Ormai anche i tifosi più pessimisti iniziano a sussurrare la parola “Europa”. Europa League? Champions League? Lecito esagerare e continuare a sognare, dopo il trionfo di Cagliari a Bergamo. L’Atalanta, che segnava sempre, ha subito il gioco dei rossoblù di Maran dal primo all’ultimo minuto. Una lezione di calcio impartita a chi, solitamente, il bel calcio lo impone all’avversario di turno. Qualcuno guarda incredulo la classifica e ha le vertigini perché dietro a Juve, Inter e Roma e in compagnia di Lazio e Atalanta c’è la banda cagliaritana. Rossoblù a quota 21 punti, 3 in più rispetto al Napoli di Milik e Koulibaly, sconfitto al San Paolo per 1-0 alla fine di settembre. Siamo solo all’undicesima giornata di serie A ma oltre il sogno c’è già qualche rimpianto. “Mancano all’appello i 3 punti con l’Hellas Verona”, dice qualche sostenitore. “Contro la Roma e il Torino, Maran poteva osare di più per vincere”, replica un altro. Ma proprio il tecnico trentino si frega le mani perché neanche lui poteva immaginare un inizio di stagione così. E iniziano a ricredersi anche i suoi detrattori, quelli che sostenevano che non si poteva ambire a nessun successo seguendo la filosofia del “primo non prenderle” (adottata efficacemente con il Chievo Verona).
E si frega le mani anche il presidente Tommaso Giulini che, incassati i soldi della cessione di Barella all’Inter, non ha badato a spese per rafforzare la squadra. Ha riportato in Sardegna il “Ninja” Nainggolan e Luca Pellegrini (nonostante il passaggio dalla Roma alla Juve). Ha preso “El Leon” uruguaiano Nández e Marko Rog per rinforzare un centrocampo già buono con Luca Cigarini, Christian Oliva, Artur Ionita. E davanti al brutto incidente del bomber della squadra Leonardo Pavoletti (legamento crociato anteriore e menisco esterno del ginocchio sinistro) ha investito su Giovanni “El Cholito” Simeone, ansioso di cancellare l’ultima stagione a Firenze. E un altro “deluso”, Robin Olsen, è arrivato in Sardegna per difendere la porta dopo l’infortunio dell’ “incedibile” Cragno.
E mentre il “Cholito” e Joao Pedro corrono e segnano c’è chi sfoglia gli annali. L’ultimo Cagliari a puntare l’Europa, in una clamorosa rincorsa dall’ultimo posto in classifica, fu quello di Massimiliano Allegri. Alla fine della stagione 2008-09 però i rossoblù finirono al nono posto. L’Europa “raggiunta” e in parte dominata invece è datata 1993-94, grazie al sesto posto nella stagione precedente. Luís “Lulù” Oliveira, Matteoli, Dely Valdes, Napoli e Firicano regalarono ai tifosi una Coppa Uefa ricca di soddisfazioni per poi bloccarsi in semifinale con l’Inter. Giusto ricordare le gesta quei campioni ed esaltare le prestazioni di quelli attuali ma restando con i piedi ancorati a terra.