di DENISE VACCA
La Sardegna è tante cose: è cibo: pane di Ovodda, torrone di Tonara, vernaccia di Oristano…
La Sardegna è il sole delle sue spiagge ed il granito delle sue montagne; è la macchia mediterranea ed i suoi liquori; è un bicchiere di birra al bar che non puoi rifiutare…
La Sardegna è la Sartiglia, Sant’Efisio ed il Redentore, ma anche ogni altra sagra del più piccolo paese dell’interno o della costa, dove sfilano, ballano e cantano uomini, donne e bambini con costumi che sono opere d’arte.
La Sardegna è isola di
tradizioni che le genti “del Continente” vengono a guardare.
La donna sarda regge politicamente un Giudicato
esercitando forza piena di sensibilità.
La donna sarda scrive della sua terra e vince il
Nobel per la letteratura.
È una donna fiera e orgogliosa, schietta, che
odia ed ama agli estremi, madre e moglie che striglia e accoglie bimbi e uomini
persi sotto un ulivo ad aspettare chissà cosa.
La donna sarda sa
coltivare l’orto e, se serve, sa guardare un gregge di pecore.
La donna sarda è determinata, spesso testarda,
ha pochissime certezze e quelle le difende con tutte le sue forze. La donna
sarda è una bellezza senza canoni; è imprenditrice ma è anche capace di fare da
un pugnetto di farina ed un po’ di ricotta il pranzo per la sagra del paese.
La donna sarda è capace di cavarsela da sola e
non ha paura di partire dalla sua terra per studiare o lavorare fuori, perché
saprà di “sardita’” anche a Londra e ospiterà i suoi amici stranieri
a mangiare i malloreddus.
La donna sarda è la Sardegna.
Amare una donna sarda
significa amare la Sardegna.
La Sardegna è ovviamente molto, molto di più.
Io sono Sardegna…
Solo luoghi comuni.Siamo esattamente come tutte le altre:niente di più e niente di meno.Chi si loda,s’imbroda…