A poco più di trenta giorni dalla partenza, Francesco Accardo ritorna a Cagliari. L’ingegnere trasportista, direttore della Fondazione Siotto, partito il 2 maggio da Tolone per percorrere l’Europa in bicicletta sino a Capo Nord, stanotte tornerà con un volo in arrivo da Roma.
Il suo è un rientro anticipato, dovuto alle autorità norvegesi che per via della pandemia gli hanno negato il permesso di entrare nel loro Paese. Sarebbe stata l’ultima tappa del “Progetto Tramonti”, il lungo tour che ha visto Accardo attraversare sulle due ruote Francia, Svizzera, Lussemburgo, Belgio, Paesi Bassi, Germania, Danimarca, Svezia e Finlandia. La Norvegia, off-limits, era aperta solo per il rientro dei residenti o delle persone che lavorano lì in maniera stabile.
“Torno serenamente indietro nella consapevolezza di aver fatto tutto quello che potevo e volevo fare – racconta Francesco – dopo tremila chilometri in bicicletta, 15mila metri di dislivello complessivo attraversando otto nazioni dell’Europa in piena pandemia e, pure peggio, continuamente sotto la pioggia e con il vento contro. Ho visto con i miei occhi l’Europa e l’ho fatto molto da vicino mettendoci il massimo impegno possibile”.
Durante il suo viaggio Accardo è riuscito a incontrare numerosi sardi che hanno scelto di vivere fuori dall’Italia: le immagini e le interviste realizzate – grazie al contributo della Fondazione Sardegna Film Commission, del ministero per gli Affari esteri e agli operatori di ripresa Fabio Demontis e Riccardo Muroni – costituiscono il materiale che sarà usato per il documentario che racconterà della vita dei sardi all’estero, un altro grande obiettivo di “Progetto Tramonti”.
Tra i tanti conterranei incontrati ci sono stati anche i sardi residenti a Copenaghen dell’associazione “Incantos”: il primo giugno hanno voluto Francesco come ospite dell’incontro “Dalla Sardegna a Capo Nord”, occasione che ha portato l’ingegnere cagliaritano a raccontare la sua avventura nella capitale danese.