TURISMO ED ENOGASTRONOMIA VOLANO DELLA RIPRESA: CONVEGNO A CAGLIARI PER IL RILANCIO DELL’ISOLA NEL DOPO COVID

di ENRICO GAVIANO

Il rilancio turistico, economico e culturale della Sardegna è stato al centro dell’interessante “Focus Sardegna, tra Cultura e Identità”, che si è svolto nella cornice del Teatro Doglio a Cagliari. Relatori di altissimo livello si sono succeduti nella serie di panel che sono stati programmati dalle organizzatrici Benedetta Cimini, PR & Media Relations e Ileana Coiana, Event Planner, e che hanno toccato i temi più importanti per la Sardegna alla ricerca di un grande rilancio dopo la crisi determinata dal coronavirus ma alle prese con atavici problemi che  condizionano da sempre lo sviluppo economico dell’isola e ben chiari a tutti gli operatori già  in tempi pre covid. Fra gli “speakers” presenti, l’assessore regionale alle politiche del lavoro Alessandra Zedda, Giuseppe Peppone Calabrese, conduttore della fortunata trasmissione Rai Linea Verde, Roberto Devoto docente di trasporti aerei all’università  di Cagliari, Fausto Mura di Federalberghi,  Rosi Sgaravatti, dell’omonima ditta di fioricultura, Alessandra Guigoni, antropologa culturale e specializzata in food e turismo enogastronomico, Roberto Dessanti, presidente dell’Ais Sardegna, Raffaele Bigi del consorzio molluschicoltori di Olbia, Franco Pirastru della Cantina del Vermentino di Monti, lo chef del Cagliari Calcio William Pitzalis e lo chef Piero Cancedda dell’Associazione Cuochi di Gallura, Achille Melis, ristoratore di Mogoro da 35 anni trapiantato a Copenaghen, i giornalisti Simone Savoia, Giampiero Marrazzo, Salvatore Dama, Chiara Giannini, Maria Dolores Picciau.

Con questo parterre di esperti il livello del dibattito è stato molto elevato. A cominciare dal tema su Trasporti e alberghi che ha aperto la serata. Alessandra Zedda ha ribadito come i dati di questi ultimi giorni siano confortanti. “La situazione è difficile ma dall’Aspal sappiamo che le assunzioni stanno aumentando”, ha ribadito l’esponente della giunta Solinas. Un concetto ribadito anche dal giornalista Marrazzo. “Nel dopo Covid un dato importante: le ricerche con chiave Sardegna sul web sono aumentate del 2014 per cento, segno che l’interesse per la destinazione c’è, eccome”.

Il tutto si scontra peraltro con il problema del trasporto aereo, toccato dal professor Devoto. “C’è stato un calo del 67 per cento di traffico nei tre aeroporti sardi. Non c’è domanda, la realtà è questa. E siccome le compagnie aeree fanno business, non beneficenza, i voli sono sempre di meno. Il motivo della crisi? Ci sono pochi soldi, la gente non può spendere per viaggiare”. Il quadro lo completa Fausto Mura di Federalberghi: “L’impatto del Covid è stato devastante per la Sardegna: rappresenta il 20 per cento del Pil altro che storie, e il Covid condiziona tutto: ristoranti, bar, alberghi, guide turistiche, tassi. D’inverno ci saranno tante persone che non avranno fatto la stagione, e non avranno gli ammortizzatori. A settembre ci sarà la resa dei conti”.

Sul tema della difficoltà del trasporto merci ha fatto un esempio disarmante Pirastru della cantina di Monti. “Trasferire il nostro prodotto è sempre un’impresa costosa e, in ogni caso, è più semplice spedirlo a Milano che in Sardegna”. Concetto ribadito da Bigi. “Costi di trasporto insostenibili, occorre agire in maniera incisiva sotto questo aspetto”.

Dall’enogastronomia sarda un raggio di sole su un quadro davvero scuro. Alessandra Guigoni ha ricordato come la straordinaria offerta della Sardegna sia molto articolata. “Ci sono ben 350 ricette diverse, un campionario fantastico, a cominciare dal censimento delle paste: l’isola ne offre 30 varietà diverse”. Un comparto vivo, che trascina l’economia, con Bigi però che avverte: “Per superare il gap della difficoltà dei trasporti, i nostri prodotti dovrebbero viaggiare insieme sostenendosi l’un l’altro”. Pitzalis, chef del Cagliari aggiunge. “Occorre partire dalla tradizione e noi abbiamo tanto da poter offrire. In Sardegna, ad esempio metterei il 50 per cento di piatti sardi nei menu dei ristoranti. Un piatto su tutti? Il pane carasau”.

Alessandra Zedda a questo proposito ha ricordato come “dall’enogastronomia emerge una forte identità. Che dobbiamo coltivare. Io ad esempio quando vado nella penisola se in un ristorante non hanno i vini sardi divento anche fastidiosa, insisto perchè quel ristoratore li inserisca quanto prima. A parte questo, comunque, la Regione sta cercando di lavorare sul fronte della formazione professionale perché la Sardegna può davvero crescere sotto il profilo dell’occupazione giovanile”.

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Un commento

  1. Tra identità e cultura?Con gli assessori regionali col distintivo della lega appuntato sulla giacca che identità è?

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