di STEFANIA CUCCU
Roberta Ferru, mamma e atleta categoria SF50, tesserata con ASD Cagliari Atletica Leggera, è stata, ed è tutt’oggi, tra le atlete più forti della Regione Sardegna e a distanza di oltre quarant’anni dalle sue prime competizioni, continua a calcare le strade e le piste della Sardegna con la stessa passione degli esordi.
“Ho cominciato a correre prestissimo, da quando ero poco più che una bambina – dice Roberta Ferru – intorno all’età di otto anni presso Sestu, il paese nel quale vivo dalla infanzia. Le gare di fondo mi hanno sempre attratto e appassionato, tanto che quando correvo quasi mi dimenticavo persino del tempo che passava. Avrei potuto continuare ad oltranza, tanta era la carica e l’adrenalina che mi accompagnavano e che mi accompagnano ancora oggi.”
Dopo questi inizi sicuramente improvvisati, a partire dal compimento dei sedici anni d’età Roberta decide di farsi seguire da quello che definisce uno degli esperti e uno dei tecnici migliori di sempre per ciò che concerne il mezzofondo e il fondo italiano: il Professor Nardino Degortes.
L’incontro con il Professore è fondamentale dal punto di vista atletico e sportivo, ma soprattutto per ciò che concerne l’aspetto umano e psicologico. Nardino Degortes non è solamente un tecnico in grado di trarre dai suoi atleti il meglio di sé; è anche un uomo di alto livello capace di ispirare fiducia e sicurezza.
Con lui, Roberta modifica il suo approccio all’allenamento: cura maggiormente la qualità chilometrica e la postura nella corsa, fondamentale per il raggiungimento di prestazioni di rilievo a livello cronometrico.
Con lui Roberta raggiunte i risultati migliori, entrando a far parte delle liste delle campionesse del mezzofondo femminile isolano, dagli 800m sino alla maratona: 2.15.50 negli 800m, 4.31.27 nei 1500m, 9.40.28 nei 3000m, 16.56.20 nei 5000m, 36.28.82 nei 10000m, 1h.20.07 sulla mezza maratona e 2h.48.52 nella maratona.
Roberta Ferru manifesta ottime capacità in campo agonistico accumulando negli anni esperienze di competizione di vita che faranno di lei una grande atleta e una grande donna.
E non sono certo mancati nel corso della sua vita i momenti di sconforto da affrontare sia dal punto di vista sportivo che da quello umano: nel suo caso, ad esempio, riprendere dopo la maternità ha rappresentato un momento molto complicato in quello che è stato il suo percorso atletico. Proprio come non è stato facile rimettere le scarpe da corsa ai piedi superati i quarant’anni, dopo circa dieci di stop pressoché assoluto. Ma con l’impegno, una grande volontà, una incrollabile tenacia e una predisposizione alla resistenza che l’ha sempre contraddistinta, è riuscita ad andare avanti e a persistere in quella che rappresenta la sua passione più grande da una vita.
“Sono tanti i fattori che interessano e riguardano un atleta, fattori che vanno ben oltre la corsa, le ripetute e le classiche metodologie di allenamento che, chi più chi meno, conosce: fondamentale è l’attività preventiva agli infortuni, la mobilità articolare, la cura dello stretching e lo svolgimento di alcuni esercizi necessari per rendere pienamente efficaci le terapie che vengono prescritte da un ortopedico.”
Anche nel suo caso i problemi dal punto di vista fisico non sono mancati: dolori, tendiniti e fastidi alle bandellette ileo tibiali.
“Non importa se otteniamo o meno dei risultati, se facciamo o meno bella figura. L’essenziale è qualcosa che non si vede ma si percepisce con il cuore; è la nostra resistenza, la capacità di affrontare sfide, di superare le difficoltà. E questo vale nello sport come nella vita. Ecco perché lo sport, praticato sin da piccoli è un ottimo strumento educativo.”
Oggi Roberta si allena costantemente, lavora come personal trainer e questo è il messaggio che cerca di veicolare ogni giorno con le parole e con l’esempio. E lei, che nel suo bagaglio agonistico annovera numerose vittorie e competizioni di rilievo, ne è una bellissima dimostrazione.
Bravissima
Bravissima 🤩
Brava Roberta, continua così, ciao da Ignazia la mamma di Francesca Argiolas.