di PAOLO PULINA
Nel pomeriggio di sabato 29 giugno 2019, il salone del Circolo “Logudoro” di Pavia, alla presenza di un nutrito gruppo di soci che non hanno avuto paura di sfidare il gran caldo per recarvisi da casa e per trattenervisi per tre ore, ha ospitato due eventi importanti, uno dal punto di vista dell’aggiornamento statutario, l’altro sotto il profilo culturale, precisamente teatrale.
1) L’ assemblea straordinaria dei soci ha approvato all’unanimità le variazioni dello Statuto del Circolo imposte da recenti leggi dello Stato: ha cioè adeguato lo Statuto a quanto previsto dal Decreto Legislativo 3 luglio 2017, n.117 in materia di associazionismo senza scopo di lucro, il cosiddetto Codice del Terzo Settore. Come sappiamo, dopo il riconoscimento della F.A.S.I. (Federazione Associazioni Sarde in Italia) come Associazione Nazionale di Promozione Sociale, anche il Circolo “Logudoro”, che alla F.A.S.I. è affiliato, è a tutti gli effetti Associazione APS (Associazione di Promozione Sociale).
La presidente del “Logudoro”, Paola Pisano, e la presidente della seduta assembleare, Loretta Bersani, hanno fornito ai presenti tutti gli elementi informativi necessari per comprendere il quadro generale nazionale in cui si situano questi aggiornamenti statutari per le Associazioni di Promozione Sociale.
2) Concluso l’impegno burocratico-istituzionale, si passa a una performance teatrale.
Nel salone, solo una semplice pedana può essere messa a disposizione dell’attrice/autrice Elisa Pistis per il suo monologo ispirato al “Mistero Buffo” di Dario Fo, rielaborato – come precisa lei – «con una sensibilità femminile, che non esclude il lavoro del Maestro, ma che ha, per forza di cose, una direzione espressiva totalmente differente».
Per un’ora, la bravissima interprete, senza un attimo di pausa, tiene l’attenzione degli spettatori avvinta alle sue parole e ai movimenti del suo corpo, dimostrando che solo una preparazione tecnica di lungo corso (cominciata nel 2013 all’Accademia d’Arte Drammatica “Nico Pepe” di Udine: http://progettohuman.it/content/elisa-pistis) e di ininterrotto impegno mentale e fisico può consentire di reggere la scena per tanto tempo e di far sì che “non si senta volare una mosca” in una struttura che non è certo “deputata” alle esibizioni teatrali.
Ma non è ancora finita, in un altro quarto d’ora Elisa, in stretto campidanese (la sua lingua madre: è nata ad Elmas) racconta il dolore di Maria e la sua rabbia contro l’Arcangelo Gabriele che non gli ha preannunciato che una tragica morte avrebbe avuto quel bambino figlio di Dio.
Alla fine Elisa ci informa che, quando ha proposto in Giappone, i due testi in una varietà di dialetti (lombardo, veneto, friulano, campidanese) oltre ovviamente al grammelot “inventato” dal genio Dario Fo, non ha avuto difficoltà a far capire con la sua voce e con i suoi movimenti il senso della storia raccontata. E quindi via con gli applausi. Anche al “Logudoro” di Pavia, campidanesi e logudoresi hanno applaudito all’unisono. Calorosamente, al livello della temperatura…
Un onore e privilegio,non da poco,aver ospitato un’evento ed un’artista che avrebbero meritato non il nostro modesto,seppur capiente,salone,ma un grande teatro!
Il quarto d’ora finale,ha commosso diverse persone,tra cui il sottoscritto…. Grazie ad Elisa ed al ns circolo!
Auguri ad Elisa!…sono convinto che avrà una luminosa carriera…