IL CORO POLIFONICO “MONTANARU” DI DESULO, UNA REALTA’ DEL TERRITORIO DA OLTRE VENT’ANNI: INTERVISTA AL MAESTRO VITO MARCI

Photo credits: Pierino Vargiu
di ALESSIA ANDREON

È un coro maschile a quattro voci che si esibisce rigorosamente con l’abito tradizionale. Nel tempo, il numero dei componenti è variato a seguito di una scissione avvenuta 5 anni fa; attualmente la formazione conta una quindicina di elementi tra i 19 e il 65 anni, diretti dal maestro Vito Marci.

Maestro, da quanto tempo guida il coro? Dirigo questa formazione da 5 anni, ma il coro è stato formato nel 1997 dal compianto Tonino Puddu e prende il nome dal grande poeta di Desulo Antioco Casula, conosciuto con lo pseudonimo di Montanaru. Sono originario di Seulo e per 25 anni ho diretto la banda musicale di Seui, quindi per me è stata una esperienza nuova occuparmi di voci anziché di strumenti musicali; sono docente di musica alle scuole medie di Desulo e il presidentedel coro Antioco Frau era il dirigente scolastico, così è nata la mia collaborazione.

Quindi il vostro repertorio è prettamente quello della tradizione sarda? Il repertorio spazia dal sacro come la Missa De Angelis in latino alla musica tradizionale sarda, attingendo dal grande patrimonio letterario che ci è stato lasciato dai poeti nuoresi e in particolare del Gennargentu; gran parte del repertorio infatti è costituito dalle più note e importanti poesie del Montanaru come: Est una notte ‘e luna, Comare bos amentade e Fiera e ruzza. Dobbiamo la gran parte della nostra produzione musicale al maestro Tonino Puddu che, grazie alla sua grande capacità di arrangiatore e compositore, è riuscito a trasporre in musica ogni aspetto legato alle poesie: la vita quotidiana del paese, la qualità del vino della vigna del poeta trattato come allegoria, le donne che si recano scalze alla fonte, i suoni della natura, l’osservazione del paesaggio che si affaccia sulla montagna, la luna che illumina il paese, fino ad arrivare a brani che sembrano composti per il ballo. Durante le nostre esibizioni, amiamo anche eseguire canti di generi diversi ma, comunque, ispirati alla montagna. Il nostro obiettivo è promuovere, valorizzare e diffondere la lingua, la storia e la cultura delle nostre comunità e, infatti, la passione per il canto dei desulesi si nota anche dal fatto che esistono ben tre cori maschili e, fino a poco tempo fa, anche uno femminile. Due anni fa abbiamo festeggiato il ventennale con l’uscita del nostro secondo cd, Arregodos de Coro – Tra sacro e profano.

Il vostro coro è composto da coristi di età diverse e con un vissuto evidentemente diverso. Come si riesce a creare l’amalgama per stare assieme tanto tempo? Il nostro coro è in realtà una grande famiglia; oltre all’attività del coro è imprescindibile il lavoro svolto dalle mogli e fidanzate che ci aiutano e ci supportano in ogni circostanza. Due anni fa, grazie al video del piccolo Salvatore, che a soli 7 anni ha cantato per il matrimonio di un corista, abbiamo avuto un boom di inviti a feste e rassegne in giro per la Sardegna.

per gentile concessione de https://www.arborense.it/

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