di ENZO CUGUSI
Perché tutti dovremmo andare tutti a vederlo?
È un film sardo e universale.
“Assandira” è una storia profondamente sarda ma con respiro universale per l’arcaicità in cui affonda.
È la storia di Costantino, interpretato dal poeta e scrittore Gavino Ledda, e dei conflitti irrisolti della Sardegna. “Assandira” è la storia di culture diverse che si scontrano. Grete vive da sempre a Berlino e decide di lasciarla per cambiare una realtà che ai suoi occhi è rimasta ancorata a un passato troppo remoto. Il suo desiderio di cambiamento si scontra però con Costantino, portavoce di una realtà che invece in quel progresso, fatto di sola apparenza e finzione, non ci crede.
È un film che promuove la riflessione
“Qualche anno fa, leggendo Assandira di Giulio Angioni, ho provato – hascritto il regista – un sentimento di frustrazione e di indignazione nei confronti della rappresentazione di quel mondo a cui appartengo, quello della Sardegna rurale, massacrato dall’industria turistica, dall’idea che in nome del guadagno facile si possa passare sopra tutto, anche sopra la dignità delle persone“.
È un film che tocca il mondo dell’emigrazione
Ambientata in Sardegna la vicenda potrebbe svolgersi in qualunque parte del mondo in cui nuovo e vecchio si scontrano, e potrebbe avere qualunque voce. È storia universale che tocca da vicino chi ha lasciato la Sardegna e vorrebbe tornarci . Giovani che hanno viaggiato e che al rientro cercano fortuna dove non pensavano di poterla trovare.
È un film che attende al nostro privato
“Assandira”- per usare le parole di Mereu – “è un percorso nella conoscenza della natura umana, un tentativo di esplorazione dei sentimenti più reconditi, silenti, e che se anche tenuti a bada finiscono però per muovere le cose e gli uomini.”. È l’eterno conflitto tra padre e figlio. Costantino ( qui Gavino Ledda il figlio evoluto del celeberrimo Padre Padrone è invece un padre ancorato aivalori del passato), è cresciuto secondo gli schemi di una realtà che oggi ci sembra lontana. È la realtà che raccontano anche i nostri nonni e padri, a cui spesso non prestiamo attenzione per inseguire i tempi che cambiano. “Assandira” è la storia di Costantino che, per amore del figlio Mario, cede ai tempi che cambiano
Costantino e Mario appartengono a due generazioni destinate allo scontro. Lo scorrere del tempo ha cambiato anche le idee di chi, come Mario, in Sardegna ci è cresciuto esattamente come suo padre, Costantino. Il primo è il simbolo di una Sardegna che vuole cambiare, mentre il secondo è la voce di una Sardegna ancorata all’autenticità della propria tradizione.
È un film che assiste alla fine della civiltà pastorale e guarda all’innovazione che avanza.
“Ai vecchi -, dice Costantino, “non conviene discutere con i giovani: hanno sempre ragione loro”. “Assandira” Parla di innovazione e tradizione, di futuro e di passato, della perenne lotta tra padri e figli. Tra chi vuole insegnare e tramandare e chi vuole innovare e cambire.
È un film da non perdere assolutamente.
Per la conclusione rimandiamo le parole utilizzate da Alberto Barbera, direttore della Mostra del cinema La Biennale di Venezia,”Ambientato in una Sardegna contemporanea ma in bilico fra il vecchio e il nuovo, fra il rigore al di fuori del tempo delle antiche tradizioni e la volgarità dei giorni nostri, Assandira è una vicenda drammatica che rovescia i ruoli del padre padrone e affida con un’intuizione geniale il ruolo del protagonista a Gavino Ledda, lo scrittore di Padre Padrone “Ambientato in una Sardegna contemporanea ma in bilico fra il vecchio e il nuovo, fra il rigore del fuori del tempo delle antiche tradizioni e la volgarità dei giorni nostri, Assandira è una vicenda drammatica che rovescia i ruoli del padre padrone e affida con un’intuizione geniale il ruolo del protagonista del film a Gavino Ledda, lo scrittore di Padre Padrone, Insomma, un film da non perdere“.
L’ Associazione dei Sardi in Torino “A. GramscI”, è impegnata, come già avvenuto per tutte le opere di qualità prodotte in Sardegna, a promuoverne la visione non solo a Torino ma nelle altre città condividendo con i rispettivi Circoli dei Sardi la volontà di segnalare l’evento ai propri iscritti.
L’Associazione è, quindi, a completa disposizione. Per esigenze organizzative, informazioni e materiale promozionale chiamare al tel. 011740227 o scrivere a info@associazione gramsci.it .