di MARCELLO ATZENI
Sabato 20 aprile alle ore 20, nella Casa Saddi in via Toti 24 a Pirri, debutterà la nuova produzione de “ Il crogiuolo”, “Is feminas de Gesus”. Il testo scritto da Salvatore Vargiu (anima del gruppo storico “ Olata”), vedrà in scena Rita Atzeri, che cura anche la regia, assieme a Eleonora Giua, Renata Manca, Daniela Musiu, Carla Orrù, Isella Orchis e Daniela Vitellaro. Lo spettacolo è interamente in lingua campidanese.
“ Il testo, per quanto scritto per le attrici della Compagnia “Olata”, non venne mai portato in scena e rappresenta un inedito. Gli scritti di Salvatore Vargiu, hanno una forte valenza politica e questo li mette perfettamente in linea con la poetica di impegno civile de “ Il crogiuolo”. Viviamo in un momento storico in cui sulla pelle della donna si stanno giocando partite agghiaccianti , pensiamo alle ultime sentenze della magistratura in merito a casi di stupro o al decreto Pillon” spiega l’attrice e regista Rita Atzeri.
E ancora “ La poesia, la profondità, l’arguzia dei ragionamenti che Salvatore affida alle Donne di Gesù, serve a noi come atto politico per rivendicare e difendere una dignità che sentiamo violata” chiude l’attrice.
Così Salvatore Vargiu, autore del testo, “ Scrissi questi monologhi per le attrici della Compagnia “ Olata”. Per diverse vicissitudini non si poterono mettere in scena. Ora colgo con molto piacere la possibilità di poterli rappresentare dal vivo e per radio, tali importanti e bravissime interpreti.”
Il testo di Vargiu ricco di passione, è perfetto per essere messo in scena durante il periodo pasquale.
Testo che affonda le sue radici nella vita di Gesù Cristo. Il sipario si aprirà dunque, sabato 20 aprile alle ore 20 nella Casa Saddi in via Toti 24 a Pirri. Sarà una prima assoluta.
C’è molto interesse verso questo lavoro e altrettanta curiosità. La “partita” si giocherà in una casa campidanese. Le donne parleranno in lingua campidanese di temi legati all’amore per la propria casa, per la famiglia, per i figli, i fratelli, gli sposi e gli stessi amanti. Parleranno, in senso pieno, dell’amore verso se stesse e poi, attraverso la scoperta dell’amore di Cristo, per il prossimo, ma soprattutto per Gesù.
Si tratta di un testo universale. Non servono parole per spiegarlo. Servono occhi per vederlo. Ci si immergerà in una finzione scenica che riporta alla realtà di duemila anni fa. E allo stesso tempo alla visione del mondo moderno. Quando si parla di donne e del potere che hanno, nelle più svariate forme, di veicolare l’amore, ci si rivolge a tutti coloro che non hanno mai smesso di arrendersi.
Ma continuano a combattere e a volersi bene.