IL “POP CORN FESTIVAL” PREMIA DUE REGISTI SARDI: “L’ULTIMA HABANERA” DI CARLO LICHERI E “L’UOMO DEL MERCATO” DI PAOLA CIREDDU

di EFISIA CURRELI

Il cinema sardo sale sul podio del Pop Corn Festival del Corto 2021 di Porto Santo Stefano con due primi posti assegnati a “L’Ultima Habanera” del regista nuorese Carlo Licheri e a “L’uomo del mercato” della cagliaritana Paola Cireddu.

Il Pop Corn Festival del Corto in Toscana è una manifestazione internazionale di cortometraggi giunta alla quinta edizione. Organizzato dall’associazione culturale Argentario Art Day e diretto da Francesca Castriconi il concorso 2021 è stato dedicato a Raffaella Carrà, che qui viveva e che per il festival aveva indetto l’unico premio, in suo nome, destinato ai giovani di talento.

Quest’anno il Festival ha proposto cortometraggi provenienti da tutto il mondo distribuiti in tre serate di cinema all’aperto nella splendida Piazza di Porto Santo Stefano, di fronte al mare. I ventuno film in concorso, selezionati, tra i più di tremila iscritti, sono stati distinti in due categorie: Corti d’Autore, rivolta ai professionisti del settore e Opere Prime rivolta agli esordienti o a registi con più esperienza ma al loro primo cortometraggio. «Libertà, forme e colori dell’essere umani» è stato il tema che ha ispirato la competizione.

La valutazione delle opere è stata affidata ad una giuria presieduta dal regista Federico Moccia formata da: Manuela Rima di Rai Cinema, l’attrice Euridice Axen, il montatore cinematografico Marco Spoletini, il costumista coreografo Stefano Giovani, il giornalista e critico cinematografico Carlo Griseri, Michele Sabbia Pr &Press Office Celebrities, Michele Suma creatore e direttore del Sudestival.

ll Premio Raffaella Carrà, del valore di 4.000 euro, è stato consegnato dall’ex compagno di Raffaella Carrà Sergio Iapino al cortometraggio L’Ultima Habanera” di Carlo Licheri. Federico Moccia, presidente di giuria, ha commentato il premio con queste parole “Con il suo ombelico e con la sua risata, con la sua leggerezza e la sua profondità ci ha fatto compagnia emozionandoci e divertendoci. Così questo film, in un modo tutto suo ce l’ha ricordata, rievocata. Nel cortometraggio vediamo una cantante, i capelli biondi, e anche un musicista, Franco Pisano, che ce l’ha fatta amare ancora di più con il suo Tuca Tuca“.

L’Ultima Habaneraracconta una sofferta storia d’amore vissuta a Cagliari il 7 maggio 1945. Dietro le quinte di una stazione, collocata in un bunker anti-incursione, l’annunciatore Ciccio chiede all’attrice e conduttrice radiofonica  Bruna di sposarlo. Lei rifiuta perché rivolge il suo amore a un soldato americano di stanza in città. I due giovani, lasciandosi travolgere dalle loro questioni sentimentali, creano scompiglio nella normale diretta radiofonica, nell’orchestra guidata dal soldato Buscaglione (il futuro celebre Fred), generando malumori nei confronti del regista Cristiano e del caporale Saba, responsabile della radio. In particolare, il caos esplode nel corso di un radiodramma trasmesso in diretta, in concomitanza con l’annuncio della fine della Seconda Guerra Mondiale. Una giornata particolare, che l’anziano Ciccio rivive quando l’amata Bruna gli appare in una visione di fronte al mare.

Carlo Licheri ha accolto il premio ricordando i catastrofici incendi che hanno recentemente devastato tutto l’oristanese:  “Ringrazio dal profondo del cuore Raffaella e Sergio Japino per la carezza e questo splendido dono, che spero di onorare. Grazie di cuore alla Giuria, al mio cast e alla troupe. Dedico questo premio al nostro attore e amico Diego Pani, che è di Santulussurgiu e con lui a tutto il Montiferru, all’Oristanese, alle Comunità colpite. Questo momento di gioia personale sia una carezza per loro”.

Il Miglior Cortometraggio nella sezione Emergenti, con un premio Panalight in noleggio di attrezzature del valore di 3000 euro, è stato assegnato a “L’uomo del mercato” di Paola Cireddu con questa motivazione: “Un altro capitolo del ‘ciclo dei vinti’, con un finale di composto riscatto. Una grande prova attoriale, che riesce a rappresentare un eroe della sopravvivenza, della fatica quotidiana del lavoro e del lavoro faticoso della quotidianità. Un moderno Atlante mitologico che regge il peso dell’ingiustizia del mondo e che porta su di sé il dolore sociale degli ingenui e dei perdenti. Nello sguardo del protagonista il finale di una vita che si riscatta e vince”.

Il film è stato prodotto da Bibigula di Maurizio Abis e dal Celcam dell’Università di Cagliari, diretto da Antioco Floris.

Girato e ambientato nella periferia di Cagliari (piazza Medaglia Miracolosa e piazza San Michele) si avvale di interpreti non professionisti con la partecipazione straordinaria dell’attore Sergio Piano e il coinvolgimento della comunità del quartiere, per le comparse e le figurazioni speciali.

Paola Cireddu guarda alla realtà per raccontare la storia di un personaggio e del suo quartiere ai margini della società che per campare raccoglie a decine cassette di frutta e verdura caricandosele in spalla, percorrendo chilometri a piedi per rivenderle poi a pochi centesimi. Un fardello sulla schiena pesante come un macigno che rende sempre più difficile e faticoso il lavoro. Sogna così di ricevere da qualche benefattore un aiuto. Tra gli atti intimidatori del vicino e la generosità del piccolo boss del quartiere troverà, forse, il modo di riscattarsi.

*  Efisia Curreli è Vicepresidente Associazione “Visioni da Ichnussa” per la promozione del cinema sardo

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