di ANTONIO CARIA
È stata pubblicata, nei giorni scorsi, la prima monografia di Fabio Saiu. Composta di 38 opere, l’opera, che raccoglie il lavoro di 23 anni di carriera del pittore algherese, è frutto del confronto tra lo stesso Saiu e il suo gallerista Antonio Rossi. Tre i nomi di prestigio che ha l’onore di incontrare nel corso della sua carriera.
Il primo è Pinuccio Sciola a notare, nel 1992, il talento dell’allora studente allora studente all’Accademia delle Belle Arti di Sassari. È dello stesso anno la sua prima mostra “Debuttante” ad Alghero.
Un altro è Paolo Fresu che lo invita, nel 1997, ad allestire un’esposizione per Time Jazz Festival di Berchidda.
Infine Massimo Sgroi, il critico esperto e curatore di mostre di grande rilievo, che descrive l’artista per il suo coraggio di mostrare con ironia e irriverenza le contraddizioni dell’umano.
Nel corso degli anni, i suoi dipinti vengono apprezzati ed esposti in vari musei sardi e della penisola tanto che, nel 2017, un noto collezionista del Nord Italia, dopo aver visionato la personale di Saiu presso il Museo di Arte Contemporanea di Caserta, decide di acquistare le sue tele e fornendo un supporto per la produzione della monografia.