GRANDI EVENTI, PER OTTENERE I CONTRIBUTI REGIONALI, VINCE IL CLICK PIU’ VELOCE: UNA GRAVE SCONFITTA PER LA CULTURA IN SARDEGNA

Paolo Fresu

Un lungo post su Facebook, dal titolo ‘Canes de isterzu’ (cani da secchio). La lunga cronaca di un’esclusione che resterà nella storia del supporto pubblico alla cultura in Sardegna. Il post è di Paolo Fresu, fondatore e organizzatore del festival Time in Jazz di Berchidda, una delle manifestazioni che porta nel mondo il nome della Sardegna, e racconta l’esito del bando della Regione, assessorato del Turismo, per assegnare i contributi alle manifestazioni pubbliche di grande interesse turistico dello spettacolo e della cultura già svolte nel 2020.

È la legge 7 e la procedura, per la prima volta quest’anno, si svolge attraverso il cosiddetto ‘click day’. In pratica, chi è più veloce a caricare la domanda nel sistema online predisposto dall’assessorato, prende i soldi – che sono comunque limitati – per tutti gli altri nulla. Un criterio già aspramente criticato, che forse può valere per l’erogazione di contributi alle imprese di settori prettamente commerciali, ma che nella cultura ha poco senso. A nulla valgono i programmi, i contenuti, gli ospiti in programma, la previsione di pubblico, il ricasco sul territorio. Così l’associazione del trombettista jazz tra i più apprezzati al mondo arriva 50esima in graduatoria perché deposita la domanda alle ore 8, 0 minuti e 4 secondi. Troppo tardi, in 49 sono stati più veloci. A loro spettano i soldi. “Ne fruiranno 22 soggetti su 164 per un totale di 750mila euro, passa chi ha depositato per primo la domanda in ordine di tempo senza tenere conto di nessuna valutazione di merito”, sottolinea Fresu. “Un anno di lavoro non riconosciuto e mandato in fumo per una frazione millesimale di tempo. Non solo il nostro, ma quello di tantissime altre realtà che, con coraggio e determinazione, hanno deciso soprattutto quest’anno di andare avanti e di dare un segnale positivo. Tante come quelle che, fortunatamente, sono in pole position depositando la domanda prima di altri, che magari non avevano una buona linea internet o una sveglia con l’orario perfetto”, scrive ancora Fresu.

“Parlo soltanto del mio festival (posto che non lo si conosca) per dire che è stata una delle prime manifestazioni in Italia a dare un segnale di ripartenza – spiega il musicista – che ha costruito un ricco cartellone di otto giorni con circa cinquanta concerti e con attività parallele dedicate all’infanzia, al cinema, all’editoria, all’enogastronomia e al green collezionando una rassegna stampa che ha parlato al mondo con un incremento del 400 per cento rispetto allo scorso anno”.

“È possibile che tutto questo valga una manciata di secondi? Esattamente quattro, in cui si bruciano i 60mila euro che ti sono stati platealmente promessi e che, a manifestazione avvenuta e con i soldi spesi, non ti verranno erogati. Creando un buco dell’ozono nel bilancio già consolidato e obbligandoti a fare i conti della serva con la programmazione del 2021 – prosegue deluso Fresu -. Ecco perché siamo tutti ‘canes de isterzu’ (letteralmente “cani da secchio”), a morsicarci gli uni con gli altri e a latrare sotto il tavolo in attesa che ci si butti il pezzo di carne o piuttosto l’osso”.

Oltre al festival di Berchidda, sono molte le manifestazioni che portano in giro il nome dell’Isola che hanno cliccato troppo tardi: il festival Dromos di Oristano, le Isole che parlano di Palau dei fratelli Angeli, Fremmos della Fondazione Maria Carta, la Valigia dell’attore della Maddalena e Abbabula, delle Ragazze terribili di Sassari, il Festival dei Tacchi organizzato da vent’anni in Ogliastra da Cada Die Teatro, il festival per ragazzi Tuttestorie di Cagliari e via, l’elenco è lungo.

La più veloce a caricare la domanda online è stata la Compagnia B di Cagliari per il festival di Lei. Altri 60mila euro al Comune di Osini per “Le delizie della Valle dei Tacchi”, 50mila a testa per Nuoro Jazz e il Christmas jazz festival di Cagliari. Tra i beneficiari del contributo, anche il Cedac per la Notte dei poeti, il Festivalguer, Jazzalguer, Rocce Rosse blues, Jazz in Sardegna, Nora Jazz Festival. L’ultimo a riuscire a entrare in graduatoria il Marina Café Noir di Cagliari.

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3 commenti

  1. Marco Bernardini

    Bene! Io proporrei all’unanimità, che tutti i vincitori collaborino a che Time in Jazz abbia un continuo. Mi rivolgo quindi ai vincitori sensibilizzandoli a sostenere questo progetto creato con fatica dal nostro portabandiera bel mondo Paolo Fresu.
    Vi ringrazio personalmente per quanto farete.

    Marco Bernardini

  2. Come già denunciato da Enzo Favata …. e il premio Andrea Parodi ….. esclusi !

  3. Pacatamente, chè è quasi Natale e siamo tutti più buoni.
    Il click day è una oscenità che si è inventata la politica mandrona (pigra, scansafatiche NdR) perchè non ha voglia nè competenze per amministrare la cosa pubblica, cioè per lavorare.
    Peccato che le conseguenze riguardino chi invece con i bandi e i finanziamenti pubblici ci lavora, ci vive e fa girare l’economia (ricordo che in molti casi, segnatamente per la cultura, gli eventi finanziati sono poi gratuiti per i cittadini).
    Affermare che ‘non si poteva fare diversamente perchè i dipendenti erano tutti in smart working’ scarica la responsabilità sui lavoratori: sarei curiosa di sapere cosa ne pensano e in che modo i funzionari hanno preso parte alla decisione (politica) di un bando a sportello.
    In questi casi non c’è competizione alcuna, che si gioca normalmente sul terreno dell’offerta e del valore culturale, etico e sociale di un progetto.
    Ripeto: non c’è gara, non si vince, perchè è semplicemente una lotteria. Bisogna esserci tagliati: io non so giocare neanche a pinella, a malapena a tombola, figuriamoci il resto.

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