di MAURIZIO SECHI
Poco più di un mese fa, il 28 marzo 2020, ci ha lasciato Dino (Galdino) Musa, Presidente dell’associazione sarda “Giuseppe Dessì” di Vercelli. Un grande Presidente, una bella persona, seria, intelligente, cordiale e disponibile, innamorato della Sardegna e della sua Sardara, e soprattutto un amico.
Conobbi Dino proprio in occasione di una riunione di Coordinamento Nord Ovest, a Torino, e mi trovai da subito in sintonia con lui. Da allora tante sono state le occasioni di incontro, ufficiali e non, dove spesso il tema era come gestire al meglio le nostre associazioni, come coinvolgere i soci rendendoli più partecipi all’attività sociale. Insomma, un po’ i problemi di tutte le associazioni in genere. Sono state tante anche le occasioni di collaborazione e di condivisione di eventi, intensificate negli ultimi anni anche per andare incontro ad una sempre minore disponibilità finanziaria e maggiori spese.
Tra le iniziative condivise, ricordo quella legata alla passione sportiva di Dino, il Cagliari Calcio, di cui conservava ritagli di giornale e filmati degli anni indimenticabili dello scudetto. Al proposito organizzammo il tributo ad Angelo Colombo, detto “Penna bianca” (che giocò nella Pro Vercelli e nel Cagliari), nato e cresciuto a Gattinara e vissuto a Vercelli, che lui conosceva personalmente e che ogni tanto incontrava a passeggio nella sua Vercelli. A lui consegnammo il premio alla carriera nel 2006, e nel 2013 gli dedicammo il libro “Il volo di Colombo” di Gian Luigi Caron, voluto da Dino, e per cui fornì molta della documentazione utile alla stesura.
Non potrò mai dimenticare la consegna degli aiuti ai Comuni di Sardara e Uras, per l’alluvione che colpì la Sardegna nel novembre 2013. Nelle giornate dell’11 e 12 aprile 2014, accompagnati da una delegazione delle nostre associazioni e da due maestre dell’Istituto Comprensivo di Gattinara, andammo a consegnare generi alimentari, capi di vestiario, materiale didattico e giocattoli, nonché per definire il finanziamento di progetti di utilità per territorio.
Dire che Dino era felice non rende l’idea: portare aiuti ai suoi compaesani dopo aver dovuto abbandonare per necessità quei luoghi natali, era per lui motivo di grande orgoglio. Allo stesso modo lo era il farci conoscere le istituzioni locali, con cui aveva ottimi rapporti, e che da subito si resero disponibili per farci visitare Sardara con guide di eccellenza, come l’importante villaggio nuragico con tempio a pozzo sacro di Sant’Anastasia, il Civico Museo Archeologico Villa Abbas, le chiese, le terme e il santuario diocesano di Santa Maria de is Acuas (Madonna delle Acque).
Dino era anche un grande organizzatore e la dimostrazione ne era il modo con cui coordinò i tanti appuntamenti della due giorni in Sardegna, con trasferimenti, incontri istituzionali con amministratori e scuole di Sardara e di Uras, Caritas di Cagliari, ecc.
Ricordo che organizzò un pranzo informale di accoglienza in un casolare circondato da vigne, dove oltre a noi “continentali”, erano presenti il sindaco Giuseppe Garau, il fratello Ugo, il proprietario del terreno. Nell’occasione Dino, fece venire appositamente da Cagliari un suo amico chef per cucinarci il pranzo. Fu un bellissimo momento conviviale, con persone mai viste prima, ma che dopo poco ci sembrava di conoscere da sempre, tanto che anche il sindaco, presentatosi in giacca e cravatta, si trovò a breve in canottiera come noi.
Ci siamo visti l’ultima volta a Saronno, in occasione
del Convegno sulla “Continuità territoriale” del 16 febbraio, iniziativa come
altre organizzate dalla FASI, che Dino non mancava mai di sostenere al minimo
con la sua presenza.
Da quel momento solo Whatsapp e telefono. Il 9 marzo mi ha confermato la
partecipazione ad un progetto da condividere anche con altri Circoli del Nord
Ovest, anche se già ci dicevamo che sarebbe potuto saltare tutto a causa
dell’avanzare di questa terribile piaga che è il Coronavirus.
Tre giorni dopo, il 12 marzo, la brutta notizia sempre via Whatapp: “Ciao Maurizio, tanto per non farmi mancare niente… sono all’Ospedale con bombola d’ossigeno. Fatto tamponi. Aspetto esito”. Dopo alcuni miei messaggi di conforto cercando di sostenere l’amico Dino il 14 marzo mi scrive “Tampone positivo. Tra non molto trasferimento a malattie infettive. Sentito telefonicamente mi sono accorto che non era il solito Dino. Anche se mi ha tranquillizzato dicendomi: “Io sto bene”, sentivo che faceva fatica a parlare sia in termini di intensità di voce, che di scioltezza. L’unica raccomandazione è stata: “Scrivimi solo perché con la mascherina non riesco a parlare”.
Da quel momento, fino al 19 marzo, solo messaggi in cui lui mi diceva che stavano seguendo il “protocollo” e io che cercavo di rincuorarlo facendo riferimento alla sua forza e a tutto il lavoro che lo aspettava al Circolo e poi più niente, fino alla tragica notizia di sabato 28 marzo, da parte dell’amico comune Massimo Zaccheddu.
Purtroppo ora Dino non c’è più. Ci mancherà, così come mancherà al circolo sardo di Vercelli una colonna portante della sua organizzazione.
A sostegno dei suoi 16 anni di lavoro continuo e incessante nella comunità sarda di Vercelli, l’Associazione Cuncordu di Gattinara, tutti i Circoli del Nord Ovest e la stessa FASI a partire dalla sua presidente, si mettono a disposizione per aiutare e sostenere i dirigenti del Circolo Sardo “Giuseppe Dessì”, a continuare sulla strada tracciata dal loro Presidente.
Tanti i messaggi di cordoglio da parte dei presidenti dei circoli sardi del Nord Ovest, attraverso il gruppo WA di cui il circolo sardo “Giuseppe Dessì” di Vercelli fa parte, a dimostrazione di quanto Dino era benvoluto e rispettato da tutti.
Un accorato abbraccio a Patrizia e ai figli Sergio e Gianni. Ciao Dino.
Grazie Maurizio per avere ricordato un grande uomo e amico come Dino.
Il 16 febbraio scorso, in occasione del Convegno di Saronno Dino mi chiese se fossi stato disponibile a recarmi nel suo Circolo per una manifestazione che stava organizzando per una serata eno-gastronomica. Naturalmente dissi di si con grande piacere, perchè l’idea mi affascinava, visto il successo avuto in passato in una cicostanza analoga con un pubblico meraviglioso.
A Dino non si poteva dire di no! Meritava sempre di essere ascoltato e ogni occasione per incontrarlo, come tutto l’ambiente del suo Circolo, era una gioia.
Ai dirigenti del Circolo Sardo Giuseppe Dessì gli auguri di buon lavoro per percorrere la strada tracciata dal loro Presidente. Egli veglierà su di loro e saprà guidarli.
A tutti i familiari di Dino e ai componenti del Direttivo del Circolo un abbraccio affettuoso.
Ciao Dino, amico indimenticabile.