di PIER BRUNO COSSO
Incontrare le ragazze e i ragazzi del Liceo Scientifico di Dorgali mi ha travolto, sorpreso, fatto venire i brividi, emozionato e, alla fine, quasi commosso.
Arrivare lassù è già una sensazione forte. La scuola sta lì, con quella facciata moderna, l’ingresso quasi sorridente, e quell’aria un po’ trasognata di chi alle apparenze ci può badare anche dopo. Silenzio profondo. Le pareti rocciose delle montagne intorno dominano la scena, con la loro severità che sembra contaminare le persone. Poi attraversi il cortile quasi deserto tra un’aiuola spettinata e un murales che esprime esattamente ciò che ti senti, e varchi le porte del tempio. Come entrare in una città segreta, ovattata, ma piena di flusso di vita.
Infatti dentro trovi un’umanità pulsante come un torrente in piena che ti può trascinare nel suo gioco. Un gioco che si chiama formazione.
Così quando sono arrivato al Liceo Scientifico di Dorgali per la presentazione del mio ultimo libro, Fotogrammi Slegati, mi sono subito accorto che invece ero lì per imparare. Certo la scuola è la sacralità dell’insegnamento, ma quei centocinquanta ragazzi e loro professori mi hanno dato molto, mi hanno accolto come… Mi hanno accolto, punto. Non ci può essere di più.
Era fantastico sentire le interpretazioni perché le parole che ho scritto sono diventate magicamente le loro parole. Le pagine chiuse dentro una copertina, da sole, non vivono, mentre le ragazze che leggevano hanno mediato quelle righe con le emozioni, hanno saputo creare la magia delle emozioni. Hanno fatto vivere la magia davanti agli occhi attenti della bellissima platea di ragazzi; quella magia che si chiama teatro.
Ci hanno messo dentro anche la musica, con chitarra e percussioni che potevano essere struggenti o gravi per aggiungere secchiate di colore alle loro emozioni raccontate.
All’evento ha dato il suo contributo anche la disegnatrice di fumetti Claudia Piras, che ha raccolto in una bellissima tavola sogni e immagini che son passati di lì.
Un applauso a scena aperta al regista dell’evento, Bruno Venturi, che ha saputo creare l’incanto con la forza dei ragazzi. Un grazie a Gianfranco Cambosu, un grande autore di Nuoro, che ha fatto una presentazione perfetta convogliando tutte le energie dell’evento, un apprezzamento senza confini a lui e agli altri professori del Liceo, perché quando i ragazzi sono speciali è perché gli insegnanti sono speciali.
No, non era una presentazione; era una lezione viva, era un qualcosa che loro hanno trasmesso a me, e che mi ha arricchito tantissimo. Grazie ragazze e ragazzi del Liceo di Dorgali, continuate ad essere meravigliosi.
Grazie a Pier Bruno Cosso per l’attenzione e la gratitudine, restituite in pieno dalla sua scrittura, dal suo lavoro, dalla sua corsa
Devo dire che quello di Dorgali è stato un lavoro di squadra, dove ognuno si è attivato meglio che ha potuto. Grazie in particolare a Pier Bruno Cosso e a Bruno Venturi, ma anche a Claudia Piras e ai ragazzi che hanno letto e suonato.