di PASQUALE FARINA
E’ stato lanciato lo scorso 21 dicembre dal Kennedy Space Center della NASA in Florida a bordo della navicella SpaceX Dragon ed ha raggiunto la Stazione Spaziale Internazionale dove l’astronauta tedesco dell’ESA, Matthias Maurer, condurrà i primi esperimenti.
Parliamo del progetto “BioPrint First Aid”, ovvero la biostampante portatile in grado di guarire le ferite, finanziato dall’agenzia spaziale tedesca (DLR) in collaborazione con l’agenzia spaziale europea (ESA), e prevede l’utilizzo di un inchiostro biologico per creare un cerotto di tessuto umano, che utilizza le cellule della pelle, per accelerarne il processo di guarigione.
All’interno di questo progetto è Claudia Pala, scienziata di Bitti, la responsabile dello sviluppo dell’inchiostro biologico e della sua sterilità per evitare ogni possibile tipo di contaminazione microbiologica durante la missione spaziale nella Stazione Internazionale.
Il progetto muove sicuramente un passo molto importante nelle missioni di esplorazione spaziale umana e nelle future missioni sulla Luna e su Marte, la biostampa di tali cerotti personalizzati potrebbe agevolare la guarigione delle ferite che possono verificarsi nello spazio. L’utilizzo della Bioprinting ha sicuramente anche delle applicazioni terrestri, fornendo un trattamento più sicuro e flessibile ove necessario.
Dopo aver frequentato il liceo scientifico Michelangelo Pira di Bitti, Claudia Pala ha conseguito la laurea in biologia marina all’Università Politecnica delle Marche di Ancona e successivamente il dottorato di ricerca in Ecologia Microbica presso l’Università di Parma e il CNR di Ancona.
Durante l’ultimo anno del dottorato ha ottenuto una borsa di ricerca per condurre degli esperimenti usando una tecnica innovativa di marcatura del DNA con isotopi stabili presso l’Helmholtz Zentrum di Monaco di Baviera.
Conseguito il titolo di dottore di ricerca, Claudia Pala si trasferisce a Brema dove lavora per 3 anni come ricercatrice al Max Planck Institute per la Microbiologia Marina occupandosi di ambienti marini profondi.
Nel 2019 ha iniziato a lavorare come microbiologa ad OHB, una grossa compagnia spaziale di Brema che collabora con l’agenzia spaziale tedesca (DLR) e l’agenzia spaziale europea (ESA).
Presso OHB era responsabile della parte biologica dei progetti spaziali tra cui lo sviluppo di Bioreattori per la produzione di ossigeno durante le missioni spaziali e la BioPrint First Aid.
Bravissima, Claudia!
Complimenti
Claudia
Grande! 👏