di RITA CODA DEIANA
La Musica… quel lento e appagante senso di totalità che pervade e rapisce come in una danza, che fremente ci chiama a partecipare e a gioire della sua estasi. E’ la musica che ci fa rivivere tutte queste sensazioni, è quel punto di riferimento che come un’ancora ci riporta lì dove ci eravamo smarriti, tra quelle vie, tra quegli angoli ricolmi di sonorità antiche. E’ la musica che si insinua tra i nostri pensieri e ci solleva, ci solleva così tanto da non riuscire più a vedere la terraferma. E’ la musica che viene da lontano e che ci catapulta in un futuro incerto fatto di speranze, di utopiche speranze e di melodie. Si, perché è di sonorità che si tratta: quella musica trabocca di suoni, acqua fresca che colpisce dritta in viso e risveglia come da un lungo torpore in cui abbiamo giaciuto per troppo tempo ignari dell’esterno, ignari del resto, di tutto il resto. Musica, sonorità luminose che risplendono in notti sorde da troppi anni. Musica ridente che si apre un varco nell’eterno balletto della Vita. Tutte quelle immagini provengono da questa musica che si insinua lenta dentro con il sibilo appena percettibile di un’orchestra che vibra così magnificamente da far vibrare anche noi in un vortice di pura perfezione.
Avete presente quando il cielo si fa cupo, al calare della sera, e tutte le nuvole si abbracciano in una stretta fumosa da cui neppure un solo raggio di commiato riesce a sfuggire?
Quando si sentono in lontananza tamburi di tuoni come di presagio, carichi di letizia che si avvicinano così lentamente da suscitarvi una specie di piacere reverenziale?
Avete presente quei luoghi in cui tutto sembra essersi fermato, fossile, a quando non c’era nient’altro che il suono della pioggia, il canto del vento impetuoso e la nebbia avvolgente?
Bene, se la risposta è si, avete presente questa melodia di sonorità dell’esploratore e ricercatore dei suoni: Maurizio Puxeddu, musicista e compositore che sussurra nelle vostre orecchie e vi fa viaggiare verso un mondo di note musicali, di suoni, voci e di strumenti lontani, che evocano nell’aere fino ad effondersi completamente intorno a voi.
Emblematico, sembra questo modo di percorrere il sentiero delle sonorità che connettono e si integrano con altri emisferi espressivi… con il teatro, la poesia, la cinematografia.
E’ un viaggio alla riscoperta di sonorità etniche, classiche ed elettroniche quello che l’esploratore Maurizio Puxeddu, percorre con la sua musica. L’artista si porta avanti nel duro cammino dell’esploratore delle sonorità e non si pone limiti nell’espressione della sua grande sensibilità, scegliendo anche la contorta via del superamento di ogni confine dettato dalla forma o dalla ritmica. Il suo è un viaggio nei più reconditi anfratti delle sonorità differenti. Suoni di animica fattezza, fluidi imbevuti di passato e presente che si ritemprano ad ogni espressione strumentale, quasi come una magica processione corale, cosmica che dall’alto dell’intuizione si diramano ovunque, per essere resi immortali e liberi dal giogo del tempo.Il Maestro Maurizio Puxeddu nasce a Cagliari il 06 Maggio del 1960, trasferitosi poi a Roma, è un compositore, ricercatore e didatta, si è formato musicalmente nel Conservatorio di Musica “G. P. da Palestrina” di Cagliari, dove si è diplomato in flauto traverso. Docente di educazione Musicale nelle Scuole di primo e secondo grado e presso il Conservatorio di Musica “G. P. da Palestrina di Cagliari per il CORSO UNIVERSITARIO Sezione Triennale: “Musica e Nuove Tecnologie, Registrazione e tecnica di post produzione (audio/video)”.
Insegnante di teoria e pratica delle Launeddas e di flauto traverso. La sua passione per la ricerca di sonorità tradizionali sarde e di antichi strumenti e lo studio della cultura musicale sarda, lo ha portato a raccogliere 400 oggetti, tra strumenti musicali, congegni e giocattoli sonori sardi e mediterranei e altri materiali relativi alla cultura musicale isolana (CD, audio cassette, dischi a 45 giri, libri, spartiti), nonchè ad interessarsi alla valorizzazione e recupero della lingua e cultura sarda. Il Maestro Maurizio Puxeddu è un compositore molto sensibile e attento alle sonorità… rumori, suoni, che lo circondano; il suo talento è quello di portare alla superficie quel tanto di musicale, cantato e poetato che c’è nella vita. Per lui è importante ascoltare tutto ciò che si muove tra le pieghe della natura, le sonorità… il resto poi giunge da solo con i referenti linguistici e simbolici delle musicalità che come per magia, nelle sue mani, acquistano vitalità sonore. In gran parte del suo lavoro, le esecuzioni musicali sono improntate sul “feeling”, sulla carica dell’esecuzione “live on stage”, sull’energia vitale che deriva dagli strumenti musicali, che grazie a lui riprendono vita, nelle virtù propiziatorie della Musica. In alcuni casi è musica sofisticata, ma soprattutto, la sua, è ricerca e sperimentalismo d’avanguardia nel vasto mondo etnomusicale della Sardegna e del mondo intero. Questo suo sperimentalismo ha preso vita in uno dei suoi numerosi lavori musicali denominato “MEDITERRANEA”, dove è evidente il connubio tra il ritmo, le melodie e la mescidanza di diversi generi musicali, che spaziano dall’etnico, al jazz e alla musica cameristica. Maurizio Puxeddu, sempre alla continua ricerca di nuove tecniche esecutive nel campo delle Launeddas, nel 1999, grazie ad un contributo del Comune di Cagliari, pubblica “The New Launeddas” (in lingua italiana ed inglese), un catalogo che contiene gli studi effettuati e le nuove tecniche esecutive elaborate dall’artista stesso. Maurizio Puxeddu, ricercatore, progettista, docente presso l’Associazione “ISCANDULA MUSICA SARDEGNA” sostiene corsi musicali online per insegnare la tecnica della respirazione circolare, per suonare non soltanto lo strumento delle Launeddas, ma anche altri strumenti musicali a fiato etnici e classici. Ma non solo, insegna anche come utilizzare gli svariati strumenti etnici sardi in composizioni o arrangiamenti moderni. L’amore e la ricerca per le launeddas, lo ha portato a farsi conoscere anche fuori dalla Sardegna, per presentare il suo lavoro, in Egitto (in rappresentanza del Conservatorio di Musica “G.P. da Palestrina di Cagliari al Rencontre ’96 des Ecoles de Musique de la Mediterranèe organizzato dall’ECUME (FR) ad Alessandria d’Egitto), in Spagna (al IV FESTIVAL INTERCELTICU organizzato da ESBARDU ad Aviles, nelle Asturie, anno 2000), a Palermo (THE NEW LAUNEDDAS, Agricantus, anno 2000).
“Per l’impegno da lui profuso nel campo dell’attività musicale, nella ricerca sugli strumenti etnici della Sardegna e del Mediterraneo in funzione di un loro utilizzo, insieme a strumenti classici ed elettronici, nelle colonne sonore per il teatro”, gli è stato assegnato dalla Biennale Internazionale D’arte Contemporanea, “Barocco Salentino”, Comune di Mesagne, il Premio Internazionale di Cinematografia e Teatro: “UBALDO LAY”, per la sua straordinaria composizione musicale: “Wind and Sea”; tratta dall’album “Abbasalìa”- Piano Music from Sardinia. Maurizio Puxeddu ha composto la colonna sonora per lo spettacolo: “Paristoria”, come musicista, tecnico audio presso Actores Alidos di Quartu Sant’Elena. L’artista afferma che, per il lavoro di composizione musicale dello spettacolo PARISTORIA, ha attinto a piene mani dalla ricerca che ha svolto in Sardegna (ormai da più di quindici anni) sugli strumenti musicali etnici della cultura isolana. In questa ricerca, due sono i filoni principali: il primo relativo al recupero della tradizione, il secondo basato sull’innovazione. Alcuni risultati, trovando una naturale sintonia col lavoro degli Actores Alidos, sono quindi affluiti nella realizzazione delle musiche necessarie allo spettacolo in questione. Gli strumenti sardi, come d’altronde le sue musiche originali, non scordando l’accumulo di culture con le quali i sardi hanno avuto a che fare, aderiscono (non ama dire che si piegano) alle esigenze di scena, suggerendo risoluzioni o sottolineando magiche ambientazioni, coadiuvati da altri strumenti etnici del Mediterraneo e da strumenti elettronici: launeddas, sulittu, benas ‘e corru, tumbarinu ‘e Gavoi, triangulu, ischiglittos, pitiolus, crocorigas, darbuka, bendir, fisarmonica, pianoforte, flauti traverso, sintetizzatori, sono tutti gli strumenti utilizzati in questo lavoro. E allora, incredibilmente, il suono de su sulittu , il flauto di canna nostrano, intessendo ricordi di melodie lontane, nella scena della Sartiglia, si fa sibilo e vento, oppure, per scelta, ma sembra quasi per suggestione scenica, nitrito di cavallo. Le launeddas che nella tradizione suonano in “maggiore”, allegre e gioiose, per la scena del Duello e dell’Incontro amoroso, al fine di rendere l’atmosfera drammatica attraverso la “tonalità minore”, vengono modificate combinando “canne” diverse provenienti da cunzertu differenti. Atmosfere da sogno anche per la Danza delle fiaccole dove su tumbarinu ‘e Gavoi , suonato con una tecnica non convenzionale (ovvero percuotendo la membrana di pelle con le dita), crea un tappeto sonoro, insieme a pianoforte e sintetizzatore, sul quale si appoggia la melodia di un flauto traverso dal suono soffioso. La bena ‘e corru, nella scena della Danza rituale, disegna una semplice, quanto efficace melodia dal sapore mediterraneo, supportata da una forte ritmica percussiva, mentre, nella scena delle Donne sarde, solitaria, lancia dolorosi richiami. Ma alcune volte la sapienza compositiva deve farsi da parte lasciando spazio ai rumori, agli effetti sonori. Il mestiere del musicista compositore diventa gioco di equilibrismo, una questione di gusto nella scelta dello spezzone di rumore ambientale da utilizzare, nel montaggio delle svariate registrazioni, tagliate ed incollate grazie al computer, sino a diventare ciò che all’ascolto ci sembra normale, non “lavorato”. Maurizio Puxeddu racconta che è stato divertente registrare i grilli a Sant’Isidoro, andando appositamente la notte ad intervistare questi simpatici animaletti, o le voci di bimbi, in un asilo infantile di Cagliari, ignari del loro debutto audio teatrale. Nel 2001, Maurizio Puxeddu, docente presso la scuola media di Esterzili, realizza, come regista, un interessante film documentario dal titolo: “BUONO COME IL PANE”. La tematica che affronta il regista Puxeddu è quella di quattro generazioni di donne che si confrontano, dove le più anziane raccontano le testimonianze di vita del passato. Una giovane donna viene invitata ad apprendere la lavorazione del pane nella maniera tradizionale tramandata da madre in figlia, da generazione a generazione che, ancora oggi, continua a produrre quel buon pane seguendo le regole della tradizione. Un pane lavorato con ingredienti semplici e naturali, lievito madre, farina 00 e semola, patate, sale, acqua e aria buona, giusti tempi di lavorazione, forno a legna. Conoscenze ed esperienze che si traducono in un ottimo prodotto. Rimarrà un punto sospeso: la figlia e la nipote si faranno carico delle antiche sapienze?
Di grande interesse il progetto “AMMENTOS DE SONOS” realizzato da Maurizio Puxeddu, una Mostra sonora itinerante di strumenti musicali, congegni fonici, giocattoli sonori della Sardegna e del Mediterraneo che il Maestro, con conferenze dimostrative ha portato nelle Scuole di ogni ordine e grado della Sardegna, Comuni e Organismi Culturali e Sociali della Sardegna.
Nel 2020 ha dedicato al grande Maestro Ennio Morricone, una sua composizione musicale dal titolo “More and more” per Launeddas, Fiuda bagadia in FA “minore”, con accompagnamento al contrabbasso del musicista Bruno Zoia, con un’esibizione musicale che si è svolta nell’Auditorium – Parco della Musica di Roma.
Maurizio Puxeddu è l’ideatore, curatore e conduttore di una rubrica TV: “MUSICA E SUONI DAL MONDO” che nasce grazie all’ospitalità del Musicista, cantante, conduttore, regista e attore teatrale italiano: Marcello Cirillo, nel suo programma “CASA MARCELLO NIGHT”.
Un programma di Marcello Cirillo, con la regia di Alberto Trabucco e Nello Pepe. Con questa rubrica, sonorità e musicisti provenienti da diverse parti del mondo, si uniscono per farci conoscere strumenti musicali etnici, classici ed elettronici. Un’orchestra che poi alza la voce e narra le sue favole fatte di calore, di colore e di sonorità di tutto il mondo, favole così altisonanti da farci rabbrividire, così alte nella loro straordinaria bellezza da farci arrendere sotto la loro malia… Un mondo unito dalla musica, che danza per merito di musicisti e strumenti straordinari. Il mestiere del musicista compositore, per Maurizio Puxeddu diventa gioco di equilibrismo. La sua Musica è sentimento che scandisce il Tempo, allunga le emozioni e ci culla nei momenti vuoti del divenire. Tra luce e buio, la sua Musica si fa strada e governa i sussulti dell’anima, prende per mano le attese e le alleggerisce dolcemente, come una melodia ci accompagna piano, lentamente, ma inesorabilmente. La bellezza e la perfezione delle composizioni musicali del Maestro Maurizio Puxeddu non possono essere espresse verbalmente, sono sonorità che aprono nuovi orizzonti nel mondo della Musica.