di CARMEN SALIS
Danzatrice e coreografa, Maria Teresa Fadda, si occupa di progetti di divulgazione dell’arte per bambini e ragazzi, Sogni e pastelli (Edizioni Amicolibro) è la sua opera prima.
Maria Teresa, come nasce il sogno di un libro? Quando ero bambina avevo una ricca dimensione fantastica che mi teneva compagnia notte e giorno. La trovavo nei miei pensieri, ma molto spesso fra le pagine dei libri che leggevo e delle storie che scrivevo. Amavo rifugiarmi dietro ad una tenda e ricostruire una tana speciale dove i sogni venivano legittimati dalle parole lette o scritte. La mia esperienza quindi mi avvicina all’idea che il libro tramuta il sogno in concretezza, perché viene esperito dai propri sensi. Così senza mai una pausa nella vita, il libro ha svolto la funzione di traduttore di sogni e mi ha tenuto costantemente in contatto con il mondo delle idee. Il passo per diventare poi autrice di un libro avviene quando ti senti pronto. Personalmente ho dovuto attendere che un intervento chirurgico fermasse per qualche tempo il mio corpo, fino a quel momento lo strumento principe con il quale mi esprimevo dal punto di vista creativo e lavorativo. Nella sofferenza che ho provato nel non poter danzare, sono ritornata, grazie anche all’amore della mia famiglia, nella mia tana protetta ed ho creato storie che a quel punto erano pronte per essere condivise.
I tuoi personaggi nascono e prendono vita nei tuoi racconti e non solo… Proprio così! Avere una immersione sensoriale in un racconto, per me che provengo dal Teatro, vuol dire dare corpo ai personaggi e conferirgli una specifica intenzione che muove le loro azioni. Per questo mentre scrivo storie ho bisogno di circondarmi di materiali e oggetti che mi aiutino ad entrare in relazione con le ambientazioni del libro, oltre che con i caratteri. Questa magica combinazione in Sogni e Pastelli è avvenuta grazie alla complicità pressoché totale che ho avuto con una straordinaria artista sarda di nome Antonella Corongiu, che è stata capace di dare forma e anima ai protagonisti delle mie storie con la sola lana e l’uncinetto. La mia casa è abitata da queste uniche creature che mi trasmettono con chiarezza le informazioni del mio mondo delle idee, dove tutto è possibile. Aggiungo che vivere a stretto contatto con la natura e adeguarmi alle regole di una esistenza più naturale appunto, è stata per me una scelta determinante per lasciare entrare la spinta creativa e per gestirla.
La danza è parte di te. Quanta musica e ritmo porti dentro le storie che scrivi? La danza, il teatro e la musica sono parte fondante della mia cultura e hanno determinato i modelli di riferimento che utilizzo anche nella scrittura. Le regole del palco possono essere benissimo traslate su un racconto scritto. Concetti come atmosfera, registro di interpretazione, tensione, attesa, climax, illusione o inganno, risoluzione e molti altri appartengono alle fasi di creazione di un mio libro e hanno nella mia testa, le sembianze di una partitura o di una coreografia.
Sogni e pastelli è un libro per bambini, secondo te possono sognare anche gli adulti? Io me lo auguro e glielo auguro! Il sogno è il terreno su cui si costruisce la realtà più bella che noi vorremmo. Sarebbe da sciocchi rinunciarvi. La mia esperienza e quella di mio marito Daniel, che vive insieme a me, giorno per giorno, costruendo realtà nate da sogni, mi porta a dire che se vogliamo eliminare il genere umano, allora uccidiamo loro i sogni. A casa mia magari manca il pane talvolta, ma di sicuro non mancano i sogni. Men che mai per le mie due figlie.
Scrivere per bambini non è per niente facile, tu sei riuscita a dare voce a quel cuore di bambina che sei stata? Non ho mai visto una linea di confine oltre la quale il mondo dei bambini diviene incomprensibile per un adulto. Vedo piuttosto la possibilità di crescere senza troppe categorie ed etichette. Questo mi ha sempre predisposto a vedere elefanti che escono da ascensori, campanelli che sembrano uccellini e mulinelli d’acqua che paiono pirouettes.
Se dovessi definire il tuo libro con un aggettivo… Gentile. Perché mentre lo scrivevo, e oggi ancora, avevo tanta nostalgia di belle parole, delicate immagini, e gesti gentili.
Racconti di una dolcezza e delicatezza rari. Per bimbi? Sicuramente ma anche per adulti sensibili. Grazie di averlo scritto
Gran bell’articolo.
Bella e brava, come sempre❤
M.Teresa Ibba immersa nelle mie creature