“Il Tribunale di Milano con decreto pubblicato ha dichiarato Moby s.p.a. ammessa alla procedura concordataria proposta dall’impresa”. Lo si legge in una nota della compagnia in merito all’istanza presentata al tribunale che deve invece ancora decidere sulla richiesta di Cin. “Moby s.p.a., dopo aver superato il periodo di emergenza Covid grazie ad un focus sui ricavi e sulla marginalità – osserva il vettore – proseguirà in continuità il suo piano industriale e commerciale che ha già ottenuto un grande riconoscimento dal mercato in questo avvio di stagione turistica che conferma per la compagnia numeri in crescita”.
Successivamente il Tribunale di Milano ha ammesso anche Tirrenia (oggi Compagnia Italiana di Navigazione) alla procedura concordataria proposta dall’impresa. Cin, si legge in una nota, “dopo aver superato il periodo di emergenza Covid19, grazie ad un focus sui ricavi e sulla marginalità, proseguirà in continuità il suo piano industriale e commerciale che ha già ottenuto un grande riconoscimento dal mercato in questo avvio di stagione turistica che conferma per la compagnia”.
Il concordato preventivo autorizzato oggi dal Tribunale di Milano per Moby e Tirrenia Cin fa tirare un sospiro di sollievo ai sindacati. “Per il momento esprimo un cauto ottimismo – commenta il segretario generale della Filt Sardegna Arnaldo Boeddu – in attesa di poter avere la possibilità di leggere l’intero contenuto del decreto pubblicato solo qualche ora fa e, soprattutto, verificare se gli istituti di credito accetteranno il piano di rimborso proposto dall’armatore”. “Va detto – chiarisce il leader sindacale – che senza il parere favorevole del tribunale di Milano si sarebbe consumato un vero e proprio disastro le cui immediate conseguenze le avrebbero pagate i lavoratori e le imprese che in questi anni hanno fornito beni e servizi alla compagnia marittima. Resta inteso – precisa Boeddu – che ci si dovrà necessariamente mettere attorno ad un tavolo in modo da trovare soluzione a tutti gli altri problemi che mettano in sicurezza i livelli occupazionali e di reddito fino ad ora espressi dal gruppo, ivi compresi quelli ascrivibili alle aziende satelliti come ad esempio la divisione della rimorchiatori”.