Un territorio comunica sempre identità, esso è infatti il risultato di un intreccio tra eventi naturali e vicende umane che si esprimono attraverso un linguaggio multiforme, dall’economia all’arte, dalla poesia alla musica, dalle tradizioni alla gastronomia, capace di raccontarci dinamiche uniche e affascinanti della comunità che in essa vive. Bari Sardo, in Ogliastra, borgo dall’antica vocazione agricola e pastorale, oggi è diventato meta turistica conosciuta in tutto il mondo. Esso è, infatti, uno scrigno di paesaggi unici, un drappo di terra dalla bellezza primordiale, dalle mille forme, plasmata dal fuoco e dall’acqua, dove è possibile leggere una geografia diversa, toccarla con mano, intrisa di realtà e mito. Qui, il silenzio e il canto del mare ci immergono in un’atmosfera che ha il sapore di antichi viaggi, di scambi commerciali, di lingue lontane, d’incontro di popoli. È un continuo stupore di sguardi di cuore, un dono di nozze tra cielo, terra e mare. Un mosaico di interrelazioni tra specificità geologiche, habitat naturali e insediamenti storici, ha il grande vanto di essere stata anche culla di nascita e d’ospitalità per numerosi artisti che lungo il corso dei secoli hanno vissuto e amato questo luogo. Ma, Bari Sardo possiede anche la sua grande storia di Fede. Lasciarsi affascinare da tutto questo costituisce un elemento fondamentale per comprendere l’evoluzione stessa del territorio e risalire ai valori culturali e alla storia del suo popolo.
Gian Luisa Carracoi, si è lasciata affascinare e ispirare dalla meravigliosa molteplicità di questi intrecci di vita vissuta e oggi li dona alla sua comunità. Nativa di Bari Sardo, dove vive, si è laureata in Lettere presso l’Università degli Studi di Verona nel 2002 e da allora insegna nella scuola secondaria di primo grado. Da anni ha intrapreso un lavoro di ricerca appassionata per il patrimonio culturale del proprio paese, a livello archivistico e di memoria orale. Scrive su L’Ogliastra, il mensile della Diocesi di Lanusei, nella rubrica Terra Nostra. Nel dicembre del 2019 ha presentato la sua prima monografia Bari Sardo e i suoi martiri. Ai caduti e ai combattenti di tutte le guerre, per Aipsa edizioni. La sua nuova opera, appena pubblicata, s’intitola Las Obrerias de Bary e la Causa Pia di Don Bernardino Pes. I notai e le disposizioni testamentarie. Indagine storica su Bari Sardo nel contesto socio-religioso. Frutto di grande passione per la ricerca d’archivio e di amore profondo per il suo paese, il libro viene alla luce dopo anni d’intenso studio negli archivi sparsi in terra sarda, oltremare e presso l’Archivo de la Corona de Aragòn. Il libro contiene una mole straordinaria di documenti inediti sul percorso plurisecolare dell’antica villa di Bary. L’autrice, attraverso una lunga e meticolosa indagine, a partire dal toponimo, ritesse i fili di una microstoria calandola in tutti i suoi svariati aspetti, tra trama e ordito, nel continuo va e vieni della spola, intrecciata alla macrostoria del Regno di Sardegna e dell’intero Mediterraneo, dalla dominazione aragonese fino al governo sabaudo.
Una galleria di personaggi, nei loro ruoli familiari e pubblici, vi prenderà per mano e vi guiderà lungo i sentieri di particolari intrecci parentali, studiati attraverso una minuziosa indagine genealogica. Il fulcro principale dell’opera, le Obrerie, insieme alla storia della maestosa chiesa parrocchiale – la più bella d’Ogliastra – e delle altre chiese dedicate ai santi vengono presentate, non solo, come specchio del vissuto materiale e spirituale di rettori, parroci e sacerdoti in cura d’anime, ma dell’intero villaggio, i quali ritornano in vita attraverso numerosi e inediti atti notarili, dall’immensa e inestimabile preziosità, ordendo sul palinsesto de “su connotu”, una tela novella.