Ha scoperto di avere la Sla un anno fa. All’inizio sembrava che con quella terribile malattia si potesse convivere. Poi nel giro di poco la situazione è degenerata rapidamente fino a costringere Roberto Sanna, 34 anni, di Pula, a una vita immobile e completamente dipendente da un respiratore. Così la drammatica scelta: andare in Svizzera per il suicidio assistito.
Roberto si è occupato di tutto. Ha cercato la clinica, si è informato e ha deciso con serenità: quella non è vita. Con lui sono partiti per la Svizzera anche la madre Martina, la compagna Gioia, il fratello Andrea e lo zio Aldo. Il suicidio assistito era fissato per oggi 5 marzo. Prima, il paziente dovrà fare un ultimo colloquio con lo psicologo. Poi sarà lui a bere il farmaco che gli farà chiudere gli occhi per sempre, o ad attivare l’iniezione letale.
All’aeroporto lo hanno accompagnato tutti i suoi amici più cari. L’Unione Sarda racconta che non c’erano video o selfie, erano tutti paralizzati da quella decisione, che hanno compreso per quanto dolorosa, e da quell’ultimo saluto. “Il decorso è stato rapidissimo”, racconta al Corriere della Sera la sindaca Carla Medau, che è andata pure lei ieri mattina a salutarlo. “Era sorridente – ha detto – mi è sembrato sereno. Ho scelto di non invadere gli spazi privati della sua famiglia, affidando l’ultimo saluto a un messaggio lasciato ai parenti. Sono persone riservatissime e per certo in questo momento vogliono affrontare da soli l’ultimo miglio”.
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Ci vuole molto amore per i propri cari, e soprattutto per se stessi per fare questo passo. Non parlo nemmeno di coraggio, che il coraggio talvolta ci occorre per stare in questo mondo. Un abbraccio empatico alla famiglia
R.i.p Roberto
Coraggio ❤️❤️❤️un abbraccio a lui , e alla sua famiglia ❤️❤️