di LUIGI LILLIU
Con il rituale saluto d’accoglienza della Presidente Sebastiana Tola, l’Associazione Culturale Sarda “Eleonora d’Arborea” di Pesaro ha festeggiato la X edizione di “Sa Die de sa Fraternidade” domenica 29 settembre 2019 a Pergola, città dell’entroterra pesarese di antica e importante storia, cultura e tradizione, dove una Comunità di immigrati sardi gode di grande stima e considerazione per le qualità personali e le attività che svolge.
La festa di Sa Die de sa Fraternidade è stata istituita dall’Associazione sin dall’inizio del suo percorso associativo, 10 anni or sono, allo scopo di incentivare la possibilità di incontrarsi, fare nuove conoscenze, relazionarsi e raccontarsi con spirito di amicizia e di collaborazione tra la Comunità dei sardi, che l’Associazione rappresenta, e la popolazione marchigiana, all’insegna dei fattori di crescita civile, sociale, culturale ed economica che le unisce.
Lo svolgimento della festa avviene presso un comune, ogni anno diverso, della provincia di Pesaro e Urbino, per andare incontro ai sardi che vi risiedono. Si tratta di una modalità itinerante che nel tempo si è confermata di successo, determinato dalla folla di corregionali che vi accorre con nel cuore i ricordi e l’amore per la Sardegna e nell’anima la sardità sempre viva e palpitante, stimolando le nuove generazioni verso un analogo sentire.
Il programma dell’edizione 2019 è stato incentrato su una S. Messa nel Duomo cittadino; una conferenza informativa, a più voci, nella Sala del Consiglio comunale avente per tema l’ambiente, l’economia, la storia e la società dei Comuni di Pergola e di Meana Sardo; il pranzo sociale e l’intrattenimento pubblico con canti e balli della tradizione sarda.
Quest’anno è stato invitato a partecipare il Comune di Meana Sardo, rappresentato dal Sindaco Marco Demuru, accompagnato dal Vice Sindaco Giuseppe Urru e dal Coro “Mediana” con alcuni componenti del Gruppo folk locale, che, oltre a fungere da collegamento ideale con la Sardegna, ha avuto il pregio di favorire un fluido scambio interculturale (una sorta di gemellaggio) con il Comune di Pergola. Un ottimo viatico per i loro futuri rapporti relazionali e di amicizia.
Un clima così fervoroso scuote anche i sentimenti e l’emozione inevitabilmente sale fino alla sublimazione indotta, nell’occasione, dalla presenza del Coro e del Gruppo folk citati, che hanno portato nella festa una coinvolgente ventata di cultura e di tradizione popolare dell’isola, contribuendo a suggellare il risultato finale oltre le più rosee aspettative. L’esecuzione dei canti liturgici in limba durante la S.Messa, concelebrata dai sacerdoti Salvatore Amico e Filippo Fradelloni, è stata di notevole intensità spirituale.
A seguire ha avuto luogo la prevista conferenza nella Sala del Consiglio comunale, durante la quale il Sindaco Demuru è stato ascoltato attentamente e apprezzato con scroscianti applausi, che hanno rimarcato il suo intervento sugli aspetti più significativi dell’ambiente, storia, cultura, economia e tradizione popolare di Meana Sardo.
Per il comune di Pergola sono intervenuti il Sindaco Simona Guidarelli ed il Vice Sindaco Graziano Ilari, i quali hanno fornito un quadro informativo di carattere storico e attuale della città, catturando l’interesse generale per i fasti del passato riconducibili al famoso gruppo scultoreo equestre di epoca romana (50/30 a.c.) denominato “Bronzi dorati”, alle chiese, tra cui lo splendido Duomo del 1285 ed a numerosi edifici storici di grande fascino architettonico.
Inoltre, i relatori hanno evidenziato la positività del tessuto produttivo e del mercato di scambio e dei servizi, di cui sono coprotagonisti gli immigrati sardi sia con la gamma di prodotti delle loro aziende agro-pastorali che mediante altre attività d’interesse economico e socio-culturale.
La città, e per essa l’Amministrazione comunale, ha contribuito in modo determinante alla magnifica riuscita della festa, riservando agli ospiti di Meana Sardo ed all’Associazione una calorosissima ospitalità. Un bell’esempio di efficienza organizzativa che va sottolineato con la più viva riconoscenza.
Per conto dei sardi residenti a Pergola è intervenuta Giovanna Depau, la quale ha riferito dei sacrifici e disagi iniziali dei nostri corregionali al cospetto delle abitudini e cultura diverse, affrontati e superati con la capacità lavorativa, l’onestà, la volontà e la tenacia (o dicasi anche caparbietà) che contraddistingue i sardi, meritandosi la stima e la considerazione per una naturale e perfetta integrazione.
Ormai, anche in virtù dei matrimoni e unioni con persone del luogo, assistiamo ad una vera e propria osmosi delle culture di cui sono attori principali i giovani, nel pieno rispetto e preservazione delle singole e pur sempre diverse identità di appartenenza.
La partecipazione delle Autorità locali e soprattutto del Vice Presidente del Consiglio regionale delle Marche – Renato Claudio Minardi – ha conferito prestigio e ulteriore valenza sociale e istituzionale all’evento.
Benchè siano molti i momenti ed i modi che caratterizzano la festa, quello centrale, per l’aggregazione popolare e la socialità, è rappresentato dal pranzo che quest’anno è stato preparato dallo chef Stefano Ticchi e servito dal suo staff in una confortevole struttura tensotesa installata nella bella Piazza Garibaldi della città.
L’intrattenimento, programmato per supplire alle prevedibili pause del pranzo e dispiegarsi nel primo pomeriggio, ha visto ancora protagonisti assoluti il Coro ed il Gruppo folk che, applauditissimi dal pubblico, hanno sfoderato il meglio del repertorio di canti e balli tipici della tradizione sarda.
Una performance di alto livello artistico ammiratissima, che rimarrà nel ricordo dei partecipanti con la più sentita gratitudine da parte dell’Associazione.
E’ stata una giornata felicemente vissuta nel segno della fratellanza e della solidarietà, valori oggi più che mai determinanti per la risoluzione di contesti difficili e dolorosi conflitti, con la prospettiva di ristabilire la pace e perseguire la civile convivenza ed il progresso dei popoli, a partire dalle piccole comunità.
Infine, un doveroso ringraziamento ai soci che, instancabili, hanno collaborato con entusiasmo e capacità operativa.
La festa si è conclusa con nel cuore tanta gioia ed il classico auspicio dell’arrivederci!