La Regione Sardegna è al lavoro per consentire ai titolari delle concessioni di avviare i lavori per la manutenzione degli stabilimenti balneari. La conferma è arrivata dall’assessore degli Enti locali e del demanio Quirico Sanna: “Gli operatori dovranno lavorare in condizioni di sicurezza utilizzando tutte le cautele previste, proprio per questo è necessario più tempo per le operazioni di manutenzione, anche dieci giorni in più rispetto a quello che si impiega in condizioni normali, quindi bisogna intervenire subito”.
Una volta sanificate e sistemate le strutture, in vista della prossima apertura resta il problema di come posizionare ombrelloni e lettini alla luce dell’emergenza sanitaria. La Sardegna, riunita in videoconferenza con le altre regioni costiere, ha contribuito a stilare un documento dove si sollecita il governo a indicare la modalità di riapertura delle spiagge: istruzioni precise sulle distanze tra gli ombrelloni e su tutte le altre prescrizioni.
In generale si chiede il coinvolgimento dei territori per quelle che saranno le scelte sulle modalità di comportamento e di organizzazione delle attività sul demanio marittimo da seguire, anche per quanto riguarda le spiagge libere e i controlli che dovranno essere attuati per un accesso in sicurezza. “Credo – ha chiarito Sanna – che sia necessario un minimo di omogeneità a livello nazionale, quanto meno sulle distanze da rispettare”. Il coinvolgimento dei territori è legato più che altro alla diversità morfologiche che caratterizzano le singole Regioni e che possono determinare regole differenti. In generale, ha ricordato infatti l’assessore, se Emilia Romagna, Marche o Abruzzo hanno spiagge ampie, le nostre come quelle liguri sono più piccole”.