UN ROMANZO DI GUERRA E DI AMORE: “I THIRSENOISIN”, L’ULTIMA PUBBLICAZIONE DI IGNAZIO SALVATORE BASILE

La copertina e l’autore del libro

“I Thirsenoisin” è un romanzo di guerra e di amore. La vicenda vede opposte le due etnie che popolano l’isola di Sardegna nell’VIII secolo a.C.: i Shardana e i Nuragici. Nessuno ricorda quando, né da dove i Shardana, coraggiosi guerrieri e abili navigatori, siano giunti in Sardegna. Quel che è certo è che l’arrivo dei Shardana, il popolo del mare, ha suscitato la reazione dei bellicosi e valorosi Nuragici, già insediati nell’isola da tempo immemore, determinando tra loro una rivalità e una diffidenza reciproca che ancora sopravvivono, nonostante i due popoli abbiano imparato a convivere: i primi lungo le coste e i secondi nei territori più interni della Sardegna. In questo contesto il desiderio della principessa nuragica Aristea di sposare un principe Shardana, incontra l’ostilità di suo padre, il capo tribù di Kolossoi, il re pastore Itzoccar, che da tempo ha promesso di dare in sposa sua figlia, al figlio del suo amico Hannibaàl, capo tribù del villaggio nuragico di Gisserri. L’erede al trono di Kolossoi, Damasu, con il pretesto di assecondare il desiderio di sua sorella Aristea di sposare un principe Shardana, si consulta con Mandis, antico rivale in amore di Itzoccar che ha giurato odio eterno contro di lui. Mandis convince Damasu che l’unica via d’uscita, per lui e per il suo popolo, è quello di uccidere Itzoccar e di prendere il suo posto sul trono di Kolossoi. Sarà così possibile per sua sorella Aristea andare in sposa a Usala, il figlio di Gairo, un potente uomo d’affari che ha messo gli occhi sui ricchi giacimenti minerari dei Nuragici e con il quale Mandis ha stretto una scellerata alleanza; il matrimonio, secondo le lusinghe e le promesse di Mandis, favorirà l’alleanza tra i Shardana e i Nuragici, rendendo il villaggio di Kolossoi più ricco e potente. La sete di potere e l’odio che unisce Mandis e Gairo li porterà a scatenare una guerra, pur di raggiungere i loro illeciti scopi. Ma alla fine le trame dei due uomini verranno svelate e i due popoli, i Thirsenoisin, grazie anche ai responsi della sacerdotessa Gula, impegnata nel rito dell’incubazione, potranno continuare a convivere pacificamente e a prosperare nell’isola di Sardegna.

Sinossi

Arca Hannibaàl è il capo riconosciuto della tribù di Gisserri. Nel suo villaggio, ogni sette anni, si svolge il raduno generale delle tribù nuragiche confederate. Nei cinque giorni del raduno la sacerdotessa Gula, alla quale lo sciamano Anù ha sommi strato delle sostanze che solo lui conosce, svolge il rito dell’incubazione. Alla vigilia del raduno arrivano le nove delegazioni dei villaggi federati: Itzoccar guida la delegazione di Kolossoi, Gonario guida la delegazione del villaggio Genna ‘ e Mari, nel Sinis, ultimo baluardo a occidente della federazione; Garonna la tribù di Nurra; Nadal guida la tribù di Nuraxi; Mannai quella di Kurkuris e Kalledda quella di Mandas. Più un non capo, Ruju, in rappresentanza delle tribù confederate del nord. In occasione di tali assemblee si rinnovavano i patti di amicizia tra le tribù nuragiche attraverso lo scambio di doni e stringendo i rapporti con nuovi matrimoni. Sette anni prima Hannibaàl e Itzoccar hanno promesso di stipulare il matrimonio tra Salman, primogenito di Hannibaàl e Aristea, la figlia di Itzoccar; quest’ultima si oppone però al matrimonio con Salman e vorrebbe invece sposarsi con Usala, un giovane Shardana di Nora, in ciò aiutata da suo fratello Damasu, amico di Usala ed erede al trono di Kolossoi. Damasu non crede più nelle vecchie alleanze tra le tribù nuragiche ed è anzi convinto che la sua tribù si debba alleare con Nora, la città stato Shardana, di cui Usala è uno dei capi. Consigliato da Mandis, un nobile che Itzoccar ha dovuto allontanare dalla corte e che vuole vendicarsi perché rifiutato da Irisha (che lo ha rifiutato proprio per sposare Itzoccar) apprende che l’unico modo di spezzare la promessa di matrimonio che il padre ha fatto ad Hannibaàl sia la morte di Itzoccar. Damasu decide così di uccidere il padre ma Aristea, appreso il piano ordito dal fratello, preferisce sposarsi con Salmàn, piuttosto che bagnare il suo amore con il sangue di suo padre. Salman parte nella Giara, armato di arco e frecce; per superare la sua prova di maturità, essendo l’erede al trono, deve tornare con tre cavalli della Giara (un per sé, uno per la futura moglie e uno per il tempio), un cinghiale e un cervo. Quando Gula si risveglia dall’incubazione riferisce il suo sogno: due aquile arriveranno da oriente; una divorerà nove delle tredici città Shardana; l’altra mangerà il cervello dello sciamano Anù.

Il link per la prenatozione: https://bookabook.it/libri/i-thirsenoisin/

Aggiungi ai preferiti : Permalink.

2 commenti

  1. Grazie per lo spazio dedicato a questa mia fatica letteraria. Spero davvero che piaccia e riscaldi il cuore ai nostri conterranei sparsi nel mondo. Il nuraghe e i bronzetti sono i simboli che ci uniscono e che ci affratellano tra noi, ma anche con gli altri popoli del Mediterraneo. La Sardegna era un punto di riferimento importante per le grandi civiltà megalitiche; forse il più importante. Questo lo dico al di là dei miei voli pindarici e delle mie fantasie di scrittore. Se noi Sardi valorizzassimo ciò che abbiamo e ciò che siamo stati, potremmo finalmente sentirci un grande popolo e una grande nazione

  2. MARIA GRAZIA MASELLA

    Sto seguendo il suo libro, postato a puntate, da Pierl uigi Montalbano. Lo trovo affascinante, ma vorrei comprarlo, lo trovo facilmente nelle librerie?
    Grazie mille, M. Grazia Masella

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *