di MORENA PANI
Lidia Olveira, 22 anni, di Tortolì, è una studentessa di Psicologia. Circa 3 anni e mezzo fa ha deciso di trasferirsi in America, precisamente a New York, dove studia e lavora. Grazie al padre, che vive lì, è riuscita a raggiungere il suo grande obiettivo: frequentare l’università all’estero per trovare maggiori possibilità lavorative. Conosciamola meglio.
Quando hai lasciato l’Ogliastra e perché hai deciso di farlo? Sono nata a New York e a 7 anni mi sono trasferita in Sardegna con mia madre e mia sorella. Ho vissuto qui in Ogliastra, a Tortolì, fino al termine delle scuole superiori. Dopo aver finito il liceo, precisamente la Ragioneria, ho deciso di trasferirmi in America, per l’università, perché ho sempre creduto che avrei trovato maggiori possibilità lavorative. Adesso vivo con mio padre in Cortlandt Manor, a New York, da più di 3 anni.
Frequenti ancora l’Università? L’anno scorso ho conseguito una laurea in Psicologia chiamata “Associates degree”, che dovrebbe corrispondere alla triennale italiana. Ora sto continuando I miei studi in Psicologia a Purchase College dal quale mi laureo Dicembre 2021. Nel frattempo, per pagarmi gli studi e la macchina, lavoro come manager in una farmacia, da circa tre anni. Ho iniziato come cassiera ma, circa un anno e mezzo fa, sono stata promossa a manager. Sono stata molto fortunata, anche se è la realtà americana che lo permette, perché ho trovato lavoro dopo due settimane che mi sono trasferita qui a New York, nel primo posto dove avevo mandato il curriculum.
Una somiglianza e una differenza tra l’Italia e l’America? La differenza più grande che ho notato sin da subito, tra la Sardegna e dove vivo adesso, è la facilità con la quale si trova un lavoro. Per non parlare delle modalità con cui è strutturata la scuola, molto più semplici ed efficaci. Penso che il liceo italiano ti prepari al meglio per affrontare l’Università, almeno rispetto ai licei americani, per questo mi sento molto avvantaggiata. Invece trovare una somiglianza è difficile, la vita qui è completamente diversa. Posso dire che, non vivendo all’interno della Grande Mela, posso tranquillamente fare passeggiate in mezzo alla natura, in montagna o vicino al mare, e questo, più o meno, mi fa sentire come se fossi in Sardegna.
Frequentando gli ambienti scolastici, sei mai stata ad un ballo? Purtroppo non ci sono mai stata. All’Università non si fanno quei tipici balli scolastici. Sono stata ad un “Formal” per la squadra di calcio del mio ragazzo, ovvero la versione universitaria del ballo delle superiori. Purtroppo l’unica caratteristica che hanno in comune è il modo di vestirsi. Principalmente è una tipica festa in casa, con musica e alcool.
Tra lo studio e il lavoro, come occupi il tempo libero? Hai degli hobbies? Quale tempo libero? Tra il lavoro e la scuola è raro. Qui tutto è lontano, per fare qualsiasi attività o raggiungere qualsiasi luogo, devi fare almeno un’ora in macchina. Per esempio, per arrivare a scuola ci metto un’ora all’andata e una al ritorno. Fortunatamente posso chiedere giorni liberi più o meno quando voglio, ma utilizzo le ferie principalmente per occasioni importanti. Quando sono in ferie, trascorro il tempo con il mio ragazzo Jared e il nostro cane, oppure con le amiche. Se dovessi scegliere un “hobby” direi mangiare: ci sono talmente tanti ristoranti con cibi e culture differenti che è impossibile provarli tutti, ma ci provo.
Perché hai scelto l’America per l’Università? Cosa apprezzi di più della tua vita lì? Ho scelto l’America perchè mio padre e altri parenti vivono qui. Sono contentissima della mia scelta perché amo questo luogo. Qui puoi trovare di tutto: la città è vicinissima, ma anche la montagna e il mare. Nonostante il mare non sia bello come quello sardo, non mi posso lamentare.
Quali sono i tuoi obiettivi futuri? Pensi mai di tornare in Sardegna? Il mio obiettivo per il futuro è diventare Psicologa. Dopo la laurea in Psicologia, continuerò con il dottorato in modo da poter trovare un buon lavoro. Non so se tornerei mai a vivere in Sardegna, anche se vorrei. Penso che il lavoro sia il fattore decisivo nel decidere se tornare o meno. Se deciderò di non costruirci una vita, verrò sempre in Ogliastra a passare le ferie.
Cosa ti manca di più dell’Ogliastra? Mi manca da morire tutta la Sardegna. Più di tutto mi manca mia madre. Col Covid-19, ma soprattutto a causa delle restrizioni per gli spostamenti, non so quando potrò rivederla e questo per me è molto stressante. Mi mancano anche il resto della famiglia e le mie amiche. Sono spesso occupata, tra lavoro e studio, per non parlare del fuso orario diverso, quindi parlo raramente con loro. Questo non mi impedisce di pensare loro costantemente: mi mancano tutti tantissimo.
Vuoi dare un consiglio a chi vorrebbe affrontare un’esperienza come la tua, letteralmente dall’altra parte del mondo? Senza la cittadinanza è un molto difficile poter entrare in America. Il consiglio che posso dare è di trovare un punto d’appoggio prima di arrivare: contattate qualcuno e parlate con loro. Per quanto riguarda l’Università invece non ho nessun dubbio: è fantastica e la consiglio a tutti. Infatti conosco tantissime persone che, dall’Europa, hanno deciso di trasferirsi in America per la scuola e si trovano tutti benissimo.