MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA 77: “NILDE IOTTI, IL TEMPO DELLE DONNE”. CON PETER MARCIAS EVENTO SPECIALE ALLE GIORNATE DEGLI AUTORI

di BRUNO CULEDDU

“Nilde Iotti, il tempo delle donne”, un film dell’oristanese Peter Marcias, sarà presentato in prima mondiale e come Evento Speciale alla 17a edizione delle Giornate degli Autori, nell’ambito della 77a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia (2-12 settembre 2020).

Il documentario (Italia/80′) delinea, attraverso l’interpretazione di Paola Cortellesi, il ritratto umano e politico di Nilde Iotti, una politica coraggiosa che nel Novecento scardinò tabù ed emancipò la società civile italiana. Attraverso immagini di repertorio e testimonianze di chi l’ha conosciuta emerge la sua anima nobile e appassionata che ha segnato le tappe della nostra crescita collettiva e scandito “il tempo delle donne”.

Il regista Peter Marcias così si è espresso sul senso del film: “Volevo raccontare una grande donna del Novecento italiano, attingendo da numerosi repertori dai quali emerge la sua passione politica e il suo grande senso civile. Ho maturato però l’idea di raccontare, più che la figura politica, la ‘donna e il suo tempo’, Nilde Iotti e la grande capacità di motivare l’universo femminile e di renderlo protagonista dal dopoguerra fino ad oggi”.

La giovane Iotti rivive nelle testimonianze delle amiche d’infanzia di Reggio Emilia: Ione Bartoli, Loretta Giaroni ed Eletta Bertani. Il suo lato umano e soprattutto il lascito morale emerge invece dai ricordi e dalle osservazioni sia di illustri politici italiani come Livia Turco, Giorgio Napolitano, Sergio Mattarella, sia dalle parole di personaggi della cultura quali Luciana Castellina, Cecilia Mangini, Michela Murgia, Edda Billi, Elly Schlein. Testimonianze che consegnano alle donne contemporanee le motivazioni per un futuro che riconosca pienamente diritti e valori, in linea con le parole espresse da Nilde Iotti “Alle donne, alle mie compagne, alle amiche credo di aver lasciato in eredità la vocazione a coltivare un’autonomia di pensiero e un grande rispetto per le Istituzioni”.

Quello di Marcias è, insomma, un racconto tutto al femminile per testimoniare l’Italia del cambiamento.

Tutte le sue opere, del resto, sono connotate da un forte interesse per un cinema legato a tematiche artistiche, sociali e politiche.

Il regista ha esorditocon numerosi corti, tra cui “La recita” (2000), “Il regalo” (2001), “L’alba” (2002) e “Il canto delle cicale” (2004), presentati nei principali festival internazionali. Con il film-corto musical “Olivia” (2003) ha ottenuto numerosi riconoscimenti in campo internazionale partecipando a più di cento festival cinematografici tra Los Angeles, Madrid, Londra, Berlino e Parigi. Tra i riconoscimenti ottenuti, l’Oscar del film corto italiano nell’ambito della kermesse “L’invasione degli Ultracorti 2004” a Roma, la selezione ai Globi d’Oro 2004 e la Menzione Speciale della Giuria all’Italian Musical Film Festival 2003 con una giuria presieduta da Riccardo Cocciante.

Nel maggio 2006 è uscito in sala il film collettivo “Bambini”, e “Pablo Film”, nel quale era compreso l’episodio di Marcias “Sono Alice”, presentato in numerosi festival internazionali. Nella sezione “Giornate del Cinema Omosessuale” nell’ambito della 63a Mostra Internazionale del Cinema di Venezia 2006 ha presentato il progetto “Ma la Spagna non era cattolica?”. La pellicola, che ha rappresentato l’Italia in tanti festival internazionali tra cui Madrid, Valladolid, New York, Parigi e Toronto, è uscita nel maggio 2007 in varie sale italiane ed è stata venduta in tutte le televisioni del mondo.
Di seguito realizza “Un attimo sospesi” (2008) con Paolo Bonacelli, Nino Frassica e Ana Caterina Morariu, e successivamente “I bambini della sua vita” (2011) che ottiene il Globo d’Oro per la migliore attrice a Piera Degli Esposti. Nel 2012 il suo “Dimmi che destino avrò” è presentato al Festival di Torino e “La nostra quarantena”, interpretato da Francesca Neri, è evento speciale alla Mostra di Pesaro e finalista ai Nastri d’Argento. Ha diretto alcuni documentari come “Liliana Cavani, una donna nel cinema” (2010), presentato alle Giornate degli Autori e al Festival di Mosca, “Tutte le storie di Piera” (2013) e “Silenzi e parole” (2017), entrambi sui diritti Lgbt. Nel 2018 è al Festival di Trieste e a quello del documentario di Londra e Guangzhou, con “Uno sguardo alla Terra”. Nello stesso anno torna alle Giornate degli Autori con il corto “L’unica lezione”.

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Un commento

  1. È venuta pure ad Escalaplano, una delle sue più strette collaboratrici è del mio paese

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