di BRUNO CULEDDU
L’Italian Film Fest di San Paolo ha aperto le porte a “Visioni Sarde”, inserendo i suoi cortometraggi nella giornata conclusiva della terza edizione che si svolta dal 25 al 30 giugno presso l’Unibes Cultural della metropoli sudamericana.
La soddisfazione di Sebastiano Tettei, presidente del Circolo “Su Nuraghe” di Alessandria e responsabile della distribuzione nel mondo dell’omonimo progetto promosso dalla Regione Autonoma della Sardegna – Assessorato del Lavoro, è pienamente legittima.
Il festival rappresenta infatti non solo la principale rassegna di cinema italiano in Brasile, ma è una delle realtà più interessanti nella promozione della cultura italiana all’estero e un’occasione importante per rafforzare i legami tra il nostro cinema e quello brasiliano in una città, tra l’altro, simbolo di italianità: San Paolo, con i suoi tre milioni di italiani e oriundi italiani, è la più grande città “italiana” nel mondo dopo Roma.
L’evento è sostenuto dalle maggiori istituzioni cinematografiche dei due paesi. Quest’anno è stato organizzato da Italian Film Fest diretto da Alessandro Battisi, già presidente di Cinecittà, con il sostegno del Ministério da Cidadaniam, Governo do Estado de São Paulo tramite la Secretaria de Cultura e Economia Criativa, l’Istituto Italiano di Cultura di San Paolo e il Comites animato da Bruno Romi, insieme a MIBACT (Ministeri dei Beni e della Attività Culturali e del Turismo), Anica (Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive Multimediali), il CSC (Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale) e la preziosa collaborazione della Cineteca di Bologna, che ha curato la spedizione dei corti di “Visioni Sarde”.
Nell’”Exibição de curta-metragens” del 30 giugno sono stati presentati i nostri “Dans l’attente” di Chiara Porcheddu, “Eccomi (Flamingos)” di Sergio Falchi, “Il nostro concerto” di Francesco Piras, “La notte di Cesare” di Sergio Scavio, “Sonus” di Andrea Mura, “Spiritosanto – Holy spirit” di Michele Marchi, “The wash – la lavatrice” di Tomaso Mannoni, “Warlords” di Francesco Pirisi e “L’Unica Lezione” di Peter Marcias.
Tutti i film sono stati sottotitolati in portoghese grazie alla puntuale traduzione elaborata dagli organizzatori di Italian Film Fest.
In questa edizione il cinema italiano è stato inoltre rappresentato da film di sicura qualità, a partire da “Tutto davanti a questi occhi” di Walter Veltroni: la commovente testimonianza di Sami Modiano, deportato da bambino a Birkenau e miracolosamente sopravvissuto alla tragedia dell’olocausto. In cartellone anche “Menocchio” di Alberto Fasulo, la storia di un mugnaio friulano processato e giustiziato per eresia; “Amici come prima”, commedia diretta e interpretata da Christian De Sica; “Non ci resta che il crimine” di Massimiliano Bruno e “I Moschettieri del re” di Giovanni Veronesi.
Un vero successo.A oggi sono oltre 40 gli invii della rassegna Visioni Sarde agli Istituti di Cultura, Consolati, Comites, Società Dante Alighieri e Circoli sardi, all’estero.
Un amministratore della pagina Universitari sardi a Torino ha rimosso il post ” in quanto non pertinente con l’area di Torino “.Diversi giovani cineasti che hanno partecipato a Visioni Sarde, vivono a Torino. Inoltre Visioni Sarde sarà ripetuta in varie rassegne cinematografiche torinesi tra le quali “Torino città del cinema 2020” che inizia il prossimo mese di novembre. Quindi perché eliminare il post adducendo che lo stesso non interessa l’area di Torino?