di LUISA MONACO
Forse, quasi sicuramente, non avrete mai sentito parlare di Giuseppe Taliercio. Noi lo abbiamo incontrato grazie a Pierluigi Vito che con la presentazione del suo libro “I PRIGIONIERI” ci ha fatto conoscere la storia di un uomo incapace di odiare, un uomo che aveva fortissimo il senso della provvidenza e che con la sua professione aveva accettato tutti i rischi del tempo che viveva. Giuseppe Taliercio era dirigente dello stabilimento petrolchimico della Montedison di Marghera e venne rapito il 20 maggio 1981 dalle Brigate Rosse, dopo 47 giorni di prigionia fu ucciso. Pierluigi Vito ci racconta quei 47 giorni ponendoci davanti a più fronti, quello del prigioniero vissuto e morto in un’Italia sbagliata, quello dei brigatisti che si trovano davanti un detenuto che offre salvezza ai carcerieri. Chi ha partecipato all’evento ha percepito l’emozione dell’autore nel narrare e svelare le motivazioni che lo hanno indotto a scrivere questo libro, in primis l’idea che “tanto dolore, seppure illogico, non sia inutile ma guidi ciascuno di noi alla comprensione di ciò che essenzialmente è giusto e vero”. Il gruppo di lettura Letteralmente Appassionati, il Circolo dei Sardi Peppino Mereu ringraziano Pierluigi Vito per la serata e per averci permesso di conoscere un pezzo di storia del nostro paese che ci può ancora insegnare molto.