Il Vermentino di Gallura è stato protagonista, nei giorni scorsi, sul palco dell’AIS di Milano (Associazione Italiana Sommelier). L’occasione è stata la masterclass dedicata al re dei vini bianchi della Sardegna: tre cantine del nord est dell’Isola, capitanate dalla sommelier Sofia Carta, hanno presentato i loro vini prodotti con uva Vermentino in una serata condotta dal sommelier Guido Invernizzi. Per la prima volta, tre diverse aziende hanno fatto fronte comune per proporre alla platea dei sommelier milanesi tutte le ricchezze e le peculiarità di un territorio ‘magico’ come la Gallura attraverso differenti declinazioni del suo vino più rappresentativo.
Spazio alla Tenuta Matteu, di Andrea Ledda, presente in sala il responsabile commerciale Andrea Pericu, all’azienda Surrau di Tino De Muro, rappresentata dall’enologo Mario Siddi e alle Tenute lbios di Daniela Pinna, presidente del Consorzio di Tutela del Vermentino di Gallura DOCG, presente all’incontro. Sei le etichette in degustazione. Due annate del Solianu di Tenute Ledda: la 2017 più “verticale”, tagliente e diretta, mentre la 2016 si è mostrata più posata e carezzevole.
Lo Sciala 2015 di Surrau, strutturato, “grasso”, ma di grande pulizia è stato poi seguito dall’omonimo Vendemmia Tardiva 2017, opulento, muscolare, elegante. Con il Lupus in fabula 2016 si è passati ai vini di Tenute lbios, un Vermentino ricco, al tempo stesso “largo” e “verticale”. In Vino Veritas 2007, lavorato con lieviti flor e affinato per 7 anni in cantina, ha sorpreso per la sua assoluta “atipicità”, dal colore ramato ai sentori quasi da vino rosso, ulteriore dimostrazione dell’enorme versatilità del vitigno vermentino. Chiusura a sorpresa con l’Azzesu, Vermentino proveniente da un’altra Tenuta di proprietà di Andrea Ledda. Un vino “vulcanico”, come il terreno da cui proviene, in provincia di Sassari, austero e di grande personalità.