PROGETTO “RITORNO A FORESTA (BURGOS)”: IL RADUNO IL 22 SETTEMBRE A PARTIRE DELLA ORE 10

di ETTORE SERRA

Ritorno a Foresta” intende concorrere alla scoperta delle inesplorate potenzialità turistiche offerte dal territorio di Foresta Burgos facendo leva sull’attaccamento degli emigrati verso Foresta e le proprie radici. Essi infatti sono stati i non consenzienti protagonisti di una diaspora che ha pochi precedenti.

L’obiettivo strategico finale del progetto si propone di lanciare turisticamente tutto il Goceano e di garantire la salvaguardia e la valorizzazione delle risorse materiali ed immateriali presenti, punti di forza su cui far leva ai fini dello sviluppo dell’economia locale. Si parte da Foresta Burgos per lo stato di abbandono in cui versa il suo territorio ancorché si pregi di bellezze naturali di notevole rilevanza e di un considerevole patrimonio archeologico e storico-artistico.

     È questo un proposito ambizioso che postula la sensibilizzazione e sollecitazione di tutte le possibili forze: amministratori locali, politici, operatori turistici e imprenditori.

     Grazie alla capacità di mobilitazione e coinvolgimento le associazioni possono rappresentare un prezioso volano di sviluppo locale capace di collegare le persone al territorio. I circoli sardi, in particolare, rappresentano una inestimabile risorsa per la diffusione dell’immagine della Sardegna nel mondo. I loro soci mantengono un senso d’appartenenza così forte da sentirsi partecipi, anche se lontani, dei problemi e delle speranze della terra d’origine, nonché degli sforzi intrapresi per riscoprire e valorizzare la cultura e l’identità di ogni angolo dell’isola. Questo sentimento che accomuna tutti i sardi emigrati è particolarmente avvertito da donne e uomini che in giovane età, negli anni cinquanta prima e nei sessanta poi, hanno dovuto lasciare Foresta Burgos.

Considerando l’interesse primario di riavvicinare gli emigrati alla loro terra d’origine, i destinatari del progetto sono in primis gli stessi emigrati, i loro figli e nipoti, per permettere loro di rinsaldare l’amore per la propria terra e le sue ricchezze, e di riavvicinarsi a una cultura antica e piena di tradizioni.

     Non si tratta, però, di organizzare una “rimpatriata” di vecchi nostalgici o giovani curiosi. Il progetto “Ritorno a Foresta ” è voluto anche per  sensibilizzare la popolazione, gli amministratori e i dirigenti locali verso il patrimonio umano costituito dalle persone che, ormai settant’ anni orsono, hanno dovuto lasciare il paese.  Offrire loro occasioni di ritorno e di incontro significa creare le condizioni per gli stessi emigrati di riscoprire la propria cultura di origine, tutelando nel contempo le tradizioni, i beni materiali e immateriali di cui i residenti rimangono depositari. In questa attività diventa fondamentale l’uniformità di intenti e il lavoro sinergico soprattutto per salvaguardare e valorizzare i molteplici beni che adesso appaiono a rischio di abbandono e di degrado.

     Il centro del progetto è costituito dalla volontà di avviare un turismo nel cuore della Sardegna che accompagni quello che ora voga verso il suo mare. Un turismo culturale rivolto a quanti sono interessati alla storia, all’ambiente, alle tradizioni e al folklore. Per promuovere l’impresa giova anche chiamare a raccolta tutti i “sardi di fuori” che saranno disposti a collaborare e a mettere a disposizione i propri ricordi, il proprio materiale e le proprie testimonianze.

In tale quadro si giustifica la convocazione a Foresta Burgos dei cosiddetti “Forestai ” ora dispersi in ogni parte d’Italia. Dal continente e dagli angoli della Sardegna essi saranno radunati a Foresta non solo perché portatori di testimonianze di un felice passato personale e collettivo ma affinché presentino idee, interventi e ipotesi di soluzione in grado di incidere sul progresso sociale ed economico del territorio. Ognuno di loro, poi, al ritorno nel luogo di residenza sarà un vero e proprio promotore turistico del Goceano in quanto convinto rappresentante dei beni materiali e immateriali offerti dal suo territorio. La promozione sarà moltiplicata e arriverà ovunque tramite un portale che oltre a tenere in continuo contatto gli amici di Foresta presenterà a tutti i navigatori le bellezze paesaggistiche, i tesori archeologici e le risorse ricettive del Goceano.

      Nel rispetto del disegno progettuale il sito denominato “Gli amici di Foresta” è già stato realizzato. La sua costruzione e gestione fa capo a Claudio Chiappetti, giovane operatore culturale bolognese, dirigente del circolo “Sardegna” di Bologna. Il portale costituisce il cuore del progetto e si presenta con un design moderno e accattivante; è destinato a diventare una sorta di capsula del tempo per tramandare irripetibili momenti di vita e far scoprire un mondo che in certi suoi aspetti rischia di svanire. Non si è voluto solo ricomporre un album di famiglia, né compiere una semplice operazione nostalgica, ma conseguire lo scopo strategico di far scoprire Foresta in tutto il mondo con la potenza delle immagini che stanno già viaggiando sul web. Basta entrare con un semplice click su www.forestaburgos.it  per scoprire bellezze paesaggistiche senza pari e conoscere inesplorati tesori archeologici.

Il sito è anche una piazza digitale per cercare notizie, storie e personaggi. È sufficiente sfogliare l’archivio digitale per incontrare i grandi nomi del passato che hanno fatto la storia politica e sociale del Goceano: da Adelasia di Torres a Damiano Filia, da Giovanni Maria Angioy a Francesco Cocco Ortu, da Francesco Cocco Ortu a Carmelo Floris. La piattaforma farà conoscere anche gli artisti goceanini Francesco Bande, Mondo Vercellino, Piero Sanna e Sabrina Impacciatore.

Cliccando su accattivanti video il navigatore potrà inoltrarsi nei sentieri sterrati del bosco di Badde Salighes per imbattersi nella Villa Piercy, percorrere le strette stradine del borgo di Burgos per inerpicarsi nel Castello giudicale. Sarà, inoltre, possibile accedere al laghetto di Baddu Idda, alle misteriose domus de janas di S’Unighedda, al nuraghe Costa, a Pont’ Etzu, al Nuraghe Erismanzanu, alle Terme di San Saturnino, ai Dolmen e alla Tomba di Giganti Maone, alla Foresta di Sos Nibberos, alla necropoli di Sos Furrighesos, di Molia e di Luzzanas, al sito preistorico di Santu Lesei, al nuraghe Voes, per scoprire infine numerose chiese campestri come Santa Restituta a Bono e il santuario di Luche a Illorai.

Www.forestaburgos.it , in sintesi, è stato fatto per scoprire i segreti e le eccellenze di un territorio posto nel cuore della Sardegna che racchiude un patrimonio archeologico tanto affascinante quanto poco conosciuto e promosso.

L’adunata de “Sos bezzos” è prevista per settembre a Foresta Burgos. Essa non vuole soltanto tradursi in una rimpatriata, pur struggente dopo i 70 anni dalla diaspora, di amici di gioventù, compagni di classe e di giochi con i quali rivivere ricordi, scambiare informazioni, aneddoti, testimonianze, condividere avventure passate. L’incontro vuole essere occasione per il rilancio, almeno mediatico, di Foresta, luogo che è rimasto nel cuore e che racchiude inesplorate potenzialità turistiche.

Con queste motivazioni è stato inserito nel corso del raduno un dibattito con le autorità responsabili dal titolo: “Si può fare!”

Si può fare!

Si è detto più volte che il mancato sviluppo del Goceano possa avere tra le cause l’arretratezza del comparto agro-alimentare, la bassa vocazione turistica e l’inadeguatezza delle infrastrutture.

La discussione, pertanto, verterà su questi temi.

Saranno sotto esame soprattutto: la modernizzazione delle aziende locali in modo da incrementare la produzione, il miglioramento dell’approvvigionamento idrico delle campagne, la razionalizzazione della filiera produttiva e lo sviluppo del marketing aziendale. 

Il mancato decollo del turismo porrà sul tappeto questioni quali la necessità di disporre di un’intelligente, accorta e innovativa campagna di valorizzazione degli attrattori vantati dal Goceano. I saperi locali, l’invidiabile patrimonio archeologico, storico- artistico, linguistico. Il polo termale di Benetutti, il Museo dei Castelli di Burgos, giustificano  un’offerta integrata rivolta a visitatori di ogni età e dai diversi interessi.

Il giusto target della campagna promozionale sarà individuato nella Terza età (agriturismo, passeggiate, cure termali, eventi culturali, folclore) e nel mondo giovanile (trekking, maneggio coperto, corsi di equitazione, passeggiate a cavallo e in bicicletta, eventi sportivi, iniziative musicali).

Le proposte dovranno avere un’unica regia da svilupparsi attraverso una rete di centri di informazione turistica finalizzata alla realizzazione di una sentieristica multitematica che tocchi i numerosi beni sparsi nel territorio.

Anche le carenze infrastrutturali frenano il decollo di un turismo ancorché di nicchia. Esse richiedono efficaci collegamenti con il nord-est dell’Isola, una viabilità rurale adeguata, la completa elettrificazione delle campagne. Lo sviluppo della cultura dell’accoglienza dovrà essere esercitata da un consorzio di operatori turistici adeguatamente formati, capace di rispondere alle esigenze dei giovani e degli anziani.

I rappresentati delle istituzioni regionali, la Comunità Montana, gli amministratori locali, gli Enti e le agenzie deputate allo sviluppo della zona potranno presentare i rispettivi piani di sviluppo e rispondere sui problemi posti all’Ordine del Giorno.

Il raduno è programmato per domenica 22 settembre a Foresta Burgos; la riunione con le Istituzioni è fissata per le ore 10:00.

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