LE STELLE DI CAPO GELSOMINO: LA RECENSIONE DELL’ULTIMO LIBRO DI ELVIRA SERRA (SOLFERINO EDITORE 2019)

ph: Elvira Serra

di PIER BRUNO COSSO

Tre donne e un’Isola. Tre donne, tre generazioni che vivono, o arrivano e fuggono, o si completano, o soffrono e rinascono, in Sardegna.

Nell’ultimo libro di Elvira Serra, Le stelle di Capo Gelsomino (Solferino Editore 2020) la Sardegna è il centro nevralgico della storia, quasi un personaggio.

Se contiamo le pagine in cui la storia sbarca in Sardegna, forse non sono preponderanti, ma sono al centro di tutti gli snodi. Perché l’Isola ha un potere magnetico che attira sensazioni.

Fin dal titolo si capisce che Capo Gelsomino è un nome di fantasia, ma che ha una connotazione geografia ed emotiva ben precisa. Intanto è un luogo del cuore, e nel libro di Elvira Serra i luoghi del cuore sono cerniere, che aprono porte, che aprono sensazioni, dolori e rinascite. E per questo, ovviamente è quasi naturale che siano luoghi di mare. Perché il mare è pace, il mare è collegamento, il mare è rotta senza meta, il mare è ritorno a casa. Il mare custodisce l’Isola.

Tutto questo ce lo fa vivere l’autrice in presa diretta nelle nelle duecento diciotto pagine. E ce lo spiega, quando nell’intervista pubblicata sul numero 830 di “Tuttus in pari”, ci svela che Capo Gelsomino in realtà è ispirato a Capo Comino (un suggestivo angolo di mare nella Sardegna centrale), in quanto, ci svela: «Capo Comino è il mio luogo del cuore perché rappresenta più che un luogo geografico una stagione della vita: la mia infanzia. Mi fa entrare immediatamente in contatto con le mie radici, prima ancora che con i miei ricordi. Mi riporta alla famiglia, al mare, alla roccia, ai lecci. A quello in cui mi riconosco come sarda».

Ma l’essere sarda non è un espediente narrativo, è il letto su cui scorre il fiume del racconto nei momenti più intensi. Perché i luoghi, i luoghi del cuore secondo Elvira Serra, non sono come sono, ma sono come il tuo sguardo, le tue emozioni, li dipingono. E li vivono, nella testa, nelle grotte dei ricordi, nell’immagine che poi rimane per sempre stampata nella retina dello sguardo.

Ma poi sono le protagoniste che affascinano con ritmo crescente. Tre donne in continuo tumulto interiore, alla ricerca della verità. Alla ricerca di una pacificazione con se stesse che può passare solo attraverso, appunto, la ricerca della verità.

Perché le tre donne meravigliose, con un diretto legame familiare, possono fare quel percorso di ricerca solo insieme. O meglio, non insieme, ma con incastri emotivi che hanno effetti a cascata tra di loro. In una simbiosi che loro negano ma che porta una crescita reciproca.

La protagonista Chiara, che è anche la voce narrante, si trova a cercare di sciogliere un nodo oscuro che lega, e allo stesso tempo, soffoca la madre Marianna con la nonna Lulù.

In realtà la famiglia nasconde un segreto inconfessabile, di quelli che non se può parlare, così non esistono. Ma la giovane, diventando adulta, vuole aprire a tutti i costi questo libro chiuso a chiave nei cuori della mamma e della nonna. Così il romanzo aggiunge anche il ritmo del giallo dando una motivazione in più per divorare le pagine.

Ovviamente non sveliamo altro, ma possiamo assicurare che l’autrice è molto brava a districare i fili ingarbugliati. La morale forse è che i tormenti li devi affrontare, a qualunque costo, perché ignorandoli non gli puoi sfuggire. Cercare se stessi, nel passato per trovare un futuro possibile. Costa caro, ma Chiara ci prova come unica via possibile, per lei e la sua famiglia. E per questo il libro assume anche la forza di un romanzo di formazione.

Un romanzo di formazione declinato al femminile, dove femminile non è una visione parziale, ma una visione emotivamente più coinvolgente, forse più matura e sensibile. Con tutta la forza dirompente che hanno le donne con una grande isola nel cuore.

Le stelle di Capo Gelsomino (Solferino Libri 2019), di Elvira Serra, come abbiamo riferito nell’intervista, ha vinto il prestigioso Premio Letterario Osilo, aggiudicandosi il titolo di Libro dell’Anno nella sezione Narrativa. 

SINOSSI

Tre generazioni di donne, unite e divise da nodi di amore e disamore che nella memoria della più giovane sono un dato di fatto, senza tempo e senza spiegazione.

Tra Chiara e sua nonna Lulù, ostetrica condotta, l’affetto e la complicità sono cementati dalle lunghe estati passate insieme nella casa vicino al mare, a Capo Gelsomino.

Tra Lulù e Marianna, la madre di Chiara, c’è invece solo un muro di silenzi e recriminazioni. Perché? Non sembra esistere risposta. Finché, per ricucire quello strappo, Chiara decide di raccontare la storia della sua famiglia, partendo dalla Sardegna della sua infanzia, uno sfondo vivido come solo certi ricordi felici sanno essere.

Ma al cuore della guerra fredda tra Lulù e Marianna scoprirà un segreto capace di deflagrare di vita in vita, cambiando ogni cosa.

Con grazia e tenerezza, Elvira Serra dipana in queste pagine il filo rosso con cui ogni madre si lega alla figlia per sempre. Intreccia una narrazione avvincente in cui nulla è ciò che sembra. Ci conduce nella più intima delle esplorazioni e nella più ardita delle avventure: la ricerca delle proprie radici.

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