di DARIO DESSI'
Il 15 giugno del 1918 l’intero esercito austriaco, forte di ben 60 divisioni, in una gigantesca battaglia (detta del Solstizio) attaccava dai monti al mare l’esercito italiano, che dopo la disfatta di Caporetto si era attestato sulla riva destra del fiume Piave. Alla Brigata Sassari, appartenente alla 33° divisione, comandata dal Generale Carlo Sanna, venne affidato il compito di contrastare l’invasione delle truppe austroungariche e di costringerle a ritornare sull’altra sponda del fiume Al mattino di domenica 16 giugno, verso la linea Gonfo – Capodargine si proiettarono I fanti della Brigata Sassari, e quattro battaglioni di bersaglieri ciclisti. Il caposaldo di Croce fu preso e riperduto. I sardi eccitatissimi, balzavano come felini e impegnavano selvagge colluttazioni all’arma bianca. Più che un attacco era una furibonda caccia all’uomo.
Dal Bollettino del Comando Supremo del 21 giugno del 1918:
Nella zona a occidente di San Donà di Piave l’avversario tentò una forte azione contro Losson. Arrestato una prima volta dal nostro fuoco, rinnovò invano per ben quattro volte l’attacco, finché-esausto dalle perdite eccezionalmente gravi subite -dove recedere di fronte all’incrollabile valore dei sardi della Brigata Sassari(151- 152°) validamente coadiuvati dal 3° battaglione del 209° Fanteria Brigata Bisagno e dal 9° Battaglione Bersaglieri Ciclisti.
Losson fu salvo e forse questo indusse gli austriaci a meditare sulla fiera resistenza opposta dalle truppe italiane che rendeva inutili i suoi sforzi se dopo due giorni di deboli attacchi a parziali elementi della linea italiana, si decise il giorno 23 a ripassare il Piave. I piccoli sardi, scrisse Gino Piva, avevano battuto i scelti reggimenti dell’impero. Respinto il nemico al di là del fiume, la Brigata Sassari tenne la linea del Piave di fronte A San Donà di Piave fino al 22 di luglio.
Nella foto in alto Il Castello di Roncade che distava dall’avamposto di Losson circa 8 chilometri e che non era un vero castello, ma un meraviglioso complesso residenziale, abitato per quattro secoli dalla famiglia Giustinian, di cui due membri, Stefano e Marco Antonio, erano stati eletti dogi di Venezia. Agli albori del 900 il Barone Tito Ciani Bassetti scelse il Castello di Roncade quale domicilio e per iniziare un attività in una terra sempre adatta alla viticultura sin dai tempi dell’antica Roma e della Repubblica di San Marco.
La foto mostra una piazza retrostante al Castello, dove un folto gruppo di fanti della Brigata Sassari, arrivati dal fronte lungo il fiume Piave, sta assistendo alla celebrazione di una messa.