A SANTADI (8 AGOSTO) IL SECONDO APPUNTAMENTO DI “VISIONI SARDE” IN TOUR

di BRUNO CULEDDU

Sarà a Santadi la seconda tappa del tour intrapreso da “Visioni Sarde”.

Dopo le bellezze naturalistiche di Narcao, dove sarà ospitata venerdì 7 agosto, la rassegna cinematografica voluta dalla Regione Sardegna-Assessorato del Lavoro e sostenuta da Sardegna Film Commission si fermerà il giorno dopo (8 agosto) in un posto di rinomate attrazioni naturalistiche e culturali.

Parlare del giovane cinema sardo espresso da “Visioni Sarde” ci dà quindi anche l’occasione di parlare delle eccellenze ambientali e turistiche offerte dai luoghi toccati dal suo percorso itinerante in Sardegna.

Santadi è infatti un posto unico da visitare: foreste incontaminate, grotte di straordinaria bellezza, vestigia del passato, specialità enogastronomiche, rispetto e custodia delle tradizioni.

La natura. Santadi è uno dei comuni che costituiscono il Parco del Sulcis (o di Gutturu Mannu), un parco naturale di decine di migliaia di ettari coperti da macchia mediterranea. Nel parco sorge una delle foreste più grandi in Italia: 35 mila ettari senza soluzione di continuità, di grande valore naturalistico, la lecceta più estesa al mondo. Le grotte Is Zuddas offrono poi al visitatore un incomparabile scenario sotterraneo creato dall’incessante azione dell’acqua in 600 milioni di anni. Si succedono infatti suggestive sale distinte per dimensioni e varietà delle concrezioni: stalattiti, stalagmiti e aragoniti. Queste ultime, che si sviluppano in ogni direzione assumendo le forme più bizzarre, rappresentano la caratteristica principale delle grotte rendendole uniche al mondo. Nella grandiosa sala dell’Organo ogni anno, per la ricorrenza del Natale, viene allestito un grande presepe.

L’archeologia. Il paese vanta un patrimonio archeologico di grande interesse. Dalla bellissima Tomba Dei Giganti di Barrancu Mannu al meraviglioso sito archeologico di Pani Loriga che racconta circa 5.000 anni di storia.

Tutti i reperti rinvenuti negli scavi archeologici sono custoditi ed esposti nel museo archeologico del paese insieme a reperti di altri siti del basso Sulcis.

La tradizione. Il passato rivive in ‘Sa Coia Maureddina’, cerimonia annuale che contempla la vestizione in abiti tradizionali degli sposi, il corteo nuziale, le traccas, i cavalieri e i gruppi folk.

Da sottolineare infine che Santadi, oltre alle foreste, ai beni archeologici e ai riti tradizionali, offre ai visitatori prelibatezze gastronomiche di prim’ordine: formaggi eccellenti, pani tipici (da assaggiare quello con ricotta, con le olive e con lardo di maiale), dolci squisiti (amaretti, gueffus e pardulas); miele e olio d’oliva di qualità. Il tutto innaffiato dal rosso di Carignano, giunto ai vertici mondiali della lavorazione enologica. Presenti nel paese la Cantina di Santadi, la Piccola Cantina di Andrea Taris e Agricola Punica.

L’assessore alla Cultura Simona Garau ha presentato la proiezione con queste parole:

“I film ‘made in Sardegna’ si caratterizzano ormai per uno spettro tematico molto ampio. Abbiamo voluto che Visioni Sarde facesse tappa anche a Santadi non solo per promuovere il nostro territorio attraverso la cultura cinematografica, ma per offrire un’occasione di incontro e avere materia su cui confrontarci, per riflettere e discutere insieme. A tale fine appare preziosa la presenza del regista Roberto Carta, fortemente voluta per rendere omaggio a un concittadino che si sta affermando nel selettivo mondo cinematografico”.

L’appuntamento per santadesi e turisti è dunque fissato per sabato 8 agosto, ore 21:00, presso il Centro Sociale di Piazza Peppino Sais.

Questi i titoli della rassegna: “Dakota dynamite” di Valerio Burli, “Destino” di Bonifacio Angius, “Fogu” di Alberta Raccis, “Fragmenta” di Angelica Demurtas, “Gabriel” di Enrico Pau, “L’abbraccio” di Simone Paderi, “Lasciami andare” di Roberto Carta e“Valerio” di Gianni Cesaraccio.

La distribuzione è curata dalla Cineteca di Bologna, l’organizzazione generale fa capo all’Associazione dei Sardi in Torino “A. Gramsci”.

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