di GIUSEPPE ORRU'
La “protesta del latte” dei pastori sardi sbarca anche in continente. L’associazione sarda Cuncordu di Gattinara, insieme al Comune di Gattinara, hanno voluto dimostrare la loro solidarietà ai pastori sardi che, nelle scorse settimane, sono stati protagonisti di una clamorosa protesta sul prezzo del latte ovino, invitando a Gattinara due pastori, direttamente dalla Sardegna, per un dibattito in cui far conoscere le ragioni della protesta sul prezzo del latte, sfociata nei gesti clamorosi delle scorse settimane.
A portare il loro
saluto e la solidarietà ai pastori sono stati il sindaco di Gattinara, Daniele
Baglione, il presidente della Provincia di Vercelli, Carlo Riva Vercellotti, e
il presidente dell’associazione sarda Cuncordu, Maurizio Sechi. Gianuario
Falchi, pastore e rappresentante dei pastori sardi e Mino Orritos, pastore ed
agronomo, sono stati i protagonisti di un confronto – dibattito che si è svolto
domenica 7 aprile nella sala convegni di villa Paolotti, che ha visto anche la
partecipazione di pastori valsesiani, come Marco Defilippi, assessore
dell’Unione montana della Valsesia e allevatore di bovini e caprini in
Valsesia. A moderare l’incontro è stato Bastianino Mossa, veterinario sardo a
Piacenza, componente dell’esecutivo delle Federazione delle Associazioni Sarde
in Italia, che segue allevamenti ovo-caprini nel Nord Italia e in Sardegna.
Mossa ha presentato un quadro della pastorizia in Sardegna, con oltre 12mila
microimprese che allevano la pecora, che salgono a 16mila se si aggiungono
anche le aziende che allevano la capra.
Gianuario Falchi ha spiegato come è nata la protesta. «Tutto è iniziato con un
pastore che, invece di conferire il latte all’autocisterna, ha aperto il
rubinetto del refrigeratore e ha iniziato a versarlo per terra. Ha ripreso
tutto con il telefonino – dice Falchi – e questo video è diventato virale, con
centinaia di altri pastori che hanno ripetuto lo stesso gesto, fino a ritrovarsi
nelle strade e nelle piazze per fare la stessa cosa». Una protesta clamorosa e
discussa, con centinaia di migliaia di litri di latte buttati per terra. «Per
un pastore buttare il latte – dice Gianuario Falchi – è una cosa dolorosissima.
Se la pecora tira un calcio al secchio mentre mungiamo, la giornata è rovinata.
Figuriamoci a vedere il latte rovesciato. Ma è la disperazione che porta a fare
queste cose. Vedere tanta gente fare questo gesto è stato bello e doloroso allo
stesso tempo. E molto del nostro latte è stato utilizzato con i bambini per
insegnare loro a fare il formaggio».
A Mino Orritos il compito di presentare delle proposte. «Perché va bene protestare – dice Orritos – ma quando si siede a un tavolo ministeriale bisogna anche presentare delle idee, delle proposte, delle alternative. Io sono un agronomo e non sono un esperto di norme e statuti. Ma sono andato a prendermi tutte le carte e me le sono studiate. La nostra proposta principale è di modificare gli statuti dei vari consorzi di tutela, in modo che chi produce la materia prima, i pastori, abbiano più peso e in modo che non avvenga quello che è sempre successo, ovvero che, se nella filiera ci sono degli sbagli, chi paga sono sempre i pastori, la fascia più debole. In passato è stato prodotto molto più Pecorino di quello previsto dal disciplinare e nessuno ha vigilato».
Tante le persone di Gattinara e dintorni che hanno voluto partecipare al dibattito, per ascoltare le motivazioni che stanno dietro le proteste, il punto sulla trattativa del “tavolo del latte” e le modalità, ignote ai non addetti ai lavori, che portano il prezzo della materia prima a oscillare in modo così vistoso. Oltre alle domande tecniche del pubblico, in molti hanno voluto esprimere la loro solidarietà e il loro affetto ai pastori sardi anche in modo più “plateale”, come l’emigrato sardo residente a Trivero, in provincia di Biella, che dal giorno in cui è esplosa la protesta del latte ha esposto la bandiera della Sardegna al suo balcone, suscitando anche l’interesse della stampa locale.
I partecipanti all’incontro con Falchi e Orritos hanno potuto visitare anche la mostra fotografica “Nel nome del Latte – I pastori sardi tra protesta e lavoro quotidiano”, a cura di Francesco Pintore. Si tratta di un progetto fotografico che alterna immagini della lotta dei pastori durante le recenti proteste a istantanee del lavoro quotidiano nel mondo delle campagne sarde. L’autore, Francesco Pintore, giornalista professionista di Desulo (Nuoro), lavora nella redazione del quotidiano L’Unione Sarda di Cagliari. Ha iniziato a fotografare all’inizio degli anni Novanta. La presenza della mostra è dovuta alla disponibilità di Stefano Maullu, parlamentare europeo.
Al termine, nell’Enoteca regionale di Gattinara, sono stati presentati in degustazione due tipi di Pecorino Sardo e un Pecorino Romano, abbinati a vini Docg e Doc di Gattinara, a rappresentare ulteriormente il legame tra il Piemonte e la Sardegna e tra chi produce latte e chi produce vino.