Un patto fra 37 associazioni, sostenuto anche dall’Anci, per sconfiggere lo spopolamento delle zone interne della Sardegna e ridare fiato all’economia del territorio. E’ stato sottoscritto nel parco di Badde Salighes a Bolotana con l’obiettivo di mettere insieme una serie di progetti sui temi della fiscalità di vantaggio, zona franca, abbattimento della burocrazia, banda larga, piano casa e recupero di edifici disabitati.
Se ne farà carico la neonata “Rete delle associazioni” che entro fine anno presenterà i piani di sviluppi in un grande evento dal titolo “Riabitare la Sardegna” e punterà ad intercettare i flussi di denaro che arriveranno con il Recovery Fund. Insomma un nuovo Manifesto delle zone interne.
E’ la prima volta che il mondo dell’associazionismo si riunisce attorno a un progetto vitale per il futuro della Sardegna: quello di eliminare lo spopolamento partendo da parole chiave come “centralità delle zone interne”, “parità di diritti e pari opportunità di sviluppo”, “alleanza tra città e paesi” e “forte mobilitazione”. “È un fatto storico, politico e culturale di enorme rilevanza per tutta la Sardegna – sottolinea Fausto Mura, presidente protempore della Rete delle associazioni – forse il fatto politico più importante nella storia dell’autonomia dopo i tempi dei Piani di Rinascita”. Una risposta ai “diritti negati” per chi abita i territori dell’interno: dalla salute all’istruzione, dalla formazione alla mobilità fino al lavoro per i giovani che non, solo nel 2018 sono emigrati 3.500 ragazzi. L’idea è quella di attivare una grande mobilitazione culturale, politica e sociale, in primis di cittadini e comunità, quindi del mondo accademico e del sistema delle imprese per favorire un’alleanza tra città e paesi così da garantire una crescita coordinata delle varie aree geografiche dell’Isola.
Speriamo bene