di Mastino). “Per la verità – rispose – la designazione del sindaco spetta a noi che abbiamo la maggioranza relativa, però di fronte ad una personalità di così altissimo livello politico, civile e morale, non ci sentiamo di proporre alternative e perciò non possiamo che essere d’accordo”. Nella composizione del nuovo esecutivo il partito sardo ottenne due assessorati: io ai Lavori pubblici e la professoressa Elena Melis alla Pubblica istruzione.
I lavori in giunta, nonostante le polemiche del momento, procedettero in perfetto accordo per tutta la durata della legislatura e le discussioni fra consiglieri di maggioranza e minoranza, pur nella diversità delle opinioni, avvenivano nella correttezza reciproca, improntate al massimo rispetto grazie alla grande personalità del Sindaco Pietro Mastino.
Voglio ricordare che in quel consiglio erano presenti diversi parlamentari o ex di notevole spessore: Oggiano e Mastino (Partito sardo), Mannironi e Monni (Partito democratico), Pinna (Socialista) e Pirastu (Comunista).
Durante l’amministrazione, prezioso fu il contributo del nostro capogruppo senatore Oggiano che con scrupolo il giorno precedente alla riunione ci incontrava nel suo studio di via Dante, esponeva nel dettaglio i punti programmatici che sarebbero stati discussi in Consiglio e nel dare la parola a me e alla signorina Melis apriva il dibattito.
Nell’intervento preliminare durante la prima riunione: “Amici – disse Oggiano – noi siamo stati eletti per fare esclusivamente gli interessi della città e dei cittadini nuoresi, tutte le questioni personali devono rimanere estranee alla nostra attività politica”. Una grande lezione di morale e di democrazia».
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