di MANOLA BACCHIS
Delitti ed enigmi racchiusi nella cornice di una Sardegna che, nel buio della notte, nel silenzio assordante, si colora di rosso cupo. Il sangue sgorga silente sulla terra mentre si ode la sua sofferenza per quei morti ammazzati brutalmente. Sono ricordi difficili da cancellare.
E la penna di Luigi Pateri, natio di Sant’Antioco, avvocato di professione, non vuole che cadano nell’oblio; così non risparmia, tra le pagine del suo libro “Anonimi assassini”, i dettagli minuziosi di corpi avvinghiati, atrocemente feriti a morte da mani criminali, e poi denudati su freddi lettini d’acciaio alla ricerca di un nome di quell’assassino senza volto, senza pietà, senza un apparente perché o per un perché inaudito e senza senso.
Perché tanta malvagità e spietatezza?
La suspense è l’ingrediente principale nel nuovo romanzo noir di Luigi Pateri, ben rappresentato dall’immagine, in prima di copertina, dell’artista ecclettico e tragediografo oristanese Filippo Martinez.
Occhi cupi, gelidi, emergono come il ghiaccio e crudelmente colpiranno le vittime ignare: sono coppie di amanti, spesso giovani, nel pieno della loro vita ricca di sogni; o uomini soli, di animo buono, lontani dal rumore del paese, talvolta colpevoli di amori finiti e non accettati dal consorte innamorato se non del proprio io o del potere sull’altro…
Anche altre congetture trasformeranno un gesto involontario, o una scelta lungo la strada della vita, in un atroce gesto razionale, freddo e calcolato in ogni minimo dettaglio: nulla e niente sarà casuale, nessuna traccia ipotizzerà mandante e/o omicida.
E, ancora, nuove vittime riempiranno le pagine dei giornali in scenari ambivalenti al limite tra suicidi e omicidi. Quale verità?
Il mistero si infittisce e accresce tra vie tetre di un tunnel di droga e di prostituzione, causa ed effetto di simile ferocia, e habitat di facile guadagno per la criminalità organizzata annidata tra i meandri di una società avvinta da povertà culturale, e illusa da chimere lontane.
Indagini e processi, verbali e sopralluoghi, daranno il filo da torcere alla Compagnia dei Carabinieri e al loro comandante, il Maresciallo Mattu, astuto uomo dell’Arma che, pur vicino all’attendibilità, gli indizi e i sospetti non bastano per inchiodare chi si è sporcato le mani di sangue.
Anonimi assassini dell’avvocato Pateri, abile scrittore, è tratto da storie giudiziali e di cronaca vere.
La scelta di cambiare toponimi e antroponimi non ha modificato la cruda realtà e le scene del reato descritte con diligente arte dovizia in ogni particolare.
Si consiglia la lettura ad un pubblico adulto.
Luigi Pateri, Anonimi assassini, Domus de janas, 276 pp. (18 euro)
Libro da leggere, grazie del suggerimento Manola Bacchis