Perdasdefogu, in Sardegna, è un paese di 1.741 abitanti, adagiato ad un’equa distanza da Cagliari e Nuoro: 100 chilometri dall’una e cento chilometri dall’altra. La sua peculiarità è espressa da un cartello situato all’ingresso dell’abitato: “Perdasdefogu record mondiale della longevità familiare”, recita. Una scritta pienamente giustificata. Basti pensare che i centenari, nel piccolo centro dell’Ogliastra, sono ben otto: quattro uomini e quattro donne. Il segreto? Forse risiede nei geni, ma contano molto anche la dieta semplice, basata sul consumo di alimenti naturali e a chilometro zero, l’ambiente, l’abitudine di muoversi, andare in campagna, vivere in socialità, fare comunità, stare in famiglia fino alla fine dei propri giorni.
I centenari – come ricorda il Corriere della Sera – sono la new entry Federica Melis (festeggiata lunedì scorso dal sindaco, dai parenti e da tutta la cittadinanza), diplomata alle magistrali di Nuoro negli anni ’40 che arrivava a scuola a cavallo, accompagnata dal fidanzato. Antonio Brundu, 103 anni, che si salvò dai bombardamenti su Cagliari del 1943 perché aveva la febbre e lasciò la caserma per andare in un rifugio. Bonino Lai, 102 anni, scampato all’arresto nella seconda guerra mondiale per via di un errore nel telegramma che annunciava la morte di Italia, sua sorella Italina. Vittorio Spanu, 101, agricoltore, che vive nella casa di riposo del paese. E ancora Giovannina Mameli, 100, Maria Brundu, 101, Concetta Melis, 100, Gigino Depau, 101.
Perdasdefogu si trova in una zona ben nota a chi si occupa di longevità, e la sua popolazione vanta tantissimi ultra ottantenni, come fa notare sull’Ansa la demografa dell’Università di Cagliari Luisa Salaris. “Se in Italia – spiega l’esperta – ci sono 30 centenari ogni 100mila abitanti, a Perdasdefogu ne abbiamo 8 per 1.740 abitanti, ovvero vi è una presenza di centenari 13 volte superiore alla media nazionale. Ma c’è anche un altro dato in controtendenza rispetto al resto d’Italia in cui le donne solitamente sono più longeve: a Perdasdefogu invece – svela Salaris – degli 8 centenari viventi, 4 sono uomini e 4 sono donne. E se nella Penisola vi sono 4/ 5 centenarie per un centenario, a Perdasdefogu abbiamo un rapporto di 1 a 1, denotando di fatto un’eccezionale longevità maschile”.
Intanto la maestra Federica Melis ha ricevuto nei giorni scorsi la visita del sindaco Mariano Carta in fascia tricolore che le ha portato gli auguri della comunità e regalato la medaglia d’oro per il traguardo raggiunto. Il parroco del paese, don Luca Fadda, ha celebrato la messa nel suo cortile, di fronte al suo orto. “Ricordo i discorsi di Benito Mussolini e il primo voto alle donne. Sono contenta dell’ultimo ricordo, ma non sono felice del primo”, racconta la neocentenaria che va ad aggiungersi agli altri suoi paesani ultrasecolari.
E la tradizione continua, anche per non smentire i gloriosi trascorsi. Il primato ricordato nel cartello all’ingresso del Paese fu conquistato nel 2014 dalla signora Consòla Melis (che non era parente di Federica ma solo vicina di casa) e dai suoi 8 fratelli e sorelle: 837 anni complessivi annotati dal Guinness World Records. Una pietra miliare sul cammino della longevità. E sembra proprio che gli abitanti di Perdasdefogu non vogliano assolutamente cambiare strada.