Manifesti choc a Cagliari per scoraggiare le passeggiate, le corse e la “spesa inutile” nell’ambito dell’emergenza coronavirus. Sono apparsi ieri in alcune strade cittadine di grande percorrenza e hanno già fatto scalpore sul web. Tre i ‘modelli’ firmati dal sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, che ripete in tutti i cartelli “meno usciamo, prima ne usciamo”: “Quando hanno intubato mio padre ho ripensato a quella passeggiata che dovevo evitare”, è la prima frase scelta; “Quando hanno portato mia madre in ospedale, ho capito che dovevo rinunciare alla corsa”, è la seconda; “Quando mio figlio è stato contagiato, ho capito che dovevo rinunciare a quella spesa inutile”, si legge nel terzo cartello.
Immediata la reazione dell’opposizione di centrosinistra che ha scatenato un ampio dibattito sui social tra chi condivide l’iniziativa del primo cittadino e chi è contrario. “Chiediamo che il sindaco faccia rimuovere immediatamente i manifesti e si faccia promotore di una campagna informativa istituzionale semplice e diretta. I cittadini hanno bisogno di una comunicazione seria e trasparente, non di terrorismo. La cittadinanza di Cagliari non se lo merita”, scrivono in una nota.
Il singolo è atterrito, affranto, sospeso tra la normalità perduta e il vuoto cosmico. Più realizzerà consapevolezza e maggiormente tremerà.
Abbiamo bisogno di serietà e di allegria.
Abbiamo bisogno di messaggi positivi e tanta bellezza.
Mostrateci il Paradiso, diteci che tutto andrà bene, che si investiranno soldi nella sanità, che nessuno resterà solo e affamato, che non ci saranno ultimi. Non indicateci l’inferno e la colpa.
Non vogliamo cilici.
Vogliamo civiltà!
Mala tempora. E non è il virus.
Il messaggio ai cittadini di Cagliari non mi pare sconcertante o scandaloso.
Ma siccome il Sindaco, respondabile dei “modelli”, non è di sinistra diventa per forza biasimevole e bersaglio da colpire anche in momenti difficili come quelli che stiamo tutti attraversando.
Il messaggio è perfetto per chi lo vuole recepire senza CONDIRLO con la politica di parte come in questo caso: STATE A CASA!