di STEFANIA CUCCU
In questi ultimi anni la scienza medica ha fatto passi da gigante nella diagnosi e nella cura di patologie fino a poco tempo fa considerate incurabili.
In Italia, come all’estero, possiamo vantare tantissime strutture di eccellenza, capaci di attività diagnostiche, chirurgiche e terapeutiche; strutture alle quali si rivolgono numerose persone provenienti da tante regioni.
La Sardegna resta purtroppo una delle regioni maggiormente penalizzate, causa costi dei trasporti e, se a questo si aggiunge lo stato di sofferenza che accompagna una persona ammalata, si comprendono subito le difficoltà che deve affrontare chi ha bisogno di cure.
La paura di una patologia grave che non lascia tregua, si unisce ad altre mille preoccupazioni organizzative, burocratiche ed economiche, che insorgono quando da un centro della Sardegna si deve raggiungere un ospedale o un centro medico nella Penisola o all’estero.
Sono esperienza che fanno parte della vita di molti nostri conterranei, e che, nel caso di Renato Pischedda, hanno portato alla fondazione di una Onlus finalizzata a dare sostegno alle persone malate che devono affrontare i viaggi per la salute.
Renato Pischedda, nuorese, oggi quarantunenne, lavora come soccorritore nel 118 e tocca con mano quotidianamente la sofferenza di chi necessita di cure. Ma il suo percorso è iniziato in famiglia alcuni anni fa, a causa della patologia che ha colpito suo padre. “Il mio caro babbo è stato un migrante sanitario, non per scelta ma obbligato per questioni di salute a doversi spostare in Lombardia per poter trattare un cancro con il metodo ciberknife, una radiochirurgia mirata; non poteva fare altrimenti, il trattamento con chemio non era compatibile con le altre patologie presistenti. Mi ricordo come se fosse oggi quando l’oncologa che lo seguiva qui a Cagliari gli dette la sentenza di morte; non riuscimmo ad accettare quella sentenza e dopo vari passaggi scoprimmo che l’unica soluzione per trattarlo era la termoablazione o la radiochirurgia mirata, una cura inesistente in Sardegna. Da lì un mio fratello si impegnò a contattare il centro diagnostico a Milano, iniziammo la ricerca del viaggio, dell’alloggio e, accompagnato dai miei fratelli e da mia madre, mio padre partì a Milano.
Mio padre fece quel trattamento nel 2014; è venuto a mancare 2 anni fa e non è morto di cancro ma da mille altre patologie che ormai il suo fisico non reggeva più e che adesso non sto a raccontarvi, ma il senso di quello che alla fine voglio dirvi è che non ci siamo mai arresi, abbiamo fatto sacrifici e siamo stati una famiglia che ha sempre lottato per lui. Per questo motivo è nata l’idea di aprire l’associazione SVS Viaggi per la Salute; non per fare il surrogato o sostituire il lavoro che effettua la nostra sanità locale ma perché aiutare e stimolare chi ha bisogno di speranza. Per me questo non è solo un sogno: è un dovere! Mio padre è stato fortunato ad avere una famiglia al suo fianco che fosse in qualche modo in grado di interagire con “il sistema”, ma pensate a chi un supporto non c’è l’ha; per quelle persone quella sentenza è spesso senza appello.
SVS Viaggi per la Salute, è nata a Marzo e oggi può contare sulla collaborazione di 12 persone che offrono supporto telefonico a chi ha necessità di affrontare un viaggio per la propria salute, a chi non sa come chiedere rimborsi per le spese sostenute, e a chi ha bisogno di alloggio per i propri familiari e accompagnatori. Da Novembre verrà aperta la sede che offrirà supporto anche in presenza. “A volte lo stato della malattia è tale che ci consente di viaggiare da soli, e su mezzi ordinari. Altre volte lo stato del paziente è tale da dover ricorrere a trasporti medicalizzati. Una volta arrivati alla struttura l’accompagnatore o gli accompagnatori del paziente dovranno alloggiare, spostarsi e mangiare. Sembrano cose abbastanza ovvie e semplici, ma quando si è malati, quando magari si è soli e non si versa in buone condizioni economiche, tutto assume un peso diverso e spesso insostenibile.”
Quel sogno è divenuto realtà, ma Renato ha deciso di andare oltre; è in procinto di partire per un progetto definito “700.000 passi” che lo porterà da Nuoro a Milano, a piedi. La partenza è prevista per il giorno 10 Ottobre, con arrivo previsto il 28 Ottobre. Da Olbia, Renato prenderà la nave verso Genova, da qui riprenderà il cammino verso Milano dove prevede di arrivare il 28 Ottobre.
Si tratta probabilmente della prima associazione in Italia che si occupa a 360 gradi del problema della migrazione sanitaria. “E’ un percorso che svolgerò appoggiandomi alle tante persone che mi hanno offerto la loro disponibilità e il loro sostegno. Mi fermerò nei vari comuni che incontrerò durante il percorso dove spiegherò la finalità del mio progetto e dell’Associazione. Al momento ho trovato tanta ospitalità lungo il percorso che farò in solitaria sino ad Olbia. Sto cercando di mettermi in contatto con le sedi degli emigrati sardi a Genova e le città che incontrerò lungo il cammino che mi porterà a Milano. Il mio obiettivo è svolgere questo percorso usufruendo dell’ospitalità delle persone per dimostrare l’importanza della gratuità del dono. Per dimostrare che grazie all’aiuto e al buon cuore delle persone, possiamo affrontare le difficoltà di un viaggio, qualsiasi viaggio. E se questo viaggio comporta delle sofferenze, la sofferenza viene alleviata dall’aiuto che viene offerto in misura amorevole e gratuita da chi comprende la tua situazione.”
L’evento ha lo scopo di sensibilizzare le persone sulle problematiche che vengono affrontate ogni giorno da chi si sposta dal proprio comune per recarsi in altre strutture di cura, un fenomeno che coinvolge decine di migliaia di Sardi ogni anno. “Noi ci auguriamo e speriamo che le strutture sanitarie locali si potenzino e aumentino gli ambulatori specialistici. Chiunque avesse bisogno di aiuto, nell’ambito di quello che come associazione facciamo, non esiti a contattarci al numero 388 16 070 16, noi non andiamo in ferie, soprattutto in questo periodo che alcuni dei nostri anziani tendono a rimanere più soli.”
Chi volesse aiutare l’associazione, può farlo con delle donazioni sulla piattaforma “la rete del dono”, tramite bonifico bancario o mettendosi in contatto con Renato Pischedda alla sua pagina facebook, dove potrà acquistare delle magliette il cui ricavato andrà devoluto interamente alla “SVS viaggi per la salute”.
Ma sono altrettanto e più graditi gli aiuti pratici, per cui chiunque volesse collaborare con l’associazione non esiti a contattarci, la gratuità è certamente il valore più prezioso che ognuno di noi può mettere in campo. “Nella maglietta dell’evento 700 mila passi, viene riportato tutto il percorso a piedi che farò da Nuoro a Milano a partire dal 10 ottobre. Il costo della maglietta è di 15 euro e le spediremo a chiunque ne faccia richiesta.
Ci sono tutte le taglie e i colori sono bianco, verde, rosso o blu sia genere femminile che maschile. Tutto il ricavato sarà servirà per supportare tutti coloro che sono costretti a dover viaggiare per questioni di salute.”
La grande forza d’animo che contraddistingue Renato, la sua sensibilità e la sua empatia rappresentano da soli una cura per chi attraversa la sofferenza. “Le persone malate sono speciali perché ci insegnano ogni giorno come loro sanno apprezzare la vita più di noi. Noi non siamo mai contenti, loro con umiltà si accontentano anche di un solo sorriso. E in tutto questo l’esperienza con mio padre mi ha dato tanto. Ma c’è qualche cosa di più che mi viene donato nel lavoro di tutti i giorni, a servizio degli ammalati. Ogni loro sorriso di ringraziamento mi travolge al punto da lasciarmi un segno indelebile sull’anima, perché ognuno di quei sorrisi ha una propria storia ed è legato ad una emozione. E se è vero che le emozioni sono ciò che dà senso alla vita, allora la nostalgia per l’emozione che ognuno di loro mi ha donato, sono la prova tangibile che la mia vita ha un senso.”
Bellissimo articolo.. 🙏🙏🙏
Una meravigliosa iniziativa a vantaggio di chi soffre per una malattia
Un’importante Associazione e una bella iniziativa da condividere ❤️
Renato complimenti per l’organizzazione che siete riusciti a creare! Buon lavoro e grazie per il contributo sociale che date