“La Sardegna ancora oggi attende il riconoscimento dello status insulare da parte della Commissione europea ed è evidente il grave ritardo sull’applicazione dell’articolo che definisce la condizione di insularità per tutte le isole periferiche. Le regioni insulari del Mediterraneo soffrono infatti di una doppia perifericità, di carattere sia geografico che economico, e l’Unione Europea e gli Stati membri sono chiamati a tenere in considerazione le problematiche e le esigenze specifiche delle regioni insulari”. È la richiesta avanzata a gran voce dalla vicepresidente della Regione, Alessandra Zedda, intervenendo in videoconferenza in rappresentanza del presidente, Christian Solinas, all’evento organizzato dall’ufficio di rappresentanza della Regione Sardegna a Bruxelles, nell’ambito della Settimana europea delle regioni e delle città 2020.
Una perifericità acuitasi recentemente, grazie allo scellerato accorpamento elettorale con la Regione Sicilia che ha prodotto, alle ultime elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo dello scorso maggio 2019, un vero e proprio deficit di rappresentanza delle istanze della Sardegna in Europa, non essendo stato eletto alcun deputato sardo.
Per Alessandra Zedda, quindi è necessario inserire una clausola di insularità capace di mitigare l’applicazione della normativa in materia di aiuti di Stato in tutti i settori strategici della Sardegna, principalmente trasporti, digitale, reti energetiche e gestione delle risorse naturali: “Attraverso un’azione comune di tutte le regioni insulari si possono determinare iniziative coerenti e adeguate che salvaguardino e tutelino i territori periferici dagli svantaggi nell’ambito della politica dell’UE. Alla luce di ciò le politiche dell’UE devono essere calibrate su particolari sfide territoriali, impedendo in tal modo possibili disparità di trattamento derivanti dall’attuazione della medesima politica in contesti territoriali diversi”.
La Regione Sardegna ha partecipato in qualità di capofila del partenariato insulare interregionale costituito dalle Regioni Corsica, Baleari e Gozo, e quello odierno rappresenta il principale appuntamento dedicato alla politica regionale dell’Unione europea, organizzato annualmente dal Comitato delle Regioni e dalla Commissione europea.
L’iniziativa, che si configura come una conferenza politica di alto livello, ha affrontato le questioni e le sfide legate alla condizione di insularità. Nella prima parte i rappresentanti politici di Sardegna, Corsica, Isole Baleari e Gozo hanno discusso delle sfide dei territori insulari nell’ambito delle politiche dell’UE, mentre successivamente è seguito un dibattito aperto con i partecipanti, tra i quali, europarlamentari, membri del Comitato delle Regioni e del Comitato economico e sociale, rappresentanti della Commissione europea, rappresentanti politici e tecnici delle autonomie locali e regionali dei territori insulari europei, rappresentanti della società civile.
“La condizione di insularità è fonte di gravi svantaggi strutturali, naturali e permanenti che si ripercuotono sui cittadini e le imprese del territorio. Tali svantaggi si traducono in vincoli, diseconomie e fallimenti del mercato che non consentono competitività al pari delle altre regioni”, ha voluto rimarcare la vicepresidente Zedda al termine della riunione.