di ALESSANDRA GHIANI
Sono Martina Mura, Francesca Berti, Manuel Angel Morales Escudero, Sandro Biccai, Monica Tronci e Francesca Ruiu i sei finalisti, tre per ciascuna sezione, del Premio Letterario Internazionale dedicato a Grazia Deledda.
A darne comunicazione è Neria De Giovanni, presidente della prestigiosa giuria del “Galtellì Literary Prize”, composta da Anthony Muroni, Angel Basanta, Pierfranco Bruni e Jean Pierre Castellani. «Una scelta che ha richiesto, per l’importanza del premio e per l’ottima qualità degli elaborati, più di un confronto fra noi giurati. Un giudizio comunque unanime, il nostro, che ha tenuto conto dell’attenzione alle tematiche trattate da Grazia Deledda nei suoi romanzi, e nello specifico in Canne al vento.»
Due le sezioni previste dal bando: una per i racconti in italiano, inglese, francese e spagnolo, l’altra per quelli in lingua sarda. A conquistare la finale della prima sezione sono l’oristanese Martina Mura con il racconto Il re di Tavolara, la parmense Francesca Berti con Come spinti da una mano misteriosa e lo spagnolo Manuel Angel Morales Escudero con El toque de las animas.
Sono invece in lingua sarda i racconti degli altri tre finalisti, afferenti alla seconda sezione: Sandro Biccai, di Sindia, che ha partecipato con il racconto Munzu mortu, la terralbese Monica Tronci con Mariedda, e la teltese Francesca Ruiu con L’amori minnanna.
«L’edizione di quest’anno ci ha riservato delle sorprese: sono ben rappresentate le varie fasce d’età, dai venti ai sessanta/settant’anni, così come le varianti del sardo. Anche la partecipazione nazionale ha una buona distribuzione nelle diverse regioni, da nord a sud. Inoltre ci ha colpito il fatto che abbiano partecipato alcuni italiani residenti all’estero, oltre agli stranieri. A conferma della notorietà della scrittrice al di fuori dei confini isolani, conferma che giunge anche dagli ambiti accademici. Come dall’università di Granada, in cui parlerò della Deledda il mese prossimo, o da quella di Boston, che ha manifestato un vivo interesse ad approfondirne la conoscenza» conclude De Giovanni.
Una percezione condivisa dal sindaco di Galtellì, Giovanni Santo Porcu: «Contiamo per il futuro su una partecipazione ancora più ampia dall’estero, anche perché sappiamo che Grazia Deledda è molto apprezzata a livello internazionale. Ho avuto notizia, di recente, di un corso che si tiene all’università di Cambridge interamente dedicato a lei. Anche queste realtà ci confermano l’importanza di un premio come il “Galtellì Literary Prize”. Seppure con soli fondi del bilancio comunale, abbiamo puntato ancora una volta sulla cultura e sul grande patrimonio letterario che Grazia Deledda ci ha lasciato in eredità.»
Grande soddisfazione anche per il lavoro svolto dalla giuria e dal Club di Jane Austen Sardegna che, oltre ad aver gestito l’organizzazione del premio, curerà gli eventi legati alla premiazione dei vincitori. «Siamo curiosi di conoscere di persona i finalisti» prosegue Porcu, «anche per sentire dalla loro voce quali suggestioni gli abbia trasmesso l’opera della Deledda.»