Nella Sardegna centro-settentrionale, in provincia di Sassari, sorge un borgo suggestivo sovrastato da un’imponente fortezza: Burgos. Nel Medioevo il possente castello era centro di controllo dei paesaggi fiabeschi del Goceano. L’edificio sorge su una cima di granito a 647 m, è costituito da una tripla parete, i muri perimetrali e la grande torre principale che supera i 15 metri di altezza. Si ritiene sia stato costruito durante la prima metà del XII secolo per volere del giudice di Torres Gonnario II di Lacon-Gunale. Burgos si sviluppa in forte pendenza sulle pendici rocciose, distinto in due parti: una recente e una tipicamente medievale, arroccata nelle immediate vicinanze della fortezza, con strette viuzze e case con tetto a doppio spiovente. Nacque nel 1337 ai piedi del castello, su iniziativa del giudice Mariano IV d’Arborea, che inviò una colonia di 24 famiglie, provenienti forse da Villanova Monteleone. Attorno all’abitato si dispiega un paesaggio incantato formato dal bosco Badde Salighes e la foresta Burgos popolata da asinelli, sia sardi che bianchi dell’Asinara, e da cavalli di razza anglo-araba-sarda e dal pony sardo, detto Giarab, incrocio tra cavalline della Giara e stalloni arabi. Da qui partono suggestivi itinerari, come quello che porta alla chiesa neomedioevale di san Salvatore, o i sentieri che portano a scoprire il patrimonio archeologico di un territorio popolato sin dal Neolitico, come testimoniano le domus de Janas di s’Unighedda. Dentro la foresta si erge maestosa sa Reggia, ossia il nuraghe Costa, la più importante eredità dell’età del Bronzo, che comprende un nuraghe, formato da mastio (con diametro di 14 metri) e bastione a quattro torri, un villaggio e un possente antemurale alto tre metri, struttura difensiva che conserva un ‘cammino di ronda’ percorribile per circa 70 metri. La visita al castello del Goceano o di Burgos è resa ancor più affascinante dall’alone di storia e leggenda che aleggia fra le sue mura: è quella del fantasma di Adelasia, sorella di Barisone III di Torres, morta qui nel 1259 dopo una lunga prigionia volontaria, seguita alla cattura del marito, Enzo di Hohenstaufen, figlio dell’imperatore Federico II e re di Sardegna. Tra le tradizioni culinarie con cui concludere in bellezza una visita nel Goceano, spiccano i dolci preparati per i fuochi di sant’Antonio abate, a metà gennaio: tiliccas, cozzulas e copulettas.
IL CASTELLO MEDIEVALE DI BURGOS: UN’IMPONENTE FORTEZZA COME CENTRO DI CONTROLLO DEI PAESAGGI FIABESCHI DEL GOCEANO
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Incanto
Incantevole paesaggio !
Sembra un presepe