di MARIA VITTORIA DETTOTO
La storia d’amore tra Giovanni Antonio Cherveddu e Dinamo, inizia il 28 giugno 2015, quando il piccolo cane arriva nella sua casa nel centro storico di Ozieri. Giovanni Antonio è un giovane uomo sulla soglia dei 40 anni, che vive ancora coi suoi genitori. Pieno di vita, conosciuto da tutti. Tra lui ed il suo cane, si instaura subito un legame fortissimo. Il padre di Giovanni Antonio, Mimmia, dice che i due sono “un’integrazione uno del corpo dell’altro”. Una fusione tra uomo ed animale. Un legame indissolubile ed unico che solo chi ama e rispetta gli animali veramente può capire.
Questo legame subisce uno stravolgimento il 22 luglio 2017, quando Giovanni Antonio alla guida della sua macchina, ha un terribile incidente nella Sassari -Olbia all’altezza di Castro. La sua auto “vola” letteralmente fuori strada, dopo aver preso lo spigolo di un blocco di cemento con la parte anteriore destra della macchina.
Giovanni Antonio durante il volo e le ripetute sbattute per terra della sua vettura, viene “shakerato”, termine usato dal padre che ci racconta la sua storia. Un camionista e due turisti tedeschi che erano dietro la vettura di Giovanni Antonio, lo soccorrono immediatamente e lo levano dall’abitacolo prima che la macchina prenda fuoco. Giovanni Antonio viene trasportato in elicottero a Sassari. Resta in coma farmacologico e viene poi trasferito nel reparto di Neuroriabilitazione di Oristano.
Qui il giovane inizia il recupero neuro dinamico per nove mesi, dal momento che a seguito dell’incidente non riesce più a camminare, a parlare, a fare nulla autonomamente. Nel corso del ricovero ad Oristano, ricomincia a sorridere, a riconoscere le persone, a guardare la tv. A quel punto, rincontra anche Dinamo, che nei mesi di assenza del suo padrone da casa, lo aveva cercato spesso, anche nelle coccole che nel frattempo venivano date lui dai genitori di Giovanni Antonio, Mimmia e Rita, che ogni giorno andavano da Ozieri ad Oristano per visitare il figlio.
Quando Dinamo rivede per la prima volta il suo padrone, gli fa subito le feste. Giovanni Antonio invece rimane fermo. Quasi non lo riconoscesse.
Le cose cambiano quando a maggio 2018, rientra a casa accolto da familiari ed amici. Dinamo sta sempre accanto a lui, attaccato alla carrozzina o sotto la stessa. Lo segue ovunque. Riesce ad interpretare i suoi stati d’animo e se Giovanni Antonio sta male, è il primo a capirlo.
Due mesi dopo, iniziano le prime passeggiate fuori casa. E qui il padre Mimmia che lo accompagna, si scontra con una quotidianità che non considera spesso e volentieri le esigenze delle persone che come suo figlio, si ritrovano a dover vivere su una sedia a rotelle.
Decide di entrare a far parte di un’associazione di volontariato “Non metteteci i bastoni tra le ruote”, che si batte per porre all’attenzione dei cittadini e dell’amministrazione pubblica, le problematiche di chi non può muoversi sulle proprie gambe. In primis le barriere architettoniche.
Ma la conformazione della città di Ozieri, fatta storicamente di discese e salite, scale e strade col ciottolato, non aiuta. Nonostante questo, i volontari dell’associazione riescono ad ottenere un finanziamento per abbattere alcune barriere architettoniche, ma soprattutto ottengono una maggiore attenzione verso chi come loro che nella maggior parte sono familiari dei malati, si ritrovano quotidianamente a fronteggiare ostacoli che in una società civile non dovrebbero esserci.
In ogni passeggiata di Giovanni Antonio, Dinamo è presente. Lo accompagna, lo affianca, lo protegge. Si siede sotto la sedia a rotelle quando si fermano.
L’altro giorno Dinamo è scappato di casa. Ogni tanto lo fa, essendo un cane maschio e piuttosto “vivace”. Una gara di solidarietà si è creata tra gli ozieresi, per ritrovare il cane che a mezzanotte è tornato a casa. Quando lo ha visto la mattina seguente, Giovanni Antonio gli ha sorriso e lo ha preso sulle ginocchia per coccolarlo.
Dinamo ha risposto con baci e coccole. D’altronde, come potrebbero vivere ormai lontani uno dall’altro?