di CHIARA MANCA
La mostra “Un mare di parole” raccoglie opere di Poesia Concreta, Poesia Visiva e Librismo, realizzate da alcuni fra gli artisti che in ambito nazionale e internazionale sono stati tra i più rappresentativi della Neoavanguardia dagli anni Sessanta a oggi.
Nata dalla collaborazione con l’Archivio Mirella Bentivoglio, la Fondazione Filiberto e Bianca Menna, l’Archivio Michele Perfetti, l’Archivio Eugenio Miccini, alcuni degli artisti coinvolti e i collezionisti privati, l’esposizione vuole raccontare un movimento artistico, scaturito dalla necessità di esprimere graficamente le espressioni e le sperimentazioni poetiche e verbali, palesando il rapporto tra arte e comunicazione di massa.
Nel 1963, Eugenio Miccini conia il termine “poesia visiva” e insieme a Lamberto Pignotti, Lucia Marcucci e Luciano Ori, fonda il Gruppo70. Dopo le prime performance e happening, già negli anni Settanta la Poesia Visiva unisce artisti provenienti da ogni regione d’Italia.
L’happening Poesie e no basato sull’interazione tra pubblico, poeti e musicisti viene presentato per la prima volta al Gabinetto Viesseux di Firenze e viene riproposto in tutto il territorio nazionale con interventi di Antonio Bueno e Lucia Marcucci. In seguito anche Emilio Isgrò e Ketty La Rocca vengono coinvolti con registrazioni di poesia sonora e proiezioni video.
Nel 1967 viene organizzato il festival Parole sui muri a Fiumalbo dove per dieci giorni il paese viene trasformato in una scena corale d’avanguardia. Al festival partecipano i maggiori esponenti della Poesia Concreta, Visiva e Sonora, provenienti da diverse parti del mondo e anche chi non fu presente fisicamente inviò opere, manifesti e poesie da affiggere sui muri.
Infine la mostra Materializzazione del linguaggio alla Biennale di Venezia, curata da Mirella Bentivoglio nel 1978, che riunisce ai Magazzini del Sale circa 80 artiste internazionali che lavorano sui temi della scrittura, del Librismo e della Poesia Visiva, mette un punto fermo e ufficiale su questo movimento artistico.
Il nucleo di opere più consistente nella presente mostra è proprio quello dedicato a Mirella Bentivoglio, un libro-collage e grafiche (perlopiù serigrafie): realizzazioni elettive e costanti nell’artista, lavori che, tralasciando caratteri estetizzanti e cromie, pongono nel solo significato l’intero valore dell’opera. A questa produzione si somma quella dei libri (stampati in edizioni controllate ma seriali) che rappresentano il medium più funzionale alla divulgazione di idee e concetti su larga scala.
Bentivoglio, artista coltissima e di grande rigore, è stata polo gravitazionale per molti, ben prima del ’78. In mostra, il suo lavoro ritrova interlocutori quali Annalisa Alloatti, con la quale ha realizzato l’opera Monumento (1966), Tomaso Binga, Elisabetta Gut, Annelies Klophaus, Maria Lai, con lei ha ideato Libro Alfa (1978), Ketty La Rocca, Lucia Marcucci e Giovanna Sandri, tutte coinvolte a Venezia nel 1978 e in numerose mostre in Italia e all’estero (quali le Biennali di San Paolo in Brasile, le mostre al Centre Pompidou di Parigi e alla Quadriennale di Roma) e Franca Sonnino che, soprattutto da Lai e Bentivoglio, ha ereditato con entusiasmo la lezione sul Librismo e sull’utilizzo del filo come medium espressivo.
Miccini, Pignotti e Ori (fondatori del Gruppo70 con Marcucci), Giovanni Fontana, Bruno Conte e Michele Perfetti, sono fra gli artisti più rappresentativi del movimento; numerose le mostre in comune e le collaborazioni che proseguono per alcuni di essi ancora oggi.
Durante l’inaugurazione, verranno lette alcune poesie tratte da Il sole si diverte, scritte dai bambini di Quatrelle, tutti fra i cinque e gli undici anni, realizzato e stampato a cura di Mirella Bentivoglio nel 1972. L’audio della lettura accompagnerà poi la mostra nei successivi giorni di apertura.