“Ci fu un tempo in cui il sangue corso e sardo si mischiavano tra gli abitanti delle due isole sorelle, perché fu un tempo di uomini coraggiosi che sapevano domare il mare o accettarne il castigo. Le Bocche di Bonifacio, otto miglia d’acqua salata che ribolliva in correnti dalla potenza terribile e temibile, furono solcate da navi barbaresche e intrepidi commercianti. Divennero storie fumose, raccontate male da adulti che preferivano nascondersi dentro le spalle e scrollare le mani come per scacciare una mosca fastidiosa”.
Esce in libreria giovedì 18 febbraio il romanzo della scrittrice genovese Cecilia Parodi “La luce bianca del mattino“ (pp.68, euro 15,90 – anche in formato ebook) per la collana Varianti di Morellino editore, co-diretta da Sara Rattaro.
Il libro è ambientato in Sardegna, più precisamente tra l’isola de La Maddalena e Olbia, e racconta la storia di una famiglia segnata dal dolore, dalle perdite e dalle mancanze, che come le onde sugli scogli erodono giorno dopo giorno la vita dei protagonisti fino all’epilogo luminoso e catartico come una “luce bianca del mattino”.
La scrittrice sarda Cristina Caboni ha definito questo libro “un ritratto familiare lucido, a tratti spietato. Un intenso sguardo verso una Sardegna arcaica eppure moderna, che diventa Costa Smeralda”.
“La luce bianca del mattino” è un romanzo di formazione che in parte trae spunto dalla vicenda biografica dell’autrice, dalle sue estati trascorse a casa dei nonni materni sull’isola de La Maddalena, dall’incontro inaspettato con una donna “guaritrice” che sarà incarnata nel romanzo dalla figura di Signora Caterina.
Ciò che emerge dal testo è un’immersione completa nelle atmosfere della Sardegna tra il finire degli anni Settanta e i primi anni Duemila, quando l’isola rurale e sincera si troverà a essere il centro del jet-set internazionale. Ad accompagnare questo cambiamento c’è Bianca, la protagonista – bimba, adolescente e poi donna – unica figlia, silenziosa e introversa, di una coppia di maddalenini incapaci di assolvere ai loro doveri di genitori: la madre Ileana, donna frivola, arrogante e troppo presa da sé stessa, e il padre Pietro, un uomo chiuso, razionale e irascibile, logorato da un dramma familiare che non lo ha mai abbandonato. Ileana e Pietro sono adulti ombrosi, inclini a liti violente, e quando la famiglia si trasferisce a Olbia Bianca inizia a crescere allontanandosi dalle suggestioni poetiche dell’infanzia. La morte, però, irrompe nella sua vita cancellando le persone a lei più care, lasciandola sola con una madre immatura e autodistruttiva. Solo l’incontro di Bianca con Signora Caterina di Nuchis, donna dalle capacità guaritrici e dall’aura dolce e autentica come la scomparsa nonna Ninì, sanerà con quell’affetto inaspettato le ferite del corpo e dell’anima della donna. Un viaggio tra i profumi della macchia mediterranea alla ricerca del perdono, della libertà e dell’amore senza tempo tra un padre e una figlia.
Cecilia Parodi è nata a Genova nel 1975. Il mal di Sardegna la colpisce fin dall’infanzia, quando trascorre le estati a casa dei nonni materni a La Maddalena. Consegue la maturità magistrale a Genova, ma a seguito di un grave lutto familiare lascia gli studi per iniziare a lavorare. Questa circostanza non spegne la passione per la lettura, la scrittura e l’amore per i viaggi avventurosi. Attraverso varie esperienze nel mondo cresce in lei il desiderio di raccontare storie, che inizialmente prendono la forma di brevi racconti. Nel 2010 collabora con alcuni mensili liguri e vince un concorso di poesia a Roma. L’anno successivo diventa felicemente mamma e, trascorsi i primi anni di vita della figlia, realizza i suoi desideri più grandi, trasferendosi definitivamente in Sardegna per dedicarsi alla scrittura.