di CRISTOFORO PUDDU
Dieci anni fa, esattamente il 17 agosto 2010, moriva a Roma Francesco Cossiga (era nato a Sassari il 26 luglio 1928).
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il 24 settembre è stato a Sassari per partecipare alla cerimonia di commemorazione di Cossiga, organizzata dall’Università, per il decennale della morte dell’ex Capo di Stato. Dopo la cerimonia in Università Mattarella si è recato al cimitero in forma privata per rendere omaggio alle tombe dei due Presidenti sassaresi, Antonio Segni e Francesco Cossiga.
Nella circostanza di questa ricorrenza riprendiamo un articolo di Cristoforo Puddu che riferisce sulla partecipazione di Cossiga, il 17 dicembre 2005, a Ploaghe per presentare, insieme a Manlio Brigaglia, il volume “Il tesoro del canonico: vita, opere e virtù di Giovanni Spano (1803-1878)”, pubblicato dall’editore sassarese Carlo Delfino, a cura di Paolo Pulina e Salvatore Tola e con prefazione di Francesco Cossiga.
Ricordando il suo particolare interesse per una personalità sarda di livello europeo come Giovanni Spano, “Tottus in Pari” vuole rendere omaggio a Cossiga valorizzando un esempio del suo costante impegno come testimonial della cultura sarda nel mondo.
Giovanni Spano, rappresentativa personalità di sardo dell’Ottocento con un forte sentimento identitario, è stato ricordato dalla sua Ploaghe per l’ampiezza delle sue passioni di ricercatore e per la molteplicità delle sue relazioni con il mondo culturale italiano ed europeo. Alla presentazione del volume “Il tesoro del Canonico. Vita, opere e virtù di Giovanni Spano (1803-1878)”, edito da Carlo Delfino di Sassari, è emerso il complesso, originale ritratto intellettuale e umano del pionieristico studioso proteiforme dell’Isola nei suoi vari aspetti. Il libro, ideato e curato dagli “spanologi” Paolo Pulina e Salvatore Tola, si sviluppa attraverso un organico ciclo di 14 saggi specialistici e due ampi scritti introduttivi di Francesco Cossiga e Manlio Brigaglia. All’appuntamento letterario e commemorativo – tenuto nella chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo, gremita di oltre 500 persone, per esaltare la storia millenaria del paese e per i legami di memoria con le vicende umane, civili e spirituali dello Spano – hanno partecipato numerosi relatori. Il sindaco Francesco Baule ha porto un cordialissimo benvenuto al presidente emerito Francesco Cossiga e ha sottolineato il messaggio di eredità intellettuale dell’illustre Canonico, rappresentato dalla conoscenza della storia e cultura “come simbolo di riscatto per ricostruire la coscienza collettiva”. L’editore Delfino, che vanta 25 anni di attività e 350 titoli, ha evidenziato l’importanza dell’opera da lui pubblicata e l’elemento di sviluppo culturale prodotto dal crescente interesse nei confronti dello Spano. Manlio Brigaglia, memoria di brillanti ricordi sassaresi sui licei “Azuni” e “Spano”, ha segnalato le possibilità di turismo culturale nel territorio e “le infinite attività da far coagulare intorno alla figura del Canonico” che sapeva dialogare con tutte le realtà d’Europa. Salvatore Tola ha ripercorso la genesi della pubblicazione – originata dal convegno promosso nel 2002 dall’Associazione culturale “Giovanni Spano” di Ploaghe, guidata da Antonella Pais – e l’itinerario realizzativo con il contributo di tanti studiosi e la determinante collaborazione tra sardi residenti ed emigrati. E proprio da Paolo Pulina, rappresentante della “ploaghesità” fuori dall’Isola, è venuto un intervento concretamente propositivo: un parco letterario nel circuito Casa Spano- Cimitero Vecchio -Pinacoteca; le prospettive interculturali per una conoscenza complessiva dello Spano nei percorsi e rapporti esterni; la suggestiva proposta di ridenominare il paese come Ploaghe-Spano. Ugo Carcassi ha dottamente rivisitato, invece, la presenza accademica e l’attività cagliaritana dello studioso ploaghese. La gratitudine che si deve allo Spano è stata sottolineata da Mons. Paolo Atzei, Vescovo di Sassari, che ha riconosciuto le doti “di uomo di chiesa con chiari principi di sardità” e l’indole “curiosa del mondo e dei mondi della cultura per la costruzione di un alto grado di civiltà” nella convinzione che “senza cultura non si può inculturare il Vangelo”. E’ stato comunque il brillante e atteso intervento del presidente emerito Francesco Cossiga a tenere alta la soglia di attenzione del fitto pubblico (con molte qualificate autorità), consapevole dell’unicità dell’occasione per rendere omaggio e riconoscenza popolare all’opera dello Spano. L’eloquente ed energico comunicatore – a cui la facoltà di Scienze politiche di Sassari aveva conferito qualche giorno prima la laurea honoris causa in Scienze della comunicazione e giornalismo -, ripercorrendo le linee della prefazione alla raccolta saggistica, riconosce allo Spano “soprattutto il merito di aver rivelato, in pieno romanticismo, le origini e le ragioni culturali della nazione sarda”; concetto sviluppato con dotti esempi ed analisi storica dell’Ottocento; “il senso incerto della nostra identità” è stato superato da Giovanni Spano con la rivendicazione della “specificità della Sardegna”. Dal risoluto e vitale presidente emerito è venuto l’invito “a riscoprire la nostra storia” e l’auspicio della “costruzione della nazione sarda sul piano della cultura”. Infine: il cortometraggio “L’eredità del Canonico” ha proposto testimonianze su Spano raccolte tra i suoi compaesani; il coro polifonico di Ploaghe ha eseguito “O Babbu Soberanu”, testo di Bainzu/Gavinu Cossiga, noto come “su poeta christianu”, bisnonno di Francesco Cossiga. Un altro evento “spaniano” potrebbe tenersi a Ploaghe nel dicembre 2005: con l’auspicata presentazione della pubblicazione, a cura di Luciano Carta e con la supervisione di Manlio Brigaglia, del monumentale Carteggio Spano custodito dalla Biblioteca Universitaria di Cagliari.
quel Signore era un politico doc, cosa se vedesse lo scempio di adesso