di MAURIZIO ONIDI
La passione per il mondo della moda, della creatività e l’amore e il rispetto per la natura, Adelaide Carta, la giovane designer guspinese, l’ha dimostrata fin da bambina come lei ci racconta «I vestiti e gli accessori delle bambole con le quali giocavo, erano mie creazioni e questa particolare attrazione per tutto ciò che ruotava attorno al campo dei materiali per l’abbigliamento, cresceva di pari passo con la mia vita. Inizialmente come autodidatta, per affinare le competenze con la frequentazione di istituti specializzati»”.
Quanto le sue radici sarde hanno influito sulle scelte dei prodotti che utilizza per la realizzazione delle sue creazioni? «Sono certamente le basi sulle quali si è evoluta la mia crescita di questo percorso professionale e personale. Nel 2010, dopo diversi anni di ricerca e sviluppo sul campo, con svariati progetti su materiali tradizionali con i quali ho realizzato abiti e accessori, con materiali di scarto e riciclo, sugheri e lane di produzione artigianale ho focalizzato l’attenzione sugli accessori donna e in particolare sulla pelletteria eco sostenibile. È l’incontro, senza rinunce, di etica ed estetica. L’attenzione ai materiali ecologici e vegani si intreccia con la valorizzazione della cultura sarda che risalta nei dettagli di sughero e nelle stampe tradizionali, interpretate con lavorazioni all’avanguardia, forme pulite e colori decisi. Dalla convinzione che eleganza e rispetto per l’ambiente possano convivere, prendono vita accessori che affondano le loro radici nel territorio per guardare lontano, verso un mondo della moda in grado di andare oltre lo stile e contribuire al cambiamento. Il mondo in cui opero è molto dinamico e per tenere il passo devi continuamente studiare e anticipare quelli che potranno essere “gli umori e i gusti” del mercato. Nel 2015 nasce “Match (incontro)”, la prima vera collezione, realizzata nelle Marche, composta da 16 varianti di colore distribuite su due modelli, create con l’utilizzo di Vegan Leather e sugheri naturali. Da li in poi seguiranno 8 collezioni che, stagione dopo stagione, racchiuderanno al loro interno sia la filosofia Eco-friendly del marchio, che lo spirito energico dell’ethical designer. Le scelte stilistiche che mixano tradizione, innovazione, cultura, folklore, manifattura e materie prime attente all’ambiente che mi portano a intraprendere la strada della moda “Etica ed Ecosostenibile”. Tutte le collezioni vengono realizzate con svariate tipologie di sugheri, vegan leather cruelty free, materiali derivati da fibre vegetali come il pinatex (fogliedi ananas), fibre di legno eco-sostenibili ed ecologici su supporti di cotone tessuto, tutti protagonisti di un concept senza tempo d’ispirazione geometrica e policromatica».
Benché molto giovane ha già al suo attivo diverse manifestazioni nazionali e internazionali? «Con il mio marchio “Adelaide C.” ho preso parte a diverse manifestazioni. Dal 2018 al 2020 sono stata selezionata per tutte le edizioni stagionali dell’evento “Showcase” Altaroma. Nel 2018 e nel 2019 ho avuto l’onore di essere scelta dalla produzione No profit della Helsinki Fashion Week, prima Fashion Week al mondo completamente ecosostenibile, insieme ad altri 29 designer provenienti da tutto il mondo. Nel Settembre 2019 vengo selezionata come artista emergente per la prima Biennale del design di Porto, che ha chiuso i battenti a gennaio di quest’anno. Fra tanti designer italiani dell’Home-Product Fashion, sono stata scelta come esempio di fashion design culturale, etico e innovativo, sia per estetica che per evoluzione concettuale raggiunta. Ancora esposizione al Mipel di Milano e a Salerno, dove sono stata selezionata per partecipare al “Evening dresses show”, il primo salone internazionale di abiti e accessori da sera Made in Italy, organizzato da Italian Fashion Talent Association, tenutosi dal 10 al 12 ottobre 2020 nella Stazione Marittima Zaha Hadid di Salerno».
A questo punto non può mancare la domanda di rito: nel suo cassetto dei sogni cosa c’è? «Uno a cui tengo moltissimo: esportare il nostro prodotto ecosostenibile nel mondo, grazie a questi eventi e partecipazioni, in particolare in Russia, America ed Emirati Arabi, mercati di grandi opportunità per il Made in italy e ancora di più per progetti ecologici legati al fashion per i quali rimaniamo un punto di riferimento nel mondo. Affiancando “la saggezza” delle materie prime impiegate e l’innovazione dei processi produttivi, il binomio Etica + Estetica, per la designer, diventa senza dubbio un passepartout che apre più facilmente le porte dei vari mercati mondiali».
Le auguriamo di realizzarlo perché da buona sarda sta dimostrando forza, determinazione e costanza, elementi indispensabili per raggiungere la meta.