CIAMPINO (ROMA), TRE GIORNATE DEDICATE ALLA SARDEGNA: LE INIZIATIVE COADIUVATE DAL CIRCOLO “GRAZIA DELEDDA”

immagine di Rolando Ricci
di ERIKA CALCAGNINI

Anche quest’anno, l’Associazione Culturale Grazia Deledda APS di Ciampino, in collaborazione con la F.A.S.I e con il patrocinio della Regione Autonoma della Sardegna e della città di Ciampino ha realizzato l’ottava edizione dell’iniziativa “Con la Sardegna nel cuore”.

L’evento, tenutosi gli scorsi 27-28-29 Settembre presso la Parrocchia del sacro cuore di Gesù di Ciampino (Rm), ha avuto un grande successo, grazie alla calorosa partecipazione dei cittadini castellani e della comunità sarda ivi presente.

L’Associazione Culturale Grazia Deledda APS di Ciampino, insieme al presidente Pierluigi Frigau, ringrazia tutti coloro che hanno partecipato alla manifestazione culturale; in particolare il sindaco di Ciampino Daniela Ballico, il vicesindaco con delega alla Cultura, Ivan Boccali e il consigliere Mirella Atzori. Un ringraziamento speciale va anche a Don Alessandro, che ha ospitato l’evento nella struttura della sua parrocchia.

L’apertura della manifestazione, nel pomeriggio del venerdì 27 Settembre, ha avuto inizio con la presentazione di una mostra fotografica “le maschere di Sorgono” allestita per l’occasione dai fotografi “I disertori della vanga” di Albano Laziale, seguita dalla mostra pittorica “L’arte dei Castelli romani e il folklore della Sardegna a Ciampino”.

da sx Pierluigi Frigau (Presidente dell’Associazione), Mirella Atzori (Consigliere), Daniela Ballico (Sindaco), Ivan Boccali (Vicesindaco), Andrea Atzori (Vicepresid. dell’Associazione). Foto di Gaetano D’Elia

Il weekend è continuato con la giornata di sabato 28 Settembre dove danze e musiche sarde hanno rallegrato e appassionato i visitatori; in particolare la suggestiva esibizione coreografica delle maschere di Sorgono, degli “Is Arestes e S’Urtzu Pretistu” ha coinvolto adulti e bambini nella rappresentazione simbolica di un rito propiziatorio antichissimo, legato probabilmente alla fecondazione della terra e al sacrificio “dionisiaco”, appartenente al mondo agropastorale sardo. Le maschere degli Arestes, uomini vestiti di pelle di pecora e capra, con indosso degli ossi, inscenano scontri, evocando combattimenti e danze; in testa al corteo uno degli Arestes tiene legato con una catena la vittima predestinata al sacrificio: S’Urtzu, l’uomo indossa un’intera pelle di pecora, capra o toro con un copricapo sormontato da maestose corna di toro, quest’ultimo viene percosso e pungolato da tutti gli Arestes del gruppo. Al termine del rituale gli Arestes effettuano tredici salti, a indicare le tredici fasi lunari, cadenzati dal suono del corno di bue, infine si levano il copricapo e lo innalzano al cielo.

La serata di sabato è proseguita con lo spettacolo del duo musicale Frores de Acantu, costituito da Ivo e Rosy, quest’ultima nativa di Nuoro; i due vivono a Roma nord e si occupano di ballo e musica proponendo brani di musica sarda tradizionale e moderna. A seguire il cantautore Francesco Garau, in arte Francis-Q; nato in Sardegna e trasferitosi a Roma, mescolando la lingua sarda a quella italiana ha raccontato nelle sue canzoni storie di piccoli eroi dimenticati. Infine il gruppo folk di Burgos, i quali partecipano alle maggiori manifestazioni folkloristiche regionali, nazionali e internazionali.

Durante la mattinata di domenica 28 Settembre è stata celebrata la Santa Messa con Don Graziano Pisano con la partecipazione del gruppo folk di Burgos. La giornata si è conclusa con l’esibizione delle diverse associazioni sportive locali per finire in serata con lo spettacolo di cabaret “Storie di ordinaria follia” con Claudio Sciara.

foto di Melchiorre Pala

Durante le tre giornate, è stato possibile assaggiare e acquistare prodotti tipici spaziando dai dolci sardi come i biscotti a base di mandorle, i gueffus, i suspirus e gli amaretti sardi oltre a diverse varietà di miele, come quello ricavato dal corbezzolo o di Asfodelo e Sulla fino a degustare salumi e formaggi tipici insieme al tradizionale pane guttiau e al più conosciuto pane carasau. Tra gli stands di prodotti manufatturieri si ricordano infine le creazioni artigianali in argento e corallo di Alghero. Ultima ma non meno importante è stata la proposta di un menù sardo, sia a pranzo che a cena, a base di maialino sardo, il famoso porceddu, cucinato alla brace e accompagnato da un primo di ravioli, acqua, vino e seadas.

Ancora una volta il territorio risponde con entusiasmo a iniziative di questo genere, sottolineando l’importanza di unire le tradizioni locali e non, nella prospettiva di un bagaglio comune fatto di itinerari enogastronomici e culturali.

Difatti alcuni degli artisti aderenti all’evento non sono sardi, questo perché l’intento comune è stato quello dell’interazione e della cooperazione, nel promuovere un’iniziativa volta a valorizzare il territorio in tutte le sue realtà, come per l’appunto quella salda e unita di numerosi emigrati sardi.

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2 commenti

  1. Bella festa! Interessantissimo il rituale de sos Arestes e s’Urtzu Prestitu. Complimenti all’associazione Mandra Olisai per averlo ripristinato e all’associazione Grazia Deledda di Ciampino per averlo proposto, questo è un aspetto della cultura e tradizione Sarda che si vede di rado a questi appuntamenti. Noi siamo stati lieti di aver accolto l’invito di suonare e cantare per la “Sardegna nel cuore” , ci siamo sentiti a casa. Auguriamo a tutti un buon proseguimento delle attività culturali e tanto successo agli artisti che hanno partecipato. Buon tutto dai Frores de Acantu.

  2. Bravissimi👏👏👏 io c’ero!🤗

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